Il giovane talentuoso affascinato dal designer italiano è ovviamente Steve Jobs che in quel lontano 1981 si recò al congresso annuale del design di Aspen. Per sua stessa ammissione, come ci dice la biografia di Walter Isaacson, era “andato a rendere omaggio ai designer italiani come il ragazzo di All American Boys rende omaggio ai ciclisti italiani e il viaggio fu fonte di straordinaria ispirazione”. Col tempo, poi, Jobs avrebbe apprezzato sempre più anche l’Italia (e suoi marmi onnipresenti negli Apple Store di tutto il mondo) e la sua storia oltre che gli italiani.
Una cosa in particolare, come già accennato in precedenza, accomuna poi i due. Il brand dell’azienda del torinese ed il modo di firmare del californiano. Entrambi, infatti, hanno scelto di usare il corsivo minuscolo come mostrano l’immagine di apertura e quella al lato che ripropone il tipo modo di firmare che Jobs adottò almeno a partire dal 1976, data del documento da cui è stata presa la firma in questione.
Con Pininfarina se ne va, quindi, una maestro ed una fonte di ispirazione, ma siamo sicuri che ci siano tanti altri designer e tanti altri giovani affascinati da questa vera e propria forma d’arte chiamata design. E chissà che uno di questi non diventi in futuro una nuova colonna portante di Apple.
Addio, Sergio pininfarina.