Luci programmabili, controllate con un tocco dallo schermo dell’iPhone e dell’iPad, regolabili a distanza in intensità e colore. Non è un progetto del solito geek dai livelli inumani di conoscenza elettronica ma semplicemente quanto offrono le Philips Hue, lampadine intelligenti che si collegano al Wi-Fi e rendono possibili soluzioni di “personal wireless lighting”, come la chiama la divisione marketing dell’azienda, senza bisogno di cambiare interruttori e sborsare per l’intervento di un elettricista.
Ho avuto la possibilità di provarle per qualche settimana e farmi un’idea su questa (interessante) proposta di Philips per il futuro dell’illuminazione domestica.
Packaging
Mi capita raramente di aprire una delle mie recensioni parlando del packaging dell’oggetto.
In questo caso non posso esimermi, però, perché la confezione con il kit da tre lampadine Philips Hue è la dimostrazione che l’attenzione al “primo impatto” con il prodotto non è prerogativa unica di Apple.
I designer di Philips hanno fatto un ottimo lavoro per creare “l’atmosfera giusta”. Una ruota di cartoncino come quelle dei libri per bambini (o quella del disco orario) permette di cambiare colore alla lampadina Hue stampata sulla confezione. Un tocco giocoso che alleggerisce la serietà dell’elegante confezione scura.
All’interno della “copertina” della scatola, che si apre a libro, lo stesso meccanismo fa scorrere le istruzioni di installazione (sono 3 semplici passaggi) all’interno di un riquadro ritagliato nel cartone.
L’attenzione ai primi dettagli si nota anche dalla disposizione del prodotto all’interno della scatola, con le tre lampade LED disposte a raggiera e il bridge wi-fi per la connessione del sistema al centro. Cavo dell’alimentazione e cavo LAN sono “nascosti” lateralmente dentro due piccole scatoline nere.
Dopo un primo unboxing, ordinato e rapido grazie alla qualità della confezione delle Philips Hue, si è subito pronti per partire per collegare le luci e il bridge.
Installazione
L’installazione delle Philips Hue Lights è rapida e “indolore”. Se sapete collegare un cavo LAN ad un router e cambiare una lampadina avete tutte le conoscenze necessarie per cominciare ad utilizzare le lampade intelligenti nel giro di cinque minuti.
La prima cosa da fare è sostituire le lampadine tradizionali con le lampade Hue (l’attacco è quello standard a vite E27): avvitate le Hue e poi accendete l’interruttore.
Il passo successivo consiste nel collegare il bridge al proprio router wi-fi tramite il cavo LAN in dotazione.
Completati i semplici cablaggi, è necessario fare il “pairing” fra il ponte e l’iPhone o l’iPad che vogliamo utilizzare per controllare le luci: si apre l’applicazione Philips Hue, già scaricata gratuitamente dall’App Store, e premete il tasto centrale del bridge. L’iPhone o l’iPad, ça va sans dire, devono essere collegati alla Wi-Fi domestica. Se tutto è andato per il verso giusto nel giro di pochi secondi la connessione è stabilita e si è pronti per controllare le luci dall’applicazione.
Il bridge, necessario per far funzionare tutto il sistema, è un po’ il punto debole del setup, soprattutto per i maniaci dell’ordine. Ci sarà un cavo LAN in più da collegare, un alimentatore in più ad occupare una presa e un dispositivo da tenere sempre collegato al router da cercare di nascondere in qualche modo con tutta la sua cavetteria.
Non si può certo pretendere che il prodotto funzioni da solo come per magia, ma non posso negare che una maggiore miniaturizzazione del bridge e una soluzione che non passi per un ulteriore cavo LAN da collegare al router (o alla cablatura di casa, se avete un impianto recente con collegamento dati) è al momento auspicabile.
Accensione fissa delle Hue Lights e consumi
Qualche precisazione tecnica ulteriore prima di passare a parlare dell’applicazione.
Perché le Philips Hue possano funzionare l’interruttore deve rimanere chiuso. In sostanza le luci sono “elettricamente” sempre accese.
La domanda che a questo punto salterà in mente a tutti è questa: per utilizzare le Philips Hue Lights devo lasciare le luci sempre accese? Ma non consumo molto di più in questo modo?
La risposta è semplice: se volete tenere le lampadine Hue sempre pronte per essere utilizzate dallo smartphone la risposta è sì, le luci non vanno mai spente.
C’è un però: non succede nulla se decidete di utilizzare manualmente l’interruttore. Alla prossima accensione della luce le lampadine intelligenti saranno connesse e pronte per l’uso nel giro di un paio di secondi. Significa, insomma, che se vorrete spegnere le lampade prima di uscire di casa o per la notte potrete farlo senza alcun problema dall’interruttore a muro.
Quanto ai consumi: le Philips Hue Lights sono in classe A, il che significa che anche qualora le lasciaste sempre accese il consumo sarebbe minimo. Ovviamente spegnerle del tutto per eliminare anche il dispendio energetico in stand-by è semplice e immediato, come spiegato poco sopra.
L’applicazione Hue Light
Il cuore pulsante del sistema Hue è l’applicazione gratuita per iPhone e iPad dalla quale è possibile controllare le luci di Hue.
Il concetto di fondo che Philips ha sviluppato è quello di poter creare, con le Hue, le proprie atmosfere luminose.
Per questo l’app è incentrata sulla possibilità di selezionare dei preset che imposteranno colori e intensità delle Hue tali da “evocare” un tramonto, i colori di un villaggio greco sul mare, una montagna innevata e via discorrendo.
I preset disponibili nell’app non offrono solo richiami “geografici” ma permettono di impostare le luci a seconda del “mood”, modificando intensità e colore delle Hue per facilitare il relax o la concentrazione. Un pulsante, sempre ben raggiungibile al centro dello schermo, serve a spegnere tutte in una volta le Hue collegate al bridge.
Il risultato luminoso varia a seconda anche di altri fattori domestici come il colore delle pareti e dei mobili o la disposizione delle lampadine intelligenti.
Nessun problema, però, perché l’app permette di modificare tutti i preset disponibili o di crearne di nuovi, impostando colore e intensità di ciascuna singola Hue installata a proprio piacimento.
Si possono produrre nuove atmosfere luminose a partire da zero, scegliendo direttamente le caratteristiche luminose di ciascuna lampada, oppure si può selezionare una fotografia presente sull’iPhone e cercare di ricrearne l’atmosfera selezionando il colore in vari punti della foto.
Preset a parte, con l’applicazione si possono regolare le luci anche direttamente, selezionando colore e intensità spostando l’indicatore di ciascuna lampada su una “tavolozza” di toni e sfumature.
Fra le altre funzionalità dell’applicazione va certamente segnalato il timer, grazie al quale si può regolare l’accensione di una determinata impostazione luminosa a seconda delle ore del giorno. Le Hue si possono utilizzare anche come sveglia luminosa, un po’ come si può fare con la Wake-up Light, altro interessante prodotto di Philips Lighting che avevo recensito qualche tempo fa.
Basta regolare il timer in modo da accendere gradualmente un preset selezionato e il suono della sveglia sarà sostituito da una graduale accensione delle lampadine che dovrebbe favorire un risveglio più naturale e meno traumatico.
Con l’ultimo aggiornamento dell’applicazione Hue, uscito giusto ieri, Philips ha aggiunto anche una funzionalità di geofencing e il supporto all’automazione remote tramite un apposito canale IFTTT (If This Then That) . Grazie al geofencing le luci possono essere comandate sulla base della posizione del dispositivo, in modo che si accendano da sole quando l’utente sta arrivando a casa oppure spegnersi da sole quando si allontana l’abitazione mentre grazie ad IFTTT si possono impostare delle “recipe” che collegano il comportamento delle Hue ad input di vario genere. Fra le “recipe” già pronte ce n’è ad esempio una per far lampeggiare le luci se si viene taggati in una foto su Facebook. Un’altra imposta il colore delle Hue sulla base dell’ultima foto caricata su Instagram, e così via.
Hue Lights e collegamento remoto
Oltre all’applicazione gratuita Hue, Philips mette a disposizione degli utenti un portale, con annessa community, disponibile su MeetHue.com.
Previa registrazione si può accedere a funzionalità aggiuntive, prima fra tutte la possibilità di comandare le proprie lampadine intelligenti anche a distanza.
Un’interfaccia via browser offre il controllo completo del proprio setup luminoso domestico in modo che, ovunque ci si trovi, si possano accendere, spegnere o regolare le luci.
Philips, sul sito del prodotto, suggerisce che questa funzione si possa utilizzare come una sorta di antifurto. L’accensione delle luci di casa dall’ufficio, per dire, potrebbe essere utile per simulare il proprio rientro.
Ci vorrebbe più tempo per provare davvero l’utilità di questa funzione di controllo remoto delle luci, ma credo di poter dire che fra tutte le possibilità offerte dalle Hue questa sia in fondo la più superflua. Se ha senso accendere il riscaldamento a distanza prima di rientrare a casa, raramente capita davvero di pensare “oh come vorrei accendere le luci a casa anche se non c’è nessuno”. Sta di fatto che con le Hue, se volete, potete farlo.
Conclusioni
Le lampadine Hue, sulla carta, potevano correre il rischio di piacere solo a geek e amanti della domotica. Grazie alla semplicità d’installazione di utilizzo del prodotto, però, Philips è riuscita ad allargare sensibilmente il pubblico potenziale a tutti i possessori di un’iPhone che in casa hanno un router.
Non è cosa da poco e dimostra un serio sforzo di progettazione, ingegnerizzazione e attenzione ai dettagli che si può constatare fin dall’apertura della scatola.
Se dovessi basare la mia recensione solo ed unicamente sulle funzionalità del prodotto avrei ben poco da criticare a Philips. Giusto forse l’eccesso di cavetteria necessaria per connettere il bridge, ma vorrebbe dire lamentarsi di un classico “first world problem”.
Tuttavia non posso non considerare e segnalare che queste Hue costano tanto. Sono oggettivamente un prodotto di fascia alta.
E’ vero, anche un Mac non costa poco e condivido anche il detto popolare secondo cui “chi più spende meno spende”.
Ma 200€ per il pacco “starter kit” da 3 lampade Hue + bridge, rimangono una spesa consistente, considerato anche il fatto che per ottenere il massimo dal prodotto (e poter giocare davvero con le atmosfere luminose di Hue), le tre lampade andrebbero installate in un’unica stanza. Per Hue-izzare tutta la casa, insomma, serve di sicuro qualche lampada in più. A 60€ cadauna, è facile capire che la spesa può salire ulteriormente.
Prodotto: Philips Hue
Produttore: Philips
Prezzo: 199,95€ (starter kit); 59,95€ (lampada singola)
Giudizio: 8,5/10
Dove Comprare: Apple Store online (in esclusiva)
Tutte le foto
Bonus: Roba da Geek
Se è vero, come ho scritto poco sopra, che Philips è riuscita a semplificare l’installazione e l’utilizzo delle Hue Lights per non creare “barriere tecnologiche” e limitarne il mercato potenziale, è pure vero che queste lampadine intelligenti sono una vera chicca per tutti gli appassionati di automazione domestica.
Di esperimenti con le Hue ne abbiamo già visti un po’ e sappiamo che c’è chi è riuscito a controllare le proprio smart-lights con Siri oppure tramite Pythonista, un’app di scripting per iPhone e iPad.
Philips ha ufficialmente favorito questa “tendenza” con la release delle API pubbliche e di un SDK per le lampadine Hue.
Nel caso vi interessassero dunque gli aspetti più prettamente tecnici e geek-oriented del prodotto ecco alcuni spunti e risorse utili:
- Controllo delle Hue con Pythonista – script e librerie
- Script da usare con Siriproxy per controllare le Hue con l’assistente virtuale Apple
- API e SDK ufficiali Philips per le Hue Lights
- Sito ufficiale della Zigbee alliance (protocollo wireless utilizzato dalle Hue Lights)
Ottima recensione, ma c’è una cosa che veramente mi irrita quando leggo qualcosa qui! E’ che sembra che sia un esclusiva iphone, quando in realtà l’app esiste anche per android, perchè invece di dire iphone / ipad non dite semplicemente smartphone o tablet?
Ma il bridge puo essere associato a piu device contemporaneamente o solo uno per volta?
@Breed:
Più di uno. Basta che scarichi l’app anche sul nuovo dispositivo e poi la linki al bridge.
Se ha impostato dei nomi per le luci, il nuovo dispositivo prende già anche quel settaggio, perché è memorizzato sul bridge.
Ma le lampadine possono essere messe in più stanze? Hanno tutte un “nome” che il dispositivo riconosce e sono indipendenti tra loro o cambiando l’illuminazione in una stanza si cambia automaticamente anche nelle altre?
@Francy:
Tutte indipendenti, puoi regolarle contemporaneamente utilizzando i preset, ma per il resto poi puoi modificare intensità e colore di ciascuna singolarmente. ;)
@Camillo Miller:
Ti sei dimenticato di dire che si può anche mettere un nome ad ogni lampadina in modo da distinguerla :)
Le ho da qualche giorno e non sono male effettivamente.
Si possono sì spegnere dall’interruttore ma poi fin quando non si riaccendono non si possono più comandare (logicamente) e quando si riaccendono partono con una luce neutra, non con l’ultima impostazione.
Poco male comunque non sono fatte per essere usate dall’interruttore.
Piuttosto credo che la struttura di creazione delle scene sia un po’ scomoda non concordi?
@pepo154:
Giusto, grazie per aver precisato :)
Si forse la UI non è il massimo, anche se su iPad non ho riscontrato particolari pecche. L’app mi è sembrata anche piuttosto stabile, che vista la natura connessa delle operazioni cui soprassiede è decisamente un punto a favore.
In ogni caso gli aggiornamenti recenti dimostrano un buon interesse da parte di Philips al supporto e mantenimento dell’applicazione, quindi probabile che in qualche aggiornamento futuro migliorino questo aspetto.
Alla lunga ho trovato invece che la creazione di nuove scene diventi più un divertimento “da primi giorni di entusiasmo”, sostituito poi dagli utilizzi più pratici: selezione dei preset che preferisci, accensione e spegnimento rapido, regolazione dell’intensità ;)
@Camillo Miller:
E’ vero come stabilità siamo su ottimi livelli.
Ho provato anche su Android e funziona bene.
Ma soprattutto è la facilità di configurazione di questo sistema a sorprendere, si apre l’app e chiede “schiaccia il tasto” e bona è collegato. Nessun seriale da mettere, nessun indirizzo IP, nessun pairing strano. In casa mia si sono abituati presto tutti.
Anche io mi sto creando i preset però devo dire che sono un po’ macchinosi da modificare, se per esempio voglio mettere la sveglia ancora non ho capito se la sto mettendo o cosa, se voglio modificare il colore ancora non capisco bene cosa sto facendo, ho la sensazione a volte di poco controllo. Per il resto stanno uscendo varie app tra cui Colors for Hue sul MAS che permette un controllo base ma efficace dal Mac.
Troppo caro. Si paga per il marchio. La mia ultima scoperta:
wwww.wifiledlamp.com (AppLamp) ! Investire il vostro denaro saggio … E che dire di un pratico telecomando in più?
Piccolo bug scoperto oggi.. Se x caso vi si rompe il bridge e se ne prende un altro sembra che nn sia possibile abbinarlo alle lampadine già abbinate al vecchio bridge rendendo così inutilizzabili le altre lampade. Non ho trovato nessun tasto di reset e il nuovo bridge non c’è verso che veda le vecchie lampade
Se a qualcuno interessa, me le hanno regalate ma non ho lampade a filetto in casa e non le posso utilizzare.
Le vendo nuove a 100Euro anziche 200!!
@Ettore: ciao le hai vendute cos’hai lo starter kit?
@Ettore: ettore mi contatti a [email protected]
@Ettore:
mi spiace, già vendute il giorno dopo.
ho aquistato le lampadine,ma volevo gestirle con portatile mac…che programmi mi suggerite?
Buonasera e grazie per aver scritto questo articolo. Continuo però a non capire una cosa: se ho l’interruttore generale su OFF e lo porto su ON, la campadina si accende o rimane spenta? Se si accende, che colore ha di default? Questo per capire se posso sostituirle alle normali lampadine o debbo usarle solo come “decoro” aggiuntivo. Grazie.
@Gabriele:
Dovrebbero funzionare come lampadine normali, quindi con l’interruttore si accendono e si spengono di default con luce bianca :)