Post Secret rimuove l’app per iPhone, i troll hanno vinto


PostSecret è un esperimento artistico collettivo avviato nel 2005 da Frank Warren. Se frequentate i meandri del Web da qualche anno è molto probabile che ne abbiate sentito parlare.
Funziona così: chiunque può inviare una cartolina (personalizzata o standard) sulla quale scrive anonimamente un segreto inconfessabile e inconfessato, di qualsiasi genere. Warren ogni domenica ne sceglie una ventina e le pubblica sul blog di PostSecret.

Il 3 settembre 2011 ha debuttato su App Store l’applicazione per iPhone di Post Secret, grazie alla quale milioni di utenti hanno iniziato a scambiare online i propri segreti su cartoline virtuali. Ma nel passaggio dal Web all’app qualcosa si è rotto, sono aumentati i messaggi sconci, minacciosi e più in generale inadatti anche alla natura (già piuttosto libertina) di un servizio come Post Secret.  Fino all’inevitabile rimozione dell’app avvenuta lo scorso 28 dicembre.

Il debutto su App Store dell’applicazione di Post Secret è di quelli che molti sviluppatori vorrebbero per le proprie app. Sono bastati pochi giorni perché Post Secret per iPhone scalasse le classifiche di App Store. Tuttavia, come scrive Warren sul blog ufficiale, l’app è rimasta vittima del proprio successo.

“Come il blog di Post Secret” scrive Warren, “anche l’app era stata progettata in modo che ogni segreto rimanesse anonimo. Sfortunatamente questo anonimato assoluto ha reso molto difficile la cancellazione permanente di utenti con intenti malevoli”.

Il 99% dei messaggi, continua a spiegare il fondatore del progetto, rientravano perfettamente nello spirito di PostSecret. La quantità di contenuti inseriti nell’applicazione era cosi ampia, però, che quell’1% non poteva essere trascurato.

I moderatori volontari hanno tentato diverse soluzioni, lavorando fino a 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, pur di garantire il rispetto delle guideline della community. Purtroppo la mole di lavoro richiesta per la moderazione del contenuto era tale che non è stato possibile continuare.

A peggiorare le cose il fatto che anche Apple e addirittura l’FBI hanno segnalato a Warren il problema, suggerendo di trovare al più presto una soluzione. La scala del problema era talmente vasta, e i messaggi “malevoli” talmente incontrollati che l’unica possibilità era quella che a malincuore Warren ha messo in pratica il 28 dicembre 2011: la rimozione dell’applicazione dall’App Store.

L’esperienza di Post Secret è particolarmente significativa e svela una nuova differenza fondamentale fra una community Web, libera e moderata senza troppa fatica da pochi individui, e l’app, molto più simile ad un servizio e meno affine ad un esperimento artistico collettivo sui temi dell’anonimato e dell’accettazione.

In passato Post Secret ha già vissuto momenti difficili che ne hanno messo in luce alcune idiosincrasie di fondo. Quando il blog provò ad aprire i commenti, nel 2007, il risultato fu simile a quello ottenuto dall’app. Ingenti quantitativi di contenuto generato dagli utenti che in quel caso minava alla base uno dei principi dell’esperimento, ovvero la naturale accettazione verso qualsiasi tipo di segreto, senza alcun intento giudicatorio di fondo. In pratica gli utenti si erano fatti carico di sopperire alla carenza di un giudizio (etico? morale?) che nell’esperimento di Warren era stato volutamente sospeso e aveva reso possibile la nascita e l’evoluzione della comunità online.

Per quanto l’applicazione per iPhone abbia fatto il suo corso, il nucleo originale composto da blog e community rimane attivo come sempre, e Warren continuerà ad accogliere e pubblicare i segreti (scritti e inviati manualmente per posta) di migliaia di altri mittenti anonimi anche nel 2012.

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