Come se la caverebbe Steve Jobs nelle vesti di successore di Obama? L’unico modo per saperlo è sperare che un numero sufficiente di americani lo voti alle prossime presidenziali del 2012. “Votate per me, o vi formatto l’iPhone da remoto”, recita il motto ufficiale del comitato Jobs 2012. Sul sito promozionale della campagna c’è tutto quel che serve per una scelta coscienziosa: un programma elettorale completo e convincente che tocca i punti di maggior interesse per il popolo americano, un video promozionale in cui Jony Ive spiega perché eleggere Steve Jobs a Presidente degli Stati Uniti d’America e un buon numero di immagini promozionali utili alla causa.
A curare la campagna, che per chi non l’avesse ancora intuito è un fake ben fatto e particolarmente divertente, sono i soliti pazzi di Scoopertino, noto sito di false notizie sul mondo Apple.
Peccato che in questa iniziativa non ci sia nulla di vero, perché in fondo alcune delle idee delineate nel programma di Jobs 2012 sono assurde sulla carta ma potrebbero senza dubbio funzionare per gli Stati Uniti.
A partire da una proposta apparentemente inutile e costosa, come la sostituzione della Casa Bianca (quel grosso agglomerato in stile vittoriano simbolo di un potere antiquato) con una grande Casa di Vetro, molto più consona alla vocazione innovativa dell’amministrazione Jobs.
Il Presidente Steve ha previsto svariati piani d’azione per tutti i maggiori problemi della società americana. E la sua prima priorità è una sola: Jobs. Non la creazione di nuovi posti di lavoro, ovviamente, ma lui stesso, Steven P. Jobs. Affidare l’America (è così che Steve vuole rinominare gli Stati Uniti D’America per sostituire un nome troppo lungo e inadatto al marketing con qualcosa di più immediato) a Steve Jobs deve essere la prima priorità degli americani. Suona un po’ dittatoriale, in effetti, ma trovate un politico che abbia inventato il Mac, l’iPhone, l’iPad e salvato Apple dal tracollo e poi ne riparliamo.
Il Presidente Jobs è anche d’accordo con Warren Buffett e vuole seguire la sua indicazione: “tax the rich”. Non i ricchi in generale, ma un ricco solo, Bill Gates. La proposta è semplice: confisca generale degli averi di Bill Gates, cui verrà lasciato un solo miliardo di dollari per vivere felice per il resto della sua vita. Boom! Debito ripianato.
E le proposte non finiscono qui. Se siete curiosi di scoprire che cosa ha in serbo il Presidente Jobs per il 2012 vi consiglio di dare un’occhiata più approfondita al sito della (finta) campagna.