iPhone 5s e iPhone 5c saranno in vendita a partire da questo venerdì (almeno nei paesi di lancio di cui l’Italia non fa parte). I grandi nomi del giornalismo tecnologico internazionale hanno avuto modo di mettere le mani sui due telefoni di Cupertino, e le recensioni sono entusiastiche. Ecco un riassunto delle review di iPhone 5s.
Wall Mossber, Wall Street Journal
Dopo una settimana di test co iPhone 5s, posso dire che mi piace e lo raccomando a chiunque stia cercando uno smartphone avanzato e di qualità. Se siete dei fan di iPhone con un qualsiasi modello più vecchio di iPhone 5, il nuovo iPhone 5s è un grande passo avanti. Se possedete un iPhone 5, c’è meno ragione di passare alla nuova generazione, a meno che vogliate un lettore di impronte digitali e una migliore fotocamera. […] Il nuovo iPhone 5s è una delizia. Il suo hardware e il suo software lo rendono il migliore smartphone sul mercato.
Ora, la concorrenza di Apple nel mondo Android è difficile; i concorrenti producono telefoni che sono ugualmente belli (HTC), telefoni a cui è posisibile inviare comandi vocali senza che vengano toccati (Motorola) e telefoni che hanno qualsiasi dimensione di schermo (Samsung). Ma questo non significa che iPhone sia stato superato. L’ecosistema di iPhone è un punto fondamentale – le migliori app, i migliori store per musica e film, e la sincronizzazione senza problemi con calendari, indirizzi di posta elettronica e fotografie tra telefoni, tablet e computer Apple, e una quantità di case e accessori sufficiente a coprire la superficie della luna.
Dopo una settimana di utilizzo, la mia visione è semplice: se vi piacciono i prodotti di Apple, vi piaceranno; se non vi piacciono, non vi piaceranno. Con la semplicità d’suo, le app di grande qualità e i contenuti ben integrati con i servizi online, iPhone offre ancora la migliore user-experience disponibile per qualsiasi smartphone.
iPhone 5s è il migliore iPhone mai prodotto? Sì, anche se questo non dovrebbe sorprendere. Apple ha preso un grande prodotto e lo ha reso ancora migliore attraverso aggiornamenti hardware, nuove feature e un software completamente ridisegnato. In quello che sarebbe considerato un normale aggiornamento di iPhone 5, Apple ha introdotto cose per geek (il supporto ai 64-bit e il processore M7, Touch ID) e per chiunque (un nuovo, colorato, iOS 7).
Ci sono un paio di ragioni per le quali una compagnia cambia i suoi prodotti. Uno di questo è per ottimizzarli, rendendoli migliori per un utente; l’altra è per dare alla gente la percezione del cambiamento e vendere qualcosa di nuovo e lucido, quando non lo è realmente. Io amo le nuove feature, ma se non mi aiutano a fare le cose più rapidamente mi domando quale sia la ragione del loro essere. Me lo chiedo quando provo qualsiasi nuovo prodotto, inclusi i nuovi iPhone. E devo essere sincero, sono felice delle risposte che mi sono dato.
Apple poteva farlo con Steve Jobs, non ce la fa senza di lui, e la prova è qui. Con Steve Jobs, Apple rilasciava prodotti innovativi a ritmo serrato: iPod, iPhone, MacBook Air, iPad. Con Tim Cook, non si tratta che dello stesso prodotto, leggermente migliorato. Quante cazzate. […] Le rifiniture, agli occhi di questi detrattori, non contano come innovazione. Solo le rivoluzioni contano. Ma iPhone non ha bisogno di alcuna rivoluzione. Continua a migliorarsi anno dopo anno, senza abbassare il prezzo. Ogni passo preso dal 2007 e la versione originale di iPhone – senza app di terze parti, multitasking o copia-incolla – e il mondo di oggi, dove Apple ha venduto 700 milioni di iDevice […], è stato frutto solo di quelle: rifiniture. iPhone 5s mostra che c’è ancora molto spazio per le rifiniture.
Mi sa che non avete capito il senso del commento di Gruber… O semplicemente non l’avete letto tutto…
@Charlie Parker:
in effetti gruber inizia ripetendo quanto scritto nell’articolo, però poi fa una serie di considerazioni sulle “rifiniture” di iPhone tra versione e versione considerandole anche più importanti delle “rivoluzioni” ;)
@nicolla: Ecco, ampliato il commento per aggiungere un’altra porzione della recensione che fa capire meglio cosa ne pensa Gruber. Grazie per la segnalazione.