Apple ha pubblicato pochi giorni fa la versione 2010 del Form 10-k, il bilancio annuale che la SEC richiede alle public company americane. Dal documento emergono alcuni interessanti particolari sulle spese dell’azienda nel 2010 e su alcuni aspetti di carattere amministrativo e finanziario.
Una delle cifre più significative è legata all’aumento dei dipendenti. Al 25 di settembre, giorno di chiusura dell’anno fiscale per l’azienda di Cupertino, i lavoratori in forza a tempo pieno con Apple erano circa 46.600 nel mondo. La cifra non indica il numero esatto di persone, ma gli “equivalenti a tempo pieno“. Considerando dunque anche chi ha contratti part-time i dipendenti sono fisicamente di più.
Cresce anche l’investimento pubblicitario, molto probabilmente per i costi degli spot legati al lancio dell’iPad (unico prodotto totalmente nuovo rispetto all’anno precedente). Il budget destinato all’advertising nel FY2010 è stato di 691 milioni di dollari, ben 190 milioni in più rispetto al 2009. Grazie però alla notevole crescita del fatturato il costo complessivo della pubblicità ha un peso minore in percentuale sui conti dell’azienda rispetto agli anni scorsi. Nel FY 2010 Apple ha speso in advertising solamente l’1,06% di quanto ha incassato Era l’1,37% nel 2009, il 5% nel 2001.
Nell’ultimo anno Steve Jobs ha ripreso a volare. Sono saliti i rimborsi spese per il jet Gulfstream che l’azienda mette a sua disposizione. I viaggi coast to coast del CEO di Apple nel corso dei primi mesi del 2010 per convincere gli editori della Megalopoli Atlantica a sviluppare versioni per iPad dei propri giornali sono costati circa 127.000 dollari in carburante, spese aeroportuali, annessi e connessi. Durante l’estate l’aereo di Steve è poi costato all’azienda 93.000$, giustificati probabilmente dal fatto che El Jobso ha fatto più di una capatina alle inaugurazioni degli Apple Store più importanti, come quello dell’Opera, a Parigi. Spese che non reggono però nemmeno lontanamente il confronto con quei 550.000$ del 2008, connessi ai viaggi internazionali del co-fondatore per la chiusura degli accordi con i carriers per la vendita dell’iPhone.
Nel 10-K Apple reitera le previsioni di calo del margine lordo complessivo legato a nuovi fattori di rischio e soprattutto al pricing aggressivo di una buona parte dei nuovi prodotti. Nulla di nuovo rispetto a quanto aveva già detto e ripetuto Peter Oppenheimer durante l’ultima conference call per l’annuncio dei risultati fiscali del Q4, ma Wall Street ha reagito comunque piuttosto male. Il titolo di Apple ha perso qualche punto nelle contrattazioni after hours di mercoledì sera. A contribuire al calo però anche un refuso di business.com, che parlava in un breve flash di gross margin del 26% previsto per il Q1 2011. La cifra giusta era 36%.