A metà del mese scorso Applidium ha completato il processo di reverse engineering del protocollo utilizzato da Siri per comunicare con i server Apple. Sulla base di quel risultato @Plamoni è riuscito a creare un Proxy Server che può essere interfacciato con Siri su rete locale e permette di ampliare le potenzialità dell’assistente vocale integrato su iPhone 4S.
Un esempio di quello che è possibile fare con il Proxy Server di Plamoni ve lo abbiamo mostrato la scorsa settimana, con il video dello smanettone che ha trovato il modo di accendere e spegnere la macchina tramite Siri.
Il sito SiriHacks, nato appositamente per raccogliere questo tipo di materiale, è una buona base di partenza per scoprire quali altri smanettamenti sono stati completati grazie a script sviluppati appositamente per il ProxyServer di Plamoni. Di seguito alcuni dei più interessanti.
Aprire applicazioni sul Mac
Uno degli script più semplici per SiriProxy permette di comandare le applicazioni su Mac passando attraverso un Apple Script. E’ un metodo lento, ma funziona. nel video d’esempio l’autore dello script, @ryanast, lo utilizza per avviare iTunes. Modificando appositamente l’Apple Script è possibile aprire anche altre applicazioni.
Una volta aperto iTunes sarebbe interessante poterlo anche controllare tramite Siri, no? E’ proprio quello che è riuscito a fare @JailbreakMatrix grazie ad un altro plugin ad hoc per SiriProxy. Qui il video dimostrativo.
Avvio del Mac, Google Voice e altro
Anche Jan McDowell ha creato un suo plugin per controllare iTunes, assieme ad altri tre che gli permettono di svegliare il computer dallo stop grazie alla funzione WakeOnLan, di inviare un messaggio di testo con GoogleVoice, di attivare qualsivoglia applicazione sul Mac (grazie ad una versione migliore dello script precedente). Di seguito il video in cui dà dimostrazione di tutti e quattro.
Siri incontra Eliza
L’ultimo video è una vera e propria chicca che documenta un “incontro storico”. @Plamoni, autore del SiriProxy, ha sviluppato un plugin che interfaccia Siri direttamente con Eliza, primo storico programma (nato al MIT negli anni ’60) di elaborazione del linguaggio naturale. Il risultato non è nulla di sensazionale, ma c’è un che di “Asimoviano” nel veder dialogare, pur senza capirsi più di tanto, due tecnologie separate da 50 anni di evoluzione informatica.
Ma Apple sta a guardare senza dir niente?
Non penso,
Sono sicuro che stiano preparando un sacco di librerie da dare in mano agli sviluppatori.
Un po’ come è successo per il primo iPhone. Subito non ci si poteva programmare sopra, solo successivamente Apple ha lasciato scaricare l’SDK e sappiamo come è andata a finire.
Spero che facciano lo stesso con Siri, perchè le potenzialità sono veramente enormi.