Ieri Gartner ha reso noti i dati sull’andamento del mercato PC in Europa Occidentale nel corso dell’ultimo trimestre solare 2012. I numeri della nota agenzia di analisi di mercato parlano di un drastico calo generalizzato, -11,7% anno su anno, e di una crescente “marginalizzazione” del prodotto PC. Fra i tre principali Paesi Europei (UK, Germania e Francia) è la Francia a detenere il record negativo con un calo del 13,6%.
Incuriosito da un tweet di SetteB.IT ho chiesto a Gartner il dettaglio sul mercato italiano, non presente nel comunicato europeo per la mancanza di un’analisi specifica sui dati. Il quadro è ancora peggiore: -14,5% nel nostro paese, con Apple che, pur rimanendo 5a per quota di mercato, segna un netto -41,2% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Come detto si tratta di dati abbastanza grezzi, sui quali gli analisti di Gartner non hanno elaborato ulteriormente. Pur nella loro crudezza, questi numeri suggeriscono comunque alcune considerazioni.
Quel che salta all’occhio, nel confronto con le tabelle degli altri paesi e quella generale relativa all’Europa (sotto) è che Apple, in Italia, conserva un posto fra i primi 5 produttori per numero di PC venduti nel Q4 2012, nonostante il drastico calo, perdendo tuttavia una posizione. Non è così negli altri paesi, dove Cupertino esce proprio dal radar di Gartner (fonte dati: PR Gartner Feb. 2012):
Insomma, un quadro non positivo, che però va letto nell’ottica suggerita dalla nota che Gartner allega a tutte queste tabelle per specificare che solo di PC desktop e laptop stiamo parlando: “Media tablets are excluded”. Dove per media tablets si può approssimare ad “iPad”.
Dal punto di vista del fatturato e dei profitti complessivi, dunque, questi sono numeri solo parzialmente rilevanti. I due principali “macinatori di revenue” per Apple, negli U.S.A. come all’estero, sono ormai l’iPad e l’iPhone.
Sulle possibili cause di questi cali (pur considerando che, per quanto autorevolissimi, questi dati non vengono da Cupertino) si possono avanzare almeno un paio di ipotesi.
In primis la crisi e l’impatto sui consumi che essa ha avuto in Italia più che in Francia, Germania e UK, facendosi sentire soprattutto per il produttore con l’Average Selling Price più alto. In più s’aggiunga la pressoché la limitatissima disponibilità degli iMac nel corso dei tre mesi presi in esame. Un problema che ha impattato seriamente anche sul numero di Mac venduti a livello globale, come mostrato chiaramente dai risultati finanziari Apple di gennaio.
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insomma a conti fatti il carretto lo sta tirando Lenovo...crescite spaventose
@Gurzo2007: Non proprio. Se vedi il numero di unità per Lenovo non è drasticamente superiore. Anche il market share rimane basso.
Credo, come segnala la nota, che l'exploit di Lenovo sia legato all'unione con le vendite dei PC Medion sotto nome Lenovo. In sostanza due produttori che magari prima con il loro 4/5 % stavano fra "altri produttori" adesso sono uniti in un unica voce "Lenovo".
@Camillo Miller:
io infatti parlavo di crescita non di unità vendute in assoluto, è da un pò che lenovo in quasi tutto il mondo ha segno positivo...e in questo periodo di crisi è l'unica ad avercelo
beh medion è stata acquisita da lenovo per espandersi nel mercato consumer,dato che la sua esperienza è prettamente nella fascia professionale
confermo: dopo aver aspettato tre mesi l'iMac 27, ho venduto sia quello che già avevo dal 2009 sia il MB Air e mi son preso un MBP usato da 17"
e ci ho pure guadagnato dei soldi :-)