In un interessante approfondimento, Ars Technica ha cercato di rispondere a queste domande con l’aiuto di alcuni ingegneri acustici. Durante la normale produzione di un CD audio, la registrazione (24 bit a 96kHz) viene compressa a 16 bit a 44,1kHz. Al termine del processo si torna a lavorare sulla traccia, per rimuovere per quanto possibile qualsiasi rumore e migliorare i livelli delle tracce. Quando una casa discografica invia un master ad Apple, questo viene prima compresso a 32 bit, e poi compresso nuovamente durante il processo di codifica in formato AAC. Apple è convinta che questo procedimento porti ad un file audio con un disturbo inferiore rispetto a quello registrato in un normale file iTunes Plus.
Al fianco di Jason Ward e Bob Weston della Chicago Mastering Service, Chris Foresman ha cercato di capire se quella di Apple è solo una mossa pubblicitaria. Il primo test di Ward è stato semplice. L’ingegnere ha scaricato una traccia “Mastered for iTunes”, poi ha caricato la registrazione originale (24/96) e l’ha compressa con i tool di Apple per generare un file iTunes Plus. Ward ha quindi avviato la riproduzione contemporanea delle due tracce. Sfumando tra l’una e l’altra, sia Ward che Foresman hanno dovuto ammettere che la versione creata dal master era più chiara e con un suono più nitido.
Ian Shepard, ingegnere audio inglese, ritiene che il suono dei brani “Mastered for iTunes” non sia né uguale né lontanamente simile a quello dei CD audio (come sponsorizzato da Cupertino). Per provare ciò, Shepard ha comparato un file WAV rippato dal CD del Red Hot Chili Peppers I’m With You, con la controparte “Mastered for iTunes”. Sottraendo il suono di un brano all’altro è possibile scovarne le differenze. È stato chiaro che la versione per iTunes aveva eliminato elementi della voce nella canzone. Secondo Shepard la versione “Mastered for iTunes” è persino più diversa dal CD rispetto il normale rip in formato AAC.
Quando quest’ultimo è stato confrontato con il WAV del CD è stato evidente che la normale compressione dei classici file di iTunes aveva rimosso meno dati dall’audio originale. Shepard ha commentato: “Non sto dicendo che è un problema. Potreste preferire la versione “Mastered for iTunes”, ed è una scelta valida per un ingegnere o un produttore scegliere di masterizzare in diversi formati per avere suoni differenti”. Ciò nonostante, spiega Shepard, l’audio non si avvicina necessariamente a quello di un CD.
Il CEO di Masterdisk Scott Hull ha però una sua versione: “Capiamo a malapena quello che ascoltiamo. Test così oggettivi ci danno una guida, ma non tengono conto del fatto che quello che sentiamo ha un elemento emozionale. Noi ascoltiamo emozionalmente, e questo non può essere misurato“.
Quindi “Mastered for iTunes” è una fregatura? Non esattamente. Sempre Hull spiega: “Nei primi anni del digital delivery, ogni ingegnere ha sperimentato finché non ha trovato una codifica che gli piacesse. Ma dipende sempre dal materiale originale. Diverse codifiche funzionavano diversamente sul jazz rispetto alla musica dance, per esempio”.
Apple effettua direttamente la compressione dei brani, mentre altri store consentono al produttore di inviare direttamente la versione compressa che meglio si adatta al brano. Secondo Hull c’è spazio per un audio migliore grazie al sistema di Apple, ma è necessario lavorare alla traccia tenendo in mente il modo in cui sarà compressa: “Siccome iTunes Plus suona già abbastanza bene, significa che fare dei cambiamenti può fare la differenza a livello di risposta emotiva“. È possibile che un AAC suoni meglio di come suona un brano rippato da un CD in quel formato, ma serve del lavoro.
Jason Ward ha fatto un’ultima prova. Ha scaricato un brano da iTunes di una band indie rock. Ha usato i tool di Apple per estrarre il file WAV (che dovrebbe essere lo stesso riprodotto dagli iDevice di Cupertino e iTunes). Ward ha quindi confrontato questo audio con quello del CD originale. Il suono del brano riprodotto da iTunes era più chiuso, ovattato. Ward ha quindi preso la registrazione originale e ha lavorato all’equalizzatore. Ha esportato la versione 24/96 e l’ha fatta passare per il tool di Apple, che ha creato un AAC “Mastered for iTunes”. Il file è stato quindi riconvertito in WAV (di nuovo si tratta del normale processo di decodifica effettuato da iTunes durante la riproduzione). Secondo Ward e Foresman il risultato finale era ben diverso dalla versione precedente. Il suono, non più ovattato, era più piacevole da ascoltare.
Lo stesso test di sottrazione (null-test) usato in precedenza, ha dimostrato che la versione “Mastered for iTunes”, masterizzata debitamente, suonava in maniera sostanzialmente uguale al CD.
Un domani potremo portarci tutti in tasca il master del nostro brano preferito, ma fintanto che lo spazio a nostra disposizione sarà limitato, la compressione si rivelerà fondamentale. Con Mastered for iTunes”, Apple ha messo le basi per la musica compressa di qualità, ma sarà sempre richiesto il lavoro di un ingegnere. Come spiegato dall’esperto Andy VanDette di Masterdisk: “Non esiste un preset AAC che funziona sempre. Se fosse così semplice, i designer del software l’avrebbero già integrato“. E per dirla con le parole di Hull: “L’utente finale non ascolta in maniera oggettiva come uno scienziato o un robot, l’utente finale ascolta al cento percento in maniera emotiva. Farsi prendere troppo dai numeri può rendere facile dimenticarsi di ciò”.
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“Quando una casa discografica invia un master ad Apple, questo viene prima compresso a 32 bit, e poi compresso nuovamente durante il processo di codifica in formato AAC.” SE le case discografiche mandano il 24/96 ad Apple, per quale motivo Apple dovrebbe espanderlo a 32 per poi ricomprimerlo a 16? Del resto, l’espansione a 32 non aggiungerebbe nulla che non sia già sul file originale a 24, giacchè non è possibile creare dati aggiuntivi dal nulla. Detto questo, un file AAC, in qualsiasi forma esso sia, è un file lossy, ovvero un file che perde informazioni (ridondanti o meno) per permettere una riduzione delle dimensioni del file stesso. L’ultima prova di Jason Ward dimostra l’assoluta infondatezza della prova stessa: è stato scaricato un file lossy (aac) e trasformato in wav (quindi solo aumentato di dimensioni ma non di densità di dati), per poi confrontarlo con il cd originale (che invece conteneva davvero più dati). Ed era ovvio che suonava più “moscio” il lossy. E’ perfettamente inutile dire che se Jason Ward ha “ciappinato” con l’equalizzatore… ha ottenuto un file lossy equalizzato. Per amor di metafora: se intorno all’osso la carne non c’è, non è una bistecca quella di cui si parla… Quindi, per quanto mi riguarda, quando iTunes comincerà a vendere files 16/44 o meglio 24/96, si potrà ragionare… finora, siamo ancora nel campo del compresso, quindi se lo tengano, io continuo a comprare il fisico…
… il problema è un altro: sono proprio i master che escono dagli studi di registrazione (e di conseguenza tutto ciò che, ne deriva)!!
da 10 anni a questa parte, quasi tutto è già in partenza masterizzato per “suonare bene” su impianti “scadenti” e/o in formato compresso: volume generale molto più alto e sia i bassi che gli alti pompati a dismisura (soprattutto i bassi). il risultato, su impianti “seri”, è intollerabile
se si continua a masterizzare in quel modo… non c’è nessuna speranza di arrivare ad alcuna vera qualità. ma tanto… per questi signori (Apple inclusa) quel che conta è solo il mercato di massa! =:-/
Nota di colore: Bob Weston è anche bassista degli Shellac di Steve Albini, senza dubbio tra i produttori “indie” più importanti degli ultimi 30 anni.
Stessa cosa per Jason Ward, anche se non è un musicista, è sempre nel “giro” indie, basta dare uno sguardo ai loro curriculum, niente Lady Gaga o pupù simile, quindi per una volta si sta parlando di gente seria che sa il fatto suo.
Per chi non l’avesse andasse ad ascoltarsi At Action Park degli Shellac, possibilmente su vinile o perlomeno in FLAC, ha veramente un suono della madonna.
Per il resto quoto Ste70.
Non posso che quotare entrambi.
mah, quando ascolti la musica in auto…. non ha senso parlare di 16 o 24 o 32 bit, quando l’ascolti in casa si, se hai un impianto che ti consente di sentire le differenze, altrimenti pistoli un po con l’equalizzatore del pc e fai un bel po’ di casino, ma il problema è la qualità di partenza, vi consiglio la lettura di quest’articolo,il problema non è solo la musica “liquida”, ma la qualità delle registrazioni in generale.
http://www.tnt-audio.com/editoriali/febbraio12.html
Quoto tutti (se si può). Purtroppo è vero, ormai l’Hi-Fi, l’audiofilia, è una vecchia stranezza che sta scomparendo… io, non faccio per vantarmi, però sono riuscito negli anni a comporre un impianto che mi consente di sentire (e apprezzare) le differenze… ascoltare musica recente è una tortura: ad esempio il nuovo cd di Arisa ha il pianoforte in distorsione… cioè, caxxo, IN DISTORSIONE!!! (traccia 4 “L’amore è un’altra cosa”). Eppure i miei soldi sono buoni, mi dovrei aspettare una registrazione come si deve, e invece… La cosa buffa è che lo stesso disco, rippato in apple lossless non distorce… evidentemente il codec ALAC è stato tarato per “stirare” un pò queste nuove incisioni caciarone… Abbiamo tutti sotto gli occhi (e le orecchie) il caso “Death Magnetic” dei Metallica… Quindi, per quel che mi riguarda, “Mastered for iTunes” è solo un’altra delle rare cavolate di Apple (vedi Ping). Se invece cominciasse a vendere la musica in Apple Lossless, allora si che si prenderebbe anche gli audiofili, che invece si vanno a far spennare (e fregare) su hdtracks.com (vedi il caso di Brothers In Arms). Non voglio sembrare controcorrente, ma mi si consenta una riflessione estemporanea: comprare musica in formato fisico è un’esperienza diversa a seconda del supporto… sia che sia cd, sia che sia LP, (o cassette originali in un mercatino dell’usato, o cassette stereo 8) o quant’altro. Comprare musica su iTunes non è sostanzialmente diverso dallo scaricare da Emule o via Torrent, l’esperienza è la stessa (download), non si percepisce il passaggio di mano del denaro (perchè è tutto digitale) e i files sono incorporei, sono comunque nel computer, un file acquistato di fianco ad un file piratato… Tra emule e iTunes cambia solo la coscienza (e la legalità). Tra un cd e un lp cambia tutto. C’è il senso dell’acquisto, c’è l’esigenza della tesaurizzazione di quello che si è acquistato… quel cd, quel 33, quella cassetta nello scaffale parla di noi… conosco gente con hard disk pieni di discografie complete che non riusciranno mai a sentire e apprezzare completamente. Gli scaricatori della domenica, li chiamo io… cosa vuoi che gliene freghi se il file si sente male, cosa gli importa se gli attacchi dei transienti sono “rasati” dalla compressione, cosa vuoi che gli importi di leggere nelle info del file gli autori. Cosa vuoi che gli importi che il pianoforte del disco di Arisa è in distorsione, non sanno manco cosa sia la distorsione… Alla maggior parte della gente basta che la musica si senta (come, non si sa) attraverso l’impiantino 2.1 della Trust, basta che si possa spostare nell’iPhone e tutto il resto è soia… ora che cominciano a prendere dimestichezza con le autoradio con l’ingresso usb, allo scaricatore-della-domenica medio si è aperto un mondo… E noi stiamo ancora qui a sbatterci per la qualità? Faccia pure, Apple, la sua nuova “Pingata” chiamata “Mastered for iTunes”, chi siamo noi per criticarla? Ma non mi venga a spacciare un Tè per Whisky…
Ste70 wrote:
e il problema dov’è scusa?
ognuno a casa sua e con i suoi soldi sente e fa quel che vuole. se tu hai un passione non è che anche gli altri devono averla…
a me piace ascoltare la musica come si deve, scaricare discografie in cui scopro cd che poi compro e custodisco. asolto musica 8 ore al giorno, ho l’iphone sempre con me e i normali AAC 256 sono di una qualità degna, il giusto compromesso a mio modo di vedere.
le tracce che meritano le tengo il lossless, ma come ben dici tu, molte delle tracce recenti non meritano affatto un lossless perchè suonano MEGLIO compresse.
io do il benvenuto a mastered for itunes, ne ho ascoltate alcune e il risultato è per me soddisfacente, più che la traccia classica. faccio notare che perchè un brano entri come “mastered for itunes” da regole apple, deve sentirsi sensibilmente meglio della controparte generica.
io dico a ognuno il suo, tu comprati gli LP mio nipote non sa neanche cosa sono, e probabilmente mai lo saprà…
kralin wrote:
Quindi ti va bene che ti vendano il Parmesan spacciandotelo come Parmigiano di qualità superiore…
@kralin: vedi… è vero che “suonano meglio: su auricolari da 9,99!
su robette più serie sono semplicemente irritanti!
o vogliamo davvero metterci a disquisire sulle diverse sfumature di… marrone? =;-p
mi spiace, e dovrebbe spiacere anche a te, che tuo nipote non conoscerà mai alcuni prodotti, qualità e competenze (e non parlo degli LP nè solo di musica in generale) che grazie alla continua “evoluzione” verso il (mercato) basso stanno andando completamente perdute.
@ pl_svn:
@ Ste70:
@ kralin:
ciao, mi permetto di inserirmi un attimo.
Da compositore, e insegnante di musica (ho uno studio nel quale passo alcune fra le ore più belle delle mie giornate) trovo che sia importantissimo spingere i ragazzi verso l’acquisto di un impianto almeno “dignitoso” per l’ascolto della musica, perché è tristemente vero che la maggior parte dei miei allievi non possiede una coppia di casse “come Dio comanda”, e non si preoccupa né di COMPRARE la musica (ed è un vero guaio per chi, come me, la produce per venderla) né di ASCOLTARLA “come si deve”.
Spesso mi arrivano a lezione facendomi sentire i brani dei loro beniamini su dei lettori mp3 di scarsissima qualità, per cui con dei convertitori D/A grossolani, e magari il file in origine è un wma @96kbps… e di musica ce n’è davvero poca lì dentro!
È davvero importante educare l’orecchio all’ascolto di qualità, e su questo non ci piove.
Tiro un colpo al cerchio, e uno alla botte:
è altrettanto importante, però, che si continui a comporre musica di qualità, che ci siano idee fresche e originali sul piano compositivo, e questo prescinde dalla qualità della registrazione e del mastering… della serie: meglio “Led Zeppelin I” (che secondo me, suona ancora benissimo anche se ha 40 anni), o “Another Side of Bob Dylan” in cui tutte le volte che lui soffia nell’armonica devi abbassare di due tacche il volume se no ti perfora il timpano, che un brano di Arisa, con o senza il pianoforte in distorsione.
Mi scuso, non voglio offendere i fan di Arisa… voglio solo dire che da un lato c’è la qualità del confezionamento del prodotto, che è importante, ma da un altro lato c’è la qualità del prodotto stesso, che è PIÚ importante.
Ecco, a me sembra che, al di là del “Mastered for iTunes”, a volte latiti questo secondo aspetto, oggi.
Ma fortunatamente, gente di talento ce n’è un sacco anche oggi.
Qualche giorno fa ho comprato “Blunderbuss” di Jack White: un capolavoro assoluto, e a dire la verità non è che sia registrato e martirizzato particolarmente bene, secondo me.
Però è geniale lui, sono belli i brani, ecco gli ingredienti giusti (con tutto che io non sono neanche molto rocckettaro, ma quando il rock è fatto così, come può non piacereeeee!)
Ciao a tutti!
@ LupoDellaSteppa:
d’accordo su tutta la linea.
Vorrei aggiungere solo una cosa. Rispetto a un tempo, purtroppo, il talento non basta.
Nel senso che l’artista ha pochissima voce in capitolo a certe scelte. Insomma non è colpa di Arisa se il suo disco è registrato da far pena (non so, mi fido).
Mentre una volta forse lo “standard” era comunque più alto, che l’artista fosse alle prime armi o meno, oggi deve poter fare la “voce grossa” (leggi: vende parecchio).
Ci sono ancora tanti dischi registrati e masterizzati (martirizzati è “à la Lion”) a regola d’arte, anche oggi. Basta cercare un po’ fuori dal mainstream, dove si fa ancora arte senza badare al ritorno.
@ LupoDellaSteppa:
@ Gospel Quaggia:
… l’anno scorso, una amica cantante brasiliana mi ha fatto ascoltare il suo ultimo CD autoprodotto. lei è brava davvero e ha gusti eccellenti ma, essendo anche ricca :-p , ha fatto venire dall’Inghilterra il “migliortecnicodistudiosullapiazza” per curare la masterizzazione
be’… un disastro: tutto fantastico alla radio(lina) o in mp3-128 ma appena passi a “robe serie”… è tutto, tutto, tutto esattamente sullo stesso piano e la sua (splendida) voce che è proprio ciò che dovrebbe risaltare… persa nella marmellata generale! :-/
capito chi sono, oggi, “gli specialisti quelli bravi”? =:-/
Gospel Quaggia wrote:
Parole sante.
signori voi avete ragione,
ma oltre cercare di spiegare voi alla gente cosa sia la musica e l’audio di qualità non c’è molto da fare.
sta a mio nipote o a ognuna delle persone che ascoltano musica a 128Kbps cercare di volere di più. non a tutti interessa.
io nel mio piccolo la mia opera di evangelizzazione la faccio, consigliando ed installando impianti Ht ad amici e parenti che due mesi dopo vengono a dirmi che ora sentono la differenza con tutto quello che usavano prima e non riescono pià a tornare indietro. ma più di così non si può fare.
e tornando in topic
se itunes mi da delle tracce masterizzate meglio, gratis (ho itunes match), non è che mi dispiaccia poi tanto. è ampiante il miglior negozio dove prendere musica LIQUIDA con un minimo di qualità, esclusi i vari HDtrack, che non hanno propri oun catalogo moderno…
ieri ho ascoltato un album remastered da itunes che quando ero adolescente ho consumato su un CD in uno stereo di quelli portatili anni 90. qualità estremamente migliore di quella che ascoltavo allora, causa cuffie ed impianto decisamente migliori, ma all’epoca (complice l’età) mi dava molte più emozioni ;)
@ kralin:
Colgo l’occasione per chiederti una cosa che non mi è chiara di iTunes match: mettiamo che tu abbia dei brani a 128kb/s nella tua libreria, tu ti iscrivi per un anno ti sostituiscono le tue tracce con quelle a 256kb/s… Ma le tracce ti si scaricano fisicamente sull’HD del Mac?puoi farne una copia di backup?
E se l’anno seguente non rinnovi l’abbonamento cosa fanno?te le lasciano?te le cancellano in remoto?
Perché se ti restano sul disco anche dopo che la tua iscrizione scade e tu non la rinnovi, allora in pratica si può considerare questo abbonamento come una sorta di “acquisto” di 25.000 all’anno…io li scarico in maniere magari poco legali, li do in pasto a iTunes Match, lui me le “ripulisce”, le legalizza, me le dà anche in qualità superiore e poi MI RESTANO…
È corretto il mio ragionamento?
@ LupoDellaSteppa:
Se hai brani a 128 che sono presenti in iTunes Store italiano (o del paese associato al tuo account), vengono abbinati a file a 256.
Altrimenti vengono caricati così come sono.
Nel primo caso, puoi eliminare dal tuo Mac i file a 128 e mantenere solo quelli su iCloud.
Che ovviamente puoi riscaricare, DRM free e farne ciò che vuoi.
Il ragionamento è quindi corretto, a patto che siano file abbinabili con quelli presenti sui server di Apple.
Ma in caso di un controllo, tu sei comunque obbligato a giustificare la provenienza di quei file.
Li “legalizza” sì, ma fino a un certo punto. ;)
Vedi anche: http://www.theapplelounge.com/software/itunes/itunes-match-prime-impressioni/
il tuo ragionamento è corretto.
io ho tutti i brani matched riscaricati sul pc con tanto di smart playlist che mi segnala quelli sotto i 256Kbps matched. cosi li vedi li cancelli, li riscarichi, e il gioco è fatto.
è questa la “rivoluzione” del mercato musicale che zio steve ci ha lasciato.
da qui a far eun abbonamento flat a tutto itunes il passo è molto molto breve…
@ Gospel Quaggia:
@ kralin:
grazie per le vostre risposte… ma io allora mi sento ancora più confuso e frustrato: chi me lo fa fare di acquistare un album a 6,99€ a questo punto?
io me lo posso scaricare “de sfrüss” (espressione dialettale, spero la capiate…), poi chiedo gentilmente ad iTunes di inserirmela nel match, e tutto fila liscio. È come se l’avessi acquistato, si sincronizza su tutti i miei dispositivi, si sente bene ed ha tutti i tag… caspita, già era difficile così vendere la musica su iTunes (ve lo dico perché io ho tre album in vendita su iTunes)… ora chi me lo comprerà più!
Ma scusate l’azzardo: io potrei anche registrare un file audio di dieci secondi, in cui dico il mio nome, tirarlo dentro ad iTunes, taggarlo come: “Bob Dylan – Pat Garret & Billy The Kid – Knocking on Heaven’s Door” e il sistema di iTunes Match mi darebbe indietro la canzone veraaaaa? Cioè, io faccio fatica a capire.
Sicuramente è una figata, sicuramente è comodo avere i brani su tutti i dispositivi…
Comodissimo.
Ma i musicisti hanno da guadagnarci?
@ LupoDellaSteppa:
in realtà no.
Tu con iTunes Match non acquisti dei contenuti. Acquisti un servizio.
Quindi, in teoria, dovresti sempre essere pronto a poter giustificare il contenuto del tuo hard disk in un eventuale controllo.
Il match poi mica controlla solo i titoli… ;)
Gospel Quaggia wrote:
Ah, ok…allora cosa controlla?fa una scansione del brano tipo Shazam?(non penso, sarebbe lungo e laborioso)
Controlla la durata?