Il titolo di Apple sta salendo. Dopo un lungo periodo passato a navigare in acque tempestose sotto la soglia dei 100$, AAPL ha risalito la china e sembra si prepari ad una nuova ascesa. Gli analisti alzano i propri prezzi obbiettivo e quasi tutti guardano speranzosi ai numeri che verranno snocciolati mercoledì prossimo durante la conference call di presentazione dei risultati del secondo trimestre 2009.
Ma come mai in un periodo di dissesto economico senza precedenti, in cui anche il market share di Apple si è relativamente ristretto, il titolo dell’azienda continua a guadagnare terreno? Secondo Mikako Kitagawa di Gartner Research il merito (o la colpa, a seconda dei punti di vista) è dei netbook. E di un piccolo acronimo: ASP.
I competitor di Apple che producono PC sulla carta hanno mantenuto alte le vendite. Kitagawa fa però notare che quei conti includono anche lo tsunami dei netbook, computer di facilissima vendita ma dal prezzo e dai margini di guadagno irrisori. L’ASP (Average Selling Price, prezzo medio di vendita) è sceso di conseguenza. Il calo è quantificato in un 20% dall’analista di Gartner, abbastanza perchè gli investitori si possano preoccupare del conseguente calo di introiti. Insomma, si vende di più ma a molto di meno e la quantità non sopperisce alla perdita.
Come abbiamo fatto notare più volte anche qui su TAL, Apple non ha commesso l’errore di gettarsi a capofitto nella nuova -finta- Eldorado dei portatili a basso costo. Questioni di stile, politica aziendale o semplice programmazione a lungo termine che non punta sul guadagno facile nel giro di un trimestre o due: fate voi. Sta di fatto che sebbene il market share di Apple sia calato, gli analisti stimano margini e revenues stabili, garantite da un “price tag” in cui il ricarico non è lieve ma garantisce migliore qualità ed user experience, e alzano i propri prezzi obbiettivo.
Il ragionamento “c’è crisi e quindi la gente compra computer che costano di meno” si basa su un assunto palesemente miope, o se preferite astigmatico, dato che è prerogativa di chi non vede bene sulla lunga distanza.
Sulla carta la tesi del discount non fa una piega ma poi all’atto pratico sono le aziende che investono su qualità e prodotti buoni e durevoli che possono fare la differenza. Sto semplificando molto, questo è certo, ma di fatto il potenziale utente Mac è già abbastanza tech-savvy (o a volte è semplice buon senso) da capire che è meglio spendere qualcosa di più, anche in un periodo di crisi, per un computer che non calerà drasticamente di valore nel tempo e farà il proprio lavoro per gli anni a venire.
Oppure ci sono i PC dei Laptop Hunters, la serie di ads con cui, in queste ultime settimane, la Microsoft ha dimostrato di appartenere a pieno titolo alla categoria degli astigmatici.
[via Fortune]
Sono d’accordo con l’articolo : ho sempre considerato i netbook un “mercato di tendenza” per così dire, ovvero un acquisto dettato più dall’incrocio prezzo_basso e comodo_da_trasportare piuttosto che ad una effettiva utilità. In definitiva, infatti lo schermo piccolo, la tastiera ridotta e nessun lettore ottico, oltre che a giustificare un prezzo basso, rende il prodotto (secondo me) difficilmente “utilizzabile”, quantomeno in campo professionale. Insomma: utile ma non indispensabile, anzi. Certamente però carino e di tendenza. In ogni caso, sono curioso se anche Apple alla fine si lancerà in questa avventura.
Riguardo all’oftalmologia, invece, vorrei però precisare che la difficoltà a vedere oggetti da vicino è proprio la miopia… L’astigmatismo, difetto della curvatura corneale, non consente la messa a fuoco di tutti gli oggetti, indifferentemente dalla distanza. Lo so perchè sono astigmatico…
@ Bruno:
La miopia è la difficoltà a vedere oggetti lontani :)
@ Andrea:
@ Bruno:
Ehehehe,nutrivo qualche dubbio sulla mia metaforma oftalmica… ho parlato di astigmatiso perché anche io soffrendone, vedo bene da vicino ma ho difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti lontani.
Sapevo però che dipende dal tipo di astigmastimo (ipermetrope, miope, misto) quindi in effetti ci può essere qualcosa da rivedere.
Non mi piaceva usare il termine miope, perché non è che i produttori di PC proprio non ci vedano, è che guardano a breve termine, e non si sforzano di più. :)
@ Andrea:
si, si, scusate… volevo dire “da lontano”, come nell’articolo “dato che è prerogativa di chi non vede bene sulla lunga distanza”…
I’m sorry, chissà cosa avevo in mente!
@ Camillo Miller:
A questo punto, oftalmicamente parlando, direi che l’ideale sarebbe “leggermente miope”… ma forse non sta bene in un articolo… :-)
Comunque scusate l’OT, solo che sentirmi paragonato alla Microsoft… brrrr… mi vengono i brividi solo a pensarci…! :o)
Non vorrei smontare la vostra analisi, ma non so se vi siete accorti che nelle ultime settimane in borsa ha guadagnato di brutto praticamente qualunque titolo, comprese le Canistracci Oil. ;)
un netbook è un bellissimo portatilino, utile per le piccole cose, per la massima trasportabilità, il peso e il prezzo. assolutamente inutile se per scopi professionali, o per utilizzarlo come unico computer!
Apple ha già il macbook air e non ha bisogno di andarsi ad impelagare con una roba del genere per montare un atom!!