È il 1996, e mancano solo cinque giorni a Natale. Un Natale che deve essere arrivato in anticipo per Steve Jobs, che proprio il venti dicembre di quell’anno tornava ad Apple dopo essere stato cacciato, undici anni prima, dalla compagnia da lui stesso fondata.
Tim Holmes, Mac Evangelist di quelli tosti, ha pubblicato su Flickr una raccolta di fotografie (che trovate nella galleria in questo articolo) che ritraggono le prime ore di Jobs al quartier generale di Apple. Holmes ricorda così le ore precedenti all’evento:
Ho chiamato Mitch, mia moglie, che lavorava lì al tempo, e le ho detto di incontrarmi là [alla Town Hall]. Non avevamo idea di quello che stava per succedere.
Jobs, lo ricorderete, raccontava di essere stato messo alle strette da John Sculley, CEO di Apple nel 1985, che aveva costretto il consiglio di amministrazione di Apple a scegliere tra le due figure nella compagnia: “O me o lui”. Il consiglio aveva scelto Sculley, e Jobs si era cercato altro da fare, creando NeXT (che sarebbe stato il perno per il rientro ad Apple) e occupandosi di Pixar. Gli undici anni fuori da Apple, ricordava Jobs nel discorso ormai pop di Stanford del 2005, erano stati: “La cosa migliore che poteva capitarmi“.
È interessante sottolineare che queste fotografie sono state scattate con una QuickTake, la fotocamera sviluppata da Apple. Tra le prime macchine fotografiche digitali ad arrivare sul mercato, QuickTake sarebbe di lì a poco fatta sparire per volere di Steve Jobs, che con il suo ritorno ha cercato di dare nuova vita alla compagnia non solo introducendo prodotti di eccezionale design come iPod e iMac, ma anche facendo in modo che Apple si concentrasse su un numero molto limitato di prodotti perché fossero i migliori. QuickTake è stata solo una vittima di questa epurazione, che tra le altre ha colpito anche le stampanti marchiate con la mela morsicata.
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