Non ci poteva essere sottofondo migliore alla chiacchierata di Tim Cook coi parrucconi di Goldman Sachs, se non quello offerto dalla campanella del Nasdaq di ieri e di martedì. Due giorni fa AAPL ha sfondato - prima fra le aziende americane - la soglia dei 700 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. Ieri il titolo ha continuato la sua corsa, segnando nuovi record.
Il massimo intraday registrato da AAPL nella giornata di ieri è stato di 124,92 dollari. In chiusura Apple ha fatto segnare il massimo storico, con una quotazione di 124,88$ che non si discosta troppo dalla vetta più alta. Significa che se non ci fosse stato lo split di giugno, oggi un’azione Apple costerebbe 874,16$, alla faccia di tutte quelle Cassandre che davano il titolo Apple per spacciato, nel 2012, dopo la caduta libera seguita al raggiungimento del prezzo di ~705$ per azione.
Le parole di Cook devono essere davvero piaciute alla gente che conta a Wall Street, ovvero i grandi fondi di investimento che davvero muovono il mercato. “Con l’Apple Watch vogliamo cambiare la vita delle persone” ha detto Tim Cook, ieri l’altro, senza mezzi termini. Gli investitori hanno mostrato di avergli creduto.
Alla chiusura del Nasdaq la nuova capitalizzazione di mercato di Apple ha toccato quota 720 miliardi, dollaro più dollaro meno. Seguono, a debita distanza, Exxon Mobil e Google (market cap relativo alle azioni con ticker GOOG, quelle di classe A).
I nuovi risultati positivi sul mercato arrivano dopo che i risultati del primo trimestre del 2015 fiscale hanno mostrato tutta la potenza della Apple guidata da Tim Cook. Un’azienda che i critici hanno più volte attaccato per la carenza di idee o per la mancanza di innovazione ma che per adesso ha sempre e solo un grande problema da affrontare: riuscire a produrre un numero sufficiente di dispositivi per soddisfare la domanda globale che continua a crescere, anno dopo anno.
La vera sfida del futuro, per Apple, sarà quella della differenziazione. iPhone non mostra alcun segno di cedimento e ci sono buone possibilità che la franchise (che da sola vale il 70% del fatturato Apple) continui a stampare cartamoneta come fosse la zecca di stato anche negli anni a venire. Ciò non toglie che nuove entrate da settori inediti non guasterebbero. Il Watch sarà il primo tentativo e si troverà a dover rilanciare un mercato che per adesso praticamente non esiste – pare infatti che nessuno al momento voglia comprare davvero i dispositivi Android Wear. Poi ci potrebbero essere anche altre novità: c’è già chi parla di automobili…