AAPL nel 2013: ecco il proxy statement

Ieri Apple ha pubblicato il proprio Proxy Statement preliminare, documento fiscale con cui le aziende quotate pubblicamente ogni anno dichiarano alla S.E.C. i compensi dei propri dirigenti, date degli incontri con gli azionisti ed altri aspetti amministrativi di alto livello.
Nel caso specifico i punti salienti riguardano la paga di Cook, oggetto di una errata interpretazione da parte di una miriade di pubblicazioni internazionali, la rielezione del Board e alcune mozioni che dovranno essere votate al prossimo shareholders meeting, previsto a Cupertino per il 27 febbraio.

Lo stipendio di Cook

Se fra ieri e oggi avete dato un’occhiata alle sezioni tecnologiche dei grandi giornali, forse vi siete fatti l’idea che Cook in questo 2012 abbia guadagnato drasticamente meno. Addirittura il 99% in meno, come titola Repubblica riprendendo bovinamente le headline sensazionalistiche di Bloomberg Businessweek e Tech Crunch.

Non è così. Come spiega meglio Fortune, quest’anno Cook ha incassato 4,2 milioni di dollari, dati da un salario base di 1,4 milioni più vari bonus. I 378 milioni di compenso del 2011 che tutti citano, in realtà non esistono, perché rappresentano il valore delle RSU (restricted stock unit) che Cook ha ricevuto alla sua nomina a CEO. Sono soldi che non aveva in tasca, che ancora non può incassare e che, per altro, al valore di AAPL di questi giorni sono diventati già più di 500 milioni.

Quindi, come si legge nel proxy: Cook ha ricevuto un aumento di stipendio, da 900 mila dollari nel 2011 a 1,4 milioni nel 2012. Con i bonus previsti per tutti i dirigenti incasserà 4,2 milioni totali. Per di più il CEO ha deciso che le sue azioni non avrebbero dovuto beneficiare del piano di dividendi dell’azienda, rinunciando ad altri 75milioni di compenso (effettivo) nel 2012. E’ ovvio che messa così la notizia faccia molto meno effetto e susciti meno interesse.

Il meeting degli azionisti

Nel proxy statement viene convocato il prossimo incontro con gli azionisti in data 27 febbraio 2013. In quell’occasione gli shareholder saranno chiamati a rieleggere il Consiglio di Amministrazione. L’azienda chiede di riconfermare in toto i ruoli di Cook, del Chairman Art Levinson e quelli dei “directors” Al Gore, Bill Campbell, Millard “Mickey” Drexler, Bob Iger, Andrea Jung e Ron D. Sugar.

C’è inoltre una proposta, avanzata da parte di un azionista, per la creazione di uno speciale comitato del CdA sui diritti umani, il cui compito sia quello di “analizzare le implicazioni delle politiche della compagnia, al di sopra e oltre i problemi di ordine meramente legale, per i diritti umani degli individui negli Stati Uniti e nel mondo”.

Apple chiede espressamente che la mozione venga bocciata, perché ritiene non indispensabile un simile comitato. Affrontare problemi di quest’ordine, dice la nota dell’azienda nella dichiarazione proxy,  rientra nell’impegno “standard” della compagnia e non serve nessun organo specifico (che costerebbe denaro) per affrontarli.

Chi sono gli azionisti?

Nel proxy statement Apple ha inoltre pubblicato la consueta tabella con l’elenco degli azionisti che detengono più del 5% delle azioni della compagnia e il numero di tutte le azioni possedute dai direttori.
Emergono, evidenti, i “soliti” due nomi: BlackRock, con 49.061.208 azioni in proprio possesso, e Fidelity Investment, con 51.507.253 di azioni. Nel caso ve lo steste chiedendo, sono 25 miliardi e 270 milioni di dollari, nel primo caso e 26 miliardi e 526 milioni nel secondo.

Fra i componenti del CdA è il Chairman Arthur Levinson a possedere il maggior numero di azioni (239.541), seguito da Al Gore, che tuttavia ne detiene meno della metà (101.358).

 

2 commenti su “AAPL nel 2013: ecco il proxy statement”

  1. Piccolo errore…
    nel caso di Fidelity Investment c’è un “milioni” di troppo ;)

    Ho molto apprezzato il tuo “bovinamente”! Non potevi trovare un avverbio più adatto!

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