Quando Apple ha presentato Siri è apparso subito chiaro che le capacità dell’assistente virtuale erano solo il primo assaggio di un futuro in cui un dispositivo come l’iPhone 4S potrà trasformarsi in un hub vocale capace di accedere alle funzioni più disparate. Al momento Apple ha bisogno di testare Siri in maniera controllata, con un set di funzioni ridotto che permetta di gestire i comandi di milioni di utenti in contemporanea. Per l’apertura delle API alle terze parti c’è ancora tempo, dobbiamo solo attendere la naturale evoluzione di un’interfaccia che è sul mercato, ricordiamolo, da poco più di un mese.
Tuttavia “attendere” è un termine che non compare nel vocabolario degli hacker e degli appassionati smanettoni tecnologici. Smanettoni come Brandon Fiquett, che grazie al Siri Proxy Server di plamoni è già riuscito a far gestire a Siri l’accensione e lo spegnimento della sua Acura.
Prima di scendere un poco nei dettagli del setup (niente di troppo tecnico, non temete) è bene lasciar parlare il video che Fiquett ha realizzato per dimostrare il suo intrigante hack. Allo stato attuale è certamente più agevole avviare il motore di un auto inserendo la chiave manualmente, ma è ovvio che quella del video è una prova di concetto e nulla che aspiri a soddisfare delle necessità pratiche.
Siri Proxy
Alla base del Siri-chaffeur c’è, come abbiamo detto, il Siri Proxy Server di Plamoni, un proxy installabile in locale che permette di impartire a Siri comandi personalizzati ed è in grado di gestire input e output alternativi a quelli previsti di default.
Lo sviluppatore del proxy aveva fornito un’interessante dimostrazione delle potenzialità del software (che gira fuori dall’iPhone e quindi non richiede il jailbreak) controllando tramite Siri il termostato elettronico di casa sua. Ecco il video:
Siri Autista
Per riuscire a controllare la sua Nissan Acura, Brandon Fiquett ha dovuto interporre un ulteriore layer tecnologico fra Siri e l’automobile. Il posto del termostato dell’esempio di Plamoni in questo caso l’ha preso il telecomandino del sistema di controllo remoto Viper, collegato con il modulo SmartStart che l’hacker aveva già installato a suo tempo sull’automobile. In pratica il Siri Proxy si interfaccia con il Viper tramite uno script PHP che gira in locale su un server LAMP.
Sono solo due esempi, ancora inadatti al grande pubblico di utenti comuni, di quello che Siri potrà fare in futuro. Fra queste demo e la notizia della distribuzione di un SDK ufficiale per Kinect da parte di Microsoft, negli ultimi giorni ci siamo potuti godere uno scorcio di futuro niente male. Adesso basta aspettare che l’innovazione faccia il suo corso, ignorando quell’androide muscoloso armato di fucile che sta seminando il panico in California e dice di venire dal futuro per uccidere una certa Sarah qualcosa. Oh, aspettate, quello è solo l’innocuo ex-governatore. Pardon, errore mio. O forse no?
sicuramente un sistema promettente…ne vedremo delle belle in qualche mese, ne sono sicuro..