Un passaggio di un più ampio profile sull’attuale situazione di HP sotto la gestione di Meg Whitman pubblicato da Bloomberg Businessweek rivela un particolare interessante su quella vicenda: Steve Jobs prese a cuore le sorti di Hurd, lo incontrò e provò a mettere una pezza alla difficile situazione.
Tre giorni dopo le sue dimissioni, nel 2010, Hurd ricevette una mail da Steve Jobs, che lo invitava a casa sua per parlare.
Durante una delle classiche “camminate” per le strade del quartiere di Palo Alto dove il co-fondatore Apple abitava, Hurd ricevette il supporto completo di Jobs, che si offrì anche di scrivere in prima persona al CdA di HP perché riconsiderasse la scelta di licenziare l’allora CEO.
E’ una storia abbastanza curiosa, se non fosse perché in fondo, a Jobs, poteva anche non importare nulla delle sorti di un’azienda concorrente come HP.
Invece, forse per quella sua passione/ossessione per le aziende dalla lunga storia che sopravvivono prospere ai propri fondatori, Steve riteneva che la salute di HP fosse funzionale agli equilibri della Silicon Valley.
Offrendo consiglio a Hurd, Jobs non stava semplicemente offrendo supporto psicologico ad un amico. Piuttosto si batteva per l’eredità di Bill Hewlett e Dave Packard. Una HP sana, riteneva Jobs, era essenziale per la salute della Silicon Valley. ‘E’ l’azienda fondativa della Valley’ dice Bill Campbell, chairman di INTUIT e membro del CdA Apple. ‘A nessuno piacerebbe vederla sparire’.”
Di “veri” motivi per licenziare Hurd, a parte la presunta tresca amorosa e qualche rimborso spese poco chiaro, non ce n’erano. Sotto la sua direzione HP era tornata a crescere in maniera convincente e a “funzionare” sotto molti aspetti. Hurd esercitava un controllo ferreo su molti aspetti, tanto da essersi guadagnato molti ammiratori ma anche parecchi nemici all’interno dell’azienda. Nella sua indole non è difficile intravedere tratti che, indubbiamente, piacevano a Steve Jobs.
E non solo a lui. L’amico comune Larry Ellison è un altro grande fan di Hurd. Fu lui a dire che Leo Apotheker, il CEO che sostitui Hurd dopo la sua cacciata, era solo “un criminale”. Ellison, a nemmeno un mese dal licenziamento di Hurd, gli offrì un posto di prestigio alla sua Oracle, principalmente per ripicca verso una scelta che anche lui, come Jobs, riteneva completamente sbagliata.
Anche in quel caso il co-fondatore Apple e il suo grande amico Larry Ellison avevano elaborato considerazioni più che corrette su quel che sarebbe successo. La sostituzione di Hurd con Apotheker, che veniva da SAP ed era un outsider, è stata un disastro totale. Una scelta sconsiderata di cui HP sta ancora pagando le conseguenze e dalla quale sta cercando una via d’uscita con la nuova direzione della Whitman.
Link: Can Meg Whitman reverse HP’s freefall? (BusinessWeek)