Domani si terrà la conference call per l’annuncio dei risultati relativi al secondo trimestre fiscale 2012. C’è molta attesa per i numeri di vendita dell’iPhone, per i quali gli analisti, professionisti e non, hanno già fornito le proprie previsioni.
Le stime sulle vendite dei due altri prodotti chiave, Mac e iPad, non riportano le discrepanze fra analisti delle grandi firm e analisti indipendenti che siamo soliti osservare, ma si assestano su numeri che oscillano in una forchetta di valori relativamente contenuta.
L’iPad di nuova generazione ha registrato uno straordinario weekend di lancio e ha continuato a vendere bene anche nelle settimane successive, ma è arrivato a soli 15 giorni dalla fine del trimestre.
C’è dunque l’incognita dei due mesi precedenti, durante i quali l’unico modello disponibile era l’iPad 2 e i rumors sull’arrivo di un nuovo modello si susseguivano senza sosta.
L’ulteriore variabile è data dal peso che può aver avuto l’iPad 2 dopo il lancio del suo successore, quando il calo di prezzo lo ha reso molto più appetibile di qualsivoglia tablet della concorrenza.
Il consensus delle stime sulle vendite dell’iPad nel Q2 formulato dagli analisti professionisti si assesta sugli 11,87 milioni di unità, una media fra il pessimiso di Katy Huberty (Morgan Stanley – 9 milioni) e l’ottimismo di Brian White (Topeka – 14,7 milioni). Nel caso il numero fosse azzeccato rappresenterebbe una crescita del 153% anno su anno.
La stima media fra gli analisti indipendenti è leggermente più alta, 12,2 milioni ed è data dalla media fra i 9,9 milioni previsti da Alexiz Cabot e i 15,55 milioni ipotizzati invece da Greg Thurman (AAPL Independent Analysts).
Curiosamente “l’indice” dei sei migliori analisti indipendenti, quelli cioè che in passato hanno fornito i risultati più precisi, restituisce una stima media più bassa rispetto a quella fornita dagli analisti professionisti: 10,95 milioni di iPad venduti.
Lo scorso trimestre fiscale è il primo nella storia Apple in cui le vendite dei Mac hanno superato i 5 milioni di unità. Le dinamiche degli acquisti impongono un naturale decremento nel corso dei tre mesi del Q2 (gennaio, febbraio, marzo) che seguono immediatamente il periodo più proficuo dell’anno, quello delle compere natalizie.
Anche a questo giro analisti professionisti e amatori prevedono per il Mac un tasso di crescita anno su anno comunque non inferiore al 20%. Un’inezia se paragonato ad iPhone e iPad, ma una cifra di tutto rispetto nell’ambito del settore PC, dove mediamente i produttori possono dirsi più che soddisfatti si percentuali di crescita a cifra singola.
Il consensus degli analisti di Wall Street e degli indipendenti in questo caso si discosta di pochissimo e la media fra le previsioni di tutti e 51 (quelli che hanno fornito i propri numeri a Philip Elmer-DeWitt) si assesta sui 4,54 milioni di Mac venduti.
Leggermente più alte le stime dei sei migliori analisti, che prevedono vendite per 4,64 milioni di unità, un +23,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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