Fra tutti gli amici che Steve Jobs ha avuto in vita, Larry Ellison è probabilmente il più “incongruente”. Il CEO di Oracle è il paradigma vivente di quel “living large” grazie ai proventi del proprio ingegno imprenditoriale che Jobs ha sempre rifuggito con convinzione. Eppure i due hanno condiviso un’amicizia storica e sono protagonisti di tanti di quegli aneddoti che si potrebbe probabilmente compilare un best-seller solo con gli episodi legati al loro rapporto.
E’ per questo motivo che il giudizio sul futuro di Apple senza Steve Jobs che Ellison ha espresso a Charlie Rose della CBS è particolarmente “pesante”.
Dell’annosa questione di una Apple senza Steve Jobs si è parlato fino all’esaurimento. La ragione suggerisce che tutte le pedine siano disposte nel modo giusto perché l’azienda possa continuare a prosperare: quasi tutte le persone cui Jobs aveva affidato la propria eredità sono ancora al timone (escluso Scott Forstall).
Jony Ive offre la visione, Bob Mansfield si occupa delle innovazioni più segrete, mentre Phil Schiller trova il modo migliore per vendere ciò che i suoi colleghi hanno creato. Tim Cook gestisce la squadra mentre altre “leve” di primo piano si uniscono al team – Federighi e Riccio.
Gli A-players, come amava chiamali Jobs, stanno tutti ricoprendo il ruolo assegnato, insomma. Nonostante questo, l’amico Larry Ellison non nasconde la propria convinzione: “abbiamo già condotto l’esperimento” di una Apple senza Steve, dice al suo intervistatore.
“Abbiamo visto la Apple con Steve Jobs” dice, mentre la mano traccia il segno di una curva ascendente. “Abbiamo visto la Apple senza Steve Jobs,” e la linea tracciata nell’aria improvvisamente cade con la sua mano.
E poi di nuovo: “abbiamo visto Apple con Steve Jobs”. La mano sale di nuovo. “Ora,” conclude con la consapevolezza di un attore esperto, “vedremo la Apple senza Steve Jobs”. La mano rimane sospesa per un secondo, e poi torna ad appoggiarsi sulla gamba con un movimento verticale che lascia poco spazio all’immaginazione.
E’ ufficiale, insomma: Larry Ellison non prospetta un futuro roseo per Apple. A lui non interessa, è evidente, sottolineare le differenze fra la prima Apple-senza-Steve, da cui il co-fondatore fu cacciato in malo modo, e la seconda Apple-senza-Steve, che Jobs sapeva di dover lasciare per cause più forti del suo temperamento e per la quale ha cercato di creare, nel corso dei suoi ultimi anni, un’eredità da coltivare e tener viva.
Queste differenze ci sono, e non si possono cancellare con un movimento svolazzante della mano. Oppure ha ragione Ellison, che quanto ad intuito imprenditoriale certamente ne sa più del 99,99% della popolazione mondiale, e la convinzione che Apple possa amministrare un successo duraturo grazie alle capacità dei propri dirigenti è solo una pia illusione.
Voi che ne pensate?
Secondo me questa volta sarà diverso. Ovviamente Apple senza Jobs sarà più simile ad una qualsiasi altra compagnia, ma penso che cercherà di perseguire la sua linea originale ed elitaria.
Da quando è morto Steve Jobs, penso che che finché la sua squadra resiste, la Apple-senza-Steve-Jobs sarà ancora molto simile a quella che ha creato l’iMac, l’iPod, iPhone e iPad.
In questo senso, non ho visto molto bene l’uscita di Scott Forstall ma forse è stato per un bene più grande … la serenità degli altri.
ellison non racconta una storia moderna, potrebbe essere un intervista di 30 o piu anni fa quando jobs fu cacciato da apple e le cose non andarono bene per apple. produrre non basta per compagnie così grandi, c’e’ bisogno di carisma e persone che sappiano azzardare e innovare, rischiando molto, anche il posto come e’ successo anche a jobs. apple non può pensare solo al profitto e azionisti ma ha bisogno di trovare un leader che sappia fare gruppo e creare sogni come faceva jobs. se no apple sara’ un corpo senza anima, un computer senza sistema operativo.