iPhone 5, recensione con crash test

 

Dopo due settimane abbondanti di utilizzo ecco la nostra recensione dell’iPhone 5 con tanto di crash test artigianale. Un lungo articolo nel quale abbiamo approfondito tutti gli aspetti del nuovo iPhone, cercando di evitare le facili banalità.

Estetica e design

Lo sapete meglio di me: l’iPhone 5 è sottile, leggero, alto ma snello per poter agire facilmente su ogni punto del display con il pollice della mano che lo mantiene, in una parola è bellissimo. La cura che Apple pone nella scelta dei materiali e nelle varie fasi della fabbricazione è storia nota, lo ripetiamo praticamente ad ogni lancio di un prodotto Apple. Quindi eviteremo di snocciolarvi numeri (come percentuali, grammi e millimetri) che potete trovare ovunque e ci concentreremo sui fatti riscontrati dopo 2 settimane di utilizzo.

Connettore Lightning e Scuffgate (resistenza a graffi e urti)

Probabilmente necessario per questioni di spazio interno, l’adozione del nuovo connettore è stata mal digerita da molti utenti. La domanda / critica più frequente è: “Dal momento in cui bisogna cambiare connettore, perché non puntare su uno standard comune come la micro-USB?”, e in un primo momento l’ho pensato anch’io. L’evidenza però è che questo è il connettore più bello, comodo, piccolo e resistente che io abbia mai visto. La presa è salda come non mai, e potrete letteralmente far penzolare il dispositivo tenendo solo il cavo, l’iPhone resterà attaccato e non cadrà. Il discorso diventa diverso nel caso in cui vogliate far compiere all’iPhone un giro della morte di 360°: resterà attaccato o si sgancerà? E nel caso in cui vada a finire a terra, cosa ne sarà del nostro bellissimo e costosissimo iPhone 5? Per togliere ogni dubbio ho prodotto il video che vedete di seguito. Mi scuso per la qualità e soprattutto per la mia faccia.

Come si può vedere dal video, l’iPhone 5 ha resistito divinamente ad un urto col pavimento (mattonelle), contro il quale è stato scagliato ad una buona velocità che si può presumere essere, al momento dell’impatto, di 8-9 metri al secondo. Non mi sento di paragonare l’iPhone 5 al Nokia 3310, ma la sua resistenza è ottima e sicuramente maggiore rispetto a quella dell’iPhone 4 / 4S che aveva il problema della fragilità del vetro posteriore: se avessi fatto la stessa cosa con il vecchio modello di iPhone altro che piccola ammaccatura, il vetro posteriore sarebbe probabilmente andato in frantumi.

È ovvio che se decidete di usare l’iPhone 5 senza alcuna custodia o protezione dovrete tenere conto che per quanto possiate essere maniacali nell’utilizzo qualche piccolo graffio e/o urto lo rimedierete nel tempo, la scocca è stata prodotta sulla Terra e non nel nucleo di Saturno, quindi se volete un iPhone sempre perfetto e come nuovo (magari per rivenderlo) compratevi una custodia.

Hardware e prestazioni

L’iPhone 5 ha il nuovo processore A6 dual core da 1,3 GHz con 3 core grafici, 1 GB di RAM eccetera eccetera. Concentriamoci sull’aspetto pratico, ovvero: cosa cambia nell’utilizzo quotidiano? Noterete subito una maggiore reattività di iOS, persino nell’apertura di cartelle o nello scorrimento delle pagine. L’apertura delle applicazioni è fulminea e la differenza in certi casi si sente davvero. Ma ciò che mi ha più stupito è la fotocamera: fare una foto partendo dalla lockscreen è un’operazione che richiede poco più di un secondo, e gli scatti successivi potranno essere fatti a raffica ad una velocità impressionante. Non solo velocità ma anche qualità delle foto: se in piena luce non si nota molto la differenza col 4S, di notte le cose cambiano: in situazioni di scarsa luminosità l’iPhone 5 straccia il 4S, il rumore è drasticamente diminuito e i colori sono molto più realistici. Anche la stabilizzazione dei video è migliorata, Phil Schiller non mentiva.

10 commenti su “iPhone 5, recensione con crash test”

  1. periodo di transizione…chi aveva un 4s non ha bisogno ( se di bisogni si puo’ parlare) del 5 cosi’ come chi aveva un SII non ha bisogno di un SIII.
    Forse iniziamo gia’ a essere all’asintoto di questa categoria di prodotti.
    Ciao

    Rispondi
    • @Michele: Io credo che i possessori di un qualsiasi modello di iPhone non abbiano mai avuto la necessità di passare al modello successivo. A posteriori, mi viene da dire che l’unica eccezione poteva essere lo stacco tra il 3G e il 3GS: innanzitutto con il riempimento dell’assurda mancanza dei video, e poi con il salto di prestazioni che è stato sotto gli occhi di tutti negli anni a venire.

  2. Ciao, potresti dare qualche dettaglio in più sulla batteria, a parte il paragone col 4S? Ad esempio il tipo di utilizzo che ne fai e fino a che ora arriva, o quanta percentuale ha a fine giornata, se ci arriva.
    Magari anche indicare come imposti la luminosità: c’è chi al buio si fa accecare da una luminosità alta quando basterebbe il minimo, ed è un fattore importante per la batteria.

    Grazie!

    P.s: come ti è venuto in mente di fare il crash test?!

    Rispondi
    • @Miki601: Guarda, ne faccio un uso molto vario e diverso di giorno in giorno. Posso dirti con certezza che arrivi a fine giornata se ne fai un uso moderato: 2-3 telefonate non troppo lunghe, un paio di foto, 20 min di ascolto musica, 30 min di navigazione web o utilizzo di app, qualche richiesta a Siri, il tutto con notifiche push attive e luminosità automatica. È soltanto un esempio, ma con questo tipo di utilizzo arrivi a 24 ore senza farlo spegnere. Comunque, anche stressato al massimo delle sue capacità, garantisce una durata accettabile. Ovvio che bisogna tener conto che se ci giochi con roba 3D, lo usi come navigatore, o fai lunghi video col flash attivo, devi tenere il cavo a portata di mano. Possibilmente non farlo penzolare e roteare come ho fatto io. Detto tra noi, quel giro della morte l’avevo provato varie volte in ambienti morbidi e protetti. Non si era mai staccato. Ma sai, Murphy. Comunque sapevo già cosa sarebbe potuto succedere: una piccola ammaccatura che neanche si vede se proprio non ti metti a spulciarlo con la lente d’ingrandimento.

    • @Lucio Botteri: Grazie mille!
      Anche con luminosità automatica comunque mi pare tu possa impostare un valore alto di partenza, che potrebbe dare un alto livello anche al buio, no? Forse mi sbaglio, ma mi pare che sull’ipod touch fosse così, mentre su ipad la gestione automatica della luminosità è molto meno influente e spesso devo modificare manualmente il livello, mentre non ho mai avuto iphone, quindi potrei aver detto una boiata.

      Comunque è fantastico, in pratica quella del video è l’unica volta in cui ti si è staccato il connettore? :D Ecco perché hai tagliato, ci saranno state delle parole poco carine dopo la caduta ;-)

      Grazie ancora per la risposta.

    • @Miki601: Esattamente :°D comunque la gestione della luminosità mi pare sia leggermente migliorata in iOS 6, tra iPod touch e iPhone dovrebbe essere la stessa cosa. Io la alzo manualmente solo quando devo giocare (mi piace avere la luminosità alta durante il gioco) mentre a volte la abbasso quando leggo qualcosa nel buio prima di addormentarmi, ma è più raro perché di solito il livello automatico è perfetto.

  3. Il nuovo iPhone di Apple è davvero una buona evoluzione, come descrivi nel tuo articolo.
    La vera delusione da parte di Apple questa volta è la mancata evoluzione del sistema operativo!
    I sistemi Android si evolvono anche loro e i vari tool presenti nello store di Google permettono una grande personalizzazione del sistema che oggi rende iOS un po’ troppo limitato.
    Io ho un iPhone 4 e sono ora in attesa del jailbreak di sistema per poter finalmente aggiornare il mio iPhone rendendolo così più ricco di elementi nuovi e di shortcut da usare tutti i giorni e che mancano da anni (anche dopo vari aggiornamenti di sistema).

    Rispondi
  4. Un mio amico si è preso l’iphone 5 dopo tipo 3-4 giorni era ubbriaco eravamo fuori e l’ha fatto cadere da più un metro e qualcosa… comunque, il risultato è che si è piegato leggermente l’alluminio in più parti sui bordi, si è tolta la “vernice” nera sempre sui bordi (a parte quelli piegati) però per il resto è come nuovo…

    Rispondi

Lascia un commento