Sarà l’aria primaverile e l’attesa spasmodica per il nuovo iPad che arriverà il 7 marzo. Sarà la rinnovata fiducia di Wall Street in un titolo che sembra ancora “undervalued” nonostante il prezzo non sia dei più abbordabili.
Sta di fatto che ieri AAPL ha fatto registrare un nuovo record, con un massimo storico in chiusura a 542,44$ e un massimo assoluto intraday di 547,61$.
Cifre notevoli che arrivano senza che non vi sia stato praticamente alcuno squeeze sul prezzo fra l’annuncio dei risultati fiscali a fine gennaio e l’ufficializzazione dell’evento di marzo per il lancio di iPad 3.
Quella di ieri è una giornata da ricordare anche per un altro traguardo raggiunto: per la prima volta Apple si spinge oltre i 500 miliardi di dollari di capitalizzazione azionaria.
Come sempre in questi casi potremmo ricordare che cos’era Apple appena 14 anni fa, o in alternativa rimuginare su quanto avremmo incassato se invece di spendere per acquistare un prodotto della mela avessimo investito quel denaro in azioni AAPL.
Ma non serve neppure andare troppo indietro, è sufficiente uno sguardo a questo inizio di 2012: dal 1° gennaio ad oggi il titolo Apple ha guadagnato il 34% ed è cresciuto di 133 punti.
Chi sosteneva che dopo la morte di Steve Jobs il titolo Apple sarebbe colato a picco in borsa, ha dimostrato di non sapere nulla dell’azienda e di non conoscere il cinismo di Wall Street. Gli investitori vogliono sicurezze e per quanto Apple continuasse ad offrirne una via l’altra sotto forma di prodotti di straordinario successo, gli azionisti volevano vederci chiaro sul futuro della compagnia. Da quanto Tim Cook ha assunto ufficialmente la carica di CEO qualcosa è cambiato. A Wall Street hanno capito che il piano di successione (il migliore possibile) era stato attuato e il titolo ha lentamente perso quell’aura di “sottovalutazione di sicurezza” che lo avvolgeva.
Nessuna giustificazione né giudizio sul mercato: è una semplice descrizione di quello che è realmente successo. Di fatto gli analisti indipendenti avevano già tracciato quest’analisi molto tempo fa e anche qui su TAL ne avevamo parlato a più riprese.
La verità è che allora come adesso ad Apple non gliene importa nulla di Wall Street. 500 miliardi di dollari sembrano tanti, (sono tanti, più del PIL 2010 di Argentina, Svezia o Norvegia, ad esempio) ma tutto ciò che Apple ha fatto per arrivare a questo traguardo è stato “solamente” azzeccare un prodotto dopo l’altro mantenendo quindi il focus su ciò che l’azienda sa fare meglio. E la bottom-line, come diceva Steve, verrà da sé. Per molto tempo ancora.
Cavolo il 34% dall’inizio dell’anno! E pensare che 400$ per azione mi sembravano già tanti…