App Store detiene un monopolio? No, secondo una corte americana

Apple Shares Continue To Fall After "Death Cross"

Un giudice federale ha accantonato la causa contro Apple secondo la quale la compagnia di Cupertino avrebbe detenuto un monopolio grazie ad App Store. iPhone, come è noto, non permette (almeno in via ufficiale) di installare applicazioni provenienti da altre fonti.

Apple ha richiesto che la causa fosse accantonata perché non è Apple stessa a imporre il prezzo delle applicazioni, e chiedere un pagamento per la distribuzione di un prodotto su una piattaforma non viola alcuna legge antitrust.

Apple ha sì evitato il processo, ma per una ragione diversa. Lo spiega Bloomberg, che riporta la notizia. Secondo il sito, l’accusatore non sarebbe stato in grado di mostrare come App Store avrebbe tolto a lui la possibilità di accedere altri store con costi più bassi, o come lo store digitale di Apple richiedesse un prezzo generalmente più alto per applicazioni ottenibili altrimenti ad un prezzo inferiore.

La decisione, presa dal giudice distrettuale Yvonne Gonzalez, spiega che: “Come minimo, l’accusa deve dimostrare di avere personalmente sofferto una ingiuria di fatto basata sul prodotto di Apple accusato”.

Un avvocato dell’accusa ha spiegato a Bloomberg che è possibile depositare nuovamente la denuncia senza problemi. Sarebbe necessario, secondo l’accusa, perché Apple ha “messo alle strette la distribuzione del software per iPhone”.

Ma è davvero così? Apple ha una certa mania del controllo e, effettivamente, App Store ha il monopolio, quando si tratta di distribuire app per iOS. Ma è altrettanto vero, come hanno fatto notare i giudici di Apple, che Cupertino non ha alcun ruolo nella decisione del prezzo delle app, e ottiene una percentuale esclusivamente sulle app distribuite a pagamento.

Vedremo se e come la causa sarà riproposta in corte, e se la prossima volta riuscirà ad arrivare almeno ad un processo.

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