Bob Mansfield, Senior VP di Apple per l’ingegneria hardware ha annunciato il suo ritiro lo scorso giugno, in due mesi si è allontanato ufficialmente da Apple. Poco dopo è stato però annunciato che Mansfield avrebbe continuato a collaborare con Apple con un ruolo da collaboratore. La ragione di questo ritorno sarebbe una rivolta degli ingegneri del team di Mansfield.
A riportare la notizia è Bloomberg Businessweek, che nell’anniversario della morte di Steve Jobs spiega non per quale ragione Mansfield se ne sia andato, ma perché sia tornato: “Questa estate [il CEO Tim Cook ha perso] un membro chiave del proprio team – e in seguito ha quasi assistito ad una insurrezione in una delle divisioni più importanti ad Apple. Il 28 giugno Apple ha annunciato il pensionamento del Senior Vice President Bob Mansfield, che per oltre dieci anni ha supervisionato l’incredibile espansione dela linea Macintosh prima di passare ad iPhone e iPad. Stando a quanto riportato da tre persone vicine alle conseguenze di questa scelta, diversi senior engineers nel team di Mansfield si sarebbero lamentati con Cook per il suo sostituto, Dan Riccio, che hanno visto come impreparato per l’importanza del ruolo”.
Cook avrebbe quindi avvicinato Mansfield offrendogli una enorme cifra di denaro e circa 2 milioni di dollari al mese di stipendio per rimanere con Apple e il team di ingegneri. Ora sia Mansfield che Riccio si confrontano direttamente con Tim Cook, e non è chiaro quale sia il livello di collaborazione dei due.
Quanto successo dimostra l’onestà di Apple sotto Tim Cook. Brad Stone, Adam Satariano e Peter Burrows hanno intervistato oltre due dozzine di dipendenti, partner e dirigenti Apple, e secondo loro: “Nessuno direbbe che Apple è un posto migliore senza Steve Jobs, ma è un posto che, sorprendentemente, se la sta passando bene”.
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