Per la prima volta dopo 18 mesi, il titolo Apple è tornato sopra i 600$. L’ultima volta è successo nel novembre del 2012, dopo che a settembre dello stesso anno AAPL era arrivato a superare i 700$ a seguito del lancio dell’iPhone 5.
Dopo essere sceso vertiginosamente sotto i 400$ circa un anno fa, il titolo aveva intrapreso una lenta risalita, riassestandosi sopra i 500 dollari per azione.
A spingere di nuovo in alto il titolo, oltre agli ottimi risultati del Q2 riportati dall’azienda circa un paio di settimane fa, l’annuncio dello stock split che avverrà a giugno, quando per ogni azione gli investitori se ne ritroveranno 7 in portfolio, ad un settimo del valore.
Matematicamente non cambia nulla, ma è indubbio che in tanti ritengono che una volta rese più appetibili ai piccoli investitori le azioni potranno tornare a crescere ancora.
Oltre allo split, che giunge parzialmente inaspettato, Apple ha fatto sapere che proseguirà in un massiccio ri-acquisto delle proprie azioni fino a tutto il 2015, per altri 90 miliardi di dollari oltre quanto già stabilito in precedenza. Vedremo se oggi i mercati continueranno a rispondere positivamente e soprattutto se il nuovo livello avrà subito modo di assestarsi.
Mentre il medio termine, almeno dal punto di vista fiscale, sembra particolarmente roseo per i conti di Cupertino, c’è chi dissente fortemente sulle possibilità di successo di Apple a lungo termine.
Il noto Venture Capitalist Fred Wilson, in un intervento alla conferenza Tech Crunch disrupt di New York, ha detto che a suo parere Apple nel 2020 non sarà fra le prime tre aziende tecnologiche del mondo. Il podio sarà occupato da Google, Facebook, e “una terza azienda che ancora non abbiamo sentito nominare”.
Il motivo, secondo Wilson, è l’eccessiva importanza che riveste l’hardware nei conti di Cupertino e la scarsa capacità di offrire prodotti “cloud” di comprovata qualità rispetto a quelli della concorrenza.
Per quanto l’analisi possa avere qualche spunto di legittimità, è comunque interessante segnalare che Fred Wilson è lo stesso “esperto” che nel 2009 consigliava di non acquistare azioni AAPL a 90$ (e vendette le sue), prevedendo l’imminente crollo del gigante di Cupertino.
e “una terza azienda che ancora non abbiamo sentito nominare”.
je piace vincere facile.
Io sono d’accordo con W. Buffett.
Su AAPL si può speculare sul breve-medio termine (anche se ora da poco vengono distribuiti dividendi), ma sul lungo termine non è una società su cui puntare.
Almeno se l’obiettivo dell’investitore è quello di guadagnarci con costanza, sia in termini di tempo che di rendita.
Troppe le illazioni che ogni giorno minano il NASDAQ (andate a vedervi l’andamento di GTAT – GT adv. tech – che conoscete tutti per via del sapphire).
Certo è che con un cambio quasi a 1,39, oggi comprare per noi euro-dotati è un bella cosa: oltre che sul capital gain relativo all’azione, ci si può guadagnare pure sul cambio valuta.
Ma FB, AAPL, YHOO & company… sono veramente mine vaganti per il piccolo investitore!
Ciao a tutti!
P.S. Ho investito, con fortuna e sfortuna, su tutti i titoli sopracitati.