Apple non si fa convincere facilmente. Quando Cupertino e i suoi portavoce intendono fare in modo che qualcuno firmi un contratto, non è Apple che ci rimette. Lo dimostrano anche gli scomodi accordi che gli operatori telefonici sono costretti a firmare se intendono distribuire iPhone nei loro negozi e i racconti degli scorsi mesi. Ora il CEO di France Telecom (Orange) dice che Apple non solo è meno arrogante di prima, ma anche più flessibile.
Stephan Richard lo ha dichiarato durante un incontro con i giornalisti a Barcellona:
Apple è diventata più flessibile, tende a seguirci con maggiore attenzione, e forse è anche un po’ meno arrogante di quanto è stata abituata ad essere. Penso che siano un po’ più sotto pressione, e questa è una buona cosa.
Celebre la storia di come AT&T ha dovuto scendere a patti, nel 2007, per potere essere il primo operatore telefonico al mondo a vendere iPhone. I dirigenti del carrier avevano chiesto ad Apple che YouTube funzionasse esclusivamente tramite connessione WiFi, piuttosto che ad una risoluzione inferiore, o limitando i minuti di visualizzazione massima consentiti. Apple si sarebbe rifiutata categoricamente:
No, non rovineremo l’esperienza dell’utente dell’iPhone perché il vostro network possa rimanere in piedi.
Allo stesso modo AT&T è stata costretta a firmare un contratto che lega l’operatore ad Apple per anni, senza avere nemmeno la possibilità di installare app proprietarie sui nuovi dispositivi venduti o aggiungere il logo della compagnia sulla scocca del telefono.
Il CEO di France Telecom, durante l’intervento, ha proseguito parlando dell’attuale situazione telefonica internazionale. Riferendosi a Windows Phone e BlackBerry, che cercano di contendersi l’ultimo posto rimasto libero sul podio già occupato da Apple e Google, ha aggiunto:
Non c’è spazio per tutti. Ma noi speriamo che tra le diverse iniziative, almeno una riesca ad emergere come terzo ecosistema.
Sarà interessante vedere se BlackBerry 10, Z10 e Q10 riusciranno a rimettere in piedi la fu Research in Motion o se affosseranno definitivamente l’azienda, liberando la strada a Microsoft.
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