Alle 2 del pomeriggio, ora del Pacifico, Apple terrà la consueta conferenza stampa per l’annuncio pubblico dei risultati fiscali del trimestre di chiusura dell’anno fiscale 2008, che si è chiuso il 30 settembre. Le aspettative sono molte, viste soprattutto le ultime batoste subite dal titolo dell’azienda in borsa. Gli investitori vogliono capire come si preparerà Apple ad affrontare il periodo di recessione che graverà per i mesi a venire su tutta l’economia americana. Le stime degli analisti sono positive ma come sempre gli investitori porranno particolare attenzione alla guidance, la previsione dell’andamento futuro pronosticato dall’azienda.
Gene Munster, il noto analista della Piper Jaffray, è convinto che i numeri che fornirà il CFO di Apple Peter Oppenheimer questa sera saranno più che soddisfacenti. Analizzando i dati statistici forniti dall’NPD Group Munster prevede vendite per circa 2,8 milioni di unità Mac, ovvero una forchetta di +25/+29% nel trimestre con una crescita del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Limitatamente al mese di settembre i numeri non sono ottimi, con una crescita del 19% rispetto allo stesso mese nel 2007. In Agosto il medesimo dato fa registrare un +23%, mentre in luglio la crescita anno su anno è stata del 43%. La discrepanza è presto spiegata: nell’Agosto del 2007 Apple introdusse i nuovi iMac Aluminum.
Ciò che preoccupa di più, come dicevamo in apertura, è la guidance che verrà fornita per i mesi futuri. Come spiega P. DeWitt su Apple 2.0, Apple ha una storia nota di guidance sottostimate di proposito. Il giochetto che si ripete ad ogni annuncio dei risultati fiscali è semplice: Oppenheimer dà una previsione al ribasso per permettere ad Apple di battere le stime interne e conseguentemente quelle maturate in ambito esterno in occasione dei successivi annunci trimestrali.
Il piccolo problema è che Wall Street, animale dalla memoria cortissima, sistematicamente non capisce questo stratagemma e dopo ogni conference call prevale la delusione per le guidance prudenti anziché il fatto che per la n-esima volta consecutiva Apple ha battuto le street estimates e i propri record di vendita precedenti. Munster ha provato a spiegarlo ai propri investitori con tabelline e dati alla mano ma l’impressione è che di questi tempi a Wall Street serva ben altro per non reagire come una Pazza di Chaillot au contraire ad ogni minima folatina di vento.
permissiondenied 21/10/2008 il 20:47
condivido perfettamente quello che dici infatti è incredibile che con le vendite così incredibili non aumentano i prezzi delle azioni dell’Apple
Se qualcuno me lo spiega mi farà felice
permissiondenied 21/10/2008 il 21:33
permissiondenied dice:
scusate per il giro di parole :-P