TAL intervista i Babylonia

Tra le realtà italiane della scena SynthPopElettronica spiccano i Babylonia, duo milanese di grande talento che si sta affacciando in questi anni al grande pubblico europeo riscuotendo un ottimo successo. Li abbiamo conosciuti al Moonlight Festival di Rimini dove hanno suonato di spalla allo storico gruppo tedesco And One, ed abbiamo notato l’uso dal vivo di strumenti Apple tra i quali un iPad 2. Per unire l’utile al dilettevole abbiamo pensato di intervistarli, non solo per l’ovvia curiosità nel conoscere l’uso che si può fare in ambito professionale di un iPad (e con quali app), ma anche per proporvi un po’ di buona musica, facendovi ascoltare i lavori di questi ragazzi che siamo certi gradirete.

Iniziamo con il primo video “By My Side“, tratto dal loro ultimo album, nel quale noterete un Commodore 64 come special guest. Vi lasciamo alla loro musica (dopo il salto altri due video) e ovviamente al pezzo forte, la nostra intervista esclusiva. Ringraziamo ancora i Babylonia per avercela concessa e vi consigliamo di leggerla tutta perché molto interessante.

Ethereal Connection

Myself Into Myself


Ciao Max, innanzitutto grazie per la disponibilità e per il tempo che ci concedi. Come nasce il progetto Babylonia e quali erano le aspettative iniziali?

Ciao e grazie a voi per l’interesse mostrato al nostro progetto.
I Babylonia sono il risultato di diverse esperienze musicali precedenti. Ufficialmente nascono nel 2003 con la pubblicazione del primo singolo “Without Asking Me”.
Ci è sempre piaciuta l’idea di catturare un’emozione creando musica attraverso strumenti elettronici, apparentemente freddi e senza anima.
Negli anni ci siamo poi spinti un po’ oltre aggiungendo elementi acustici come fisarmoniche e pianoforti. Siamo molto affascinati dalla sperimentazione e con noi in studio vige la regola secondo cui  “non ci sono regole”, cosa abbastanza singolare per chi come noi programma praticamente ogni singola nota in un brano.

Devo farti i miei complimenti per ciò che è diventato il gruppo in questi anni: siete forse i più rappresentativi in Italia per il genere Synth-pop / Elettronico, con forti influenze New Wave. Non a caso venite continuamente paragonati ai Depeche Mode, anzi, ciò che più si sente dire di voi è che siete “i Depeche Mode italiani”. Come vivi questo continuo paragone?

Ti ringrazio per la definizione, mi lusinga molto.
I Depeche Mode sono tra i nostri “amori” musicali, così come tanti altri artisti che ascoltiamo e stimiamo. Naturalmente è un grande onore essere paragonati a loro.
Il nostro intento comunque è quello di continuare a far emergere le nostre peculiarità sia come artisti che come essere umani. I confronti possono essere gratificanti ma siamo più interessati a costruire con passione e sincerità il nostro percorso.

Vedendovi suonare dal vivo al Moonlight Festival 2011, ho notato che nella vostra strumentazione compaiono due MacBook e un iPad. Come mai questa scelta?

La scelta è obbligata. I motivi principali sono 2: affidabilità delle macchine e varietà del software.
Da anni utilizziamo Logic come interfaccia per gestire buona parte della produzione dei nostri dischi e per i live.
Ci affidiamo ad Apple durante tutte le fasi di un disco, dalla scrittura dei brani alla produzione degli arrangiamenti, alle registrazioni delle parti vocali fino appunto alle performance live.
Inoltre, dal 2010, con il tour di “Motel la Solitude”, sono arrivate le videoproiezioni a completare le nostre esibizioni e le macchine hanno sempre risposto prontamente a qualunque carico.
Ultimamente utilizziamo dal vivo anche MainStage per poter suonare i sample originali mixati ed esportati in formato exs24.

Parliamo in particolare dell’iPad: da quanto tempo lo usi, che app utilizzi durante i live, e come ti trovi?

(risponde Mr.Pot, il tastierista della band)
L’iPad 2 é l’ultimo arrivato nel nostro live set, ma si è già guadagnato un posto di rilievo in quanto utilizzato per riprodurre delle parti importanti come solo e riff.
L’interfaccia touch rende possibili cose fino a poco tempo fa impensabili, penso per esempio a poter gestire la funzione “portamento” semplicemente scorrendo il dito sulla tastiera e a poter decidere su quale nota soffermarsi spostandosi di 2 ottave (in Garage Band).
In concerto stiamo utilizzando diverse app, in particolare Sunrizer, Core Synth HD e AKAI SynthStation.

Credi che l’iPad possa diventare uno strumento ancora più utile in futuro? Cosa vorresti da un futuro iPad 3?

(risponde Mr.Pot)
Con il primo iPad abbiamo intravisto le possibilità di un grande strumento al servizio della musica, l’iPad 2 è stato “solo” una conferma e ci ha sbalorditi alzando il livello oltre le aspettative, il futuro è nelle nostre…dita.
Quello che ci aspettiamo da iPad 3 sono essenzialmente 2 cose: uno schermo possibilmente da 10” e un paio di porte usb. L’idea di poter gestire più parametri e collegare uno o più controller midi/usb senza dover passare da adattatori, ci toglie il sonno…

Utilizzate l’iPad anche per comporre?

Scrivo i brani nel mio homestudio generalmente al pianoforte, per me le canzoni devono basarsi su una solida combinazione tra armonia e melodia.
Ti posso però dire che, per il nuovo disco al quale stiamo lavorando, strumenti come l’iPad si stanno rivelando utili per catturare al volo un’idea sull’onda dell’emozione del momento. Tutto questo è un vantaggio incredibile, oltre che decisamente comodo.

Conosci altri gruppi che ne fanno uso?

Tra i vari, mi vengono in mente i francesi Foretaste che utilizzano l’iPad per gestire in tempo reale le videoproiezioni durante i loro live…davvero interessante!

Grazie ancora per l’intervista a nome di tutta la redazione. Concludiamo con l’ultima classica domanda, quali sono i vostri progetti futuri?

Grazie a voi, è stato davvero un piacere.
Stiamo lavorando ad un paio di progetti: il primo è previsto per natale e sarà una sorpresa soprattutto per i nostri fan più accaniti, al momento non possiamo dire di più.
Il secondo invece è un progetto più complesso, si tratta di un nuovo album che sarà dedicato ed ispirato a Robbie Rox, l’altra metà dei Babylonia, purtroppo scorparso durante l’estate appena terminata.
Senza Robbie i Babylonia non sarebbero mai esistiti, il progetto deve moltissimo al suo apporto e farò del mio meglio per proseguire con il sogno che assieme abbiamo costruito negli anni con tanta passione e sacrificio. Robbie è nei nostri cuori e sarà per sempre metà dei Babylonia.

 

3 commenti su “TAL intervista i Babylonia”

  1. sono molto bravi li ho visti live…anche se troppo”brutta copia”dei depeche mode!Spero che non finiranno nel dimenticatoio…

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