iPad e iPhone volavano sospesi tra Hong Kong e la Cina

Se fosse un film, per dirla con Lucarelli, sarebbe “La foresta degli iPad volanti”. La polizia di frontiera che pattuglia il confine fra Hong Kong e la città di Shenzhen ha smantellato un’organizzazione di contrabbandieri che aveva messo a punto un ingegnoso sistema di carrucole per introdurre di soppiatto iPad 2 e iPhone 4 in terra cinese.
Gli inventivi delinquenti avevano tirato un cavo fra un palazzo di Shenzen e un villaggio rurale sulle rive del fiumiciattolo che separa il territorio dell’ex-Colonia britannica da quello dell’area nota come Greater China. I dispositivi viaggiavano così sospesi per diverse centinaia di metri in un borsone attaccato al cavo con un gancio. Un’iFunivia, insomma.

Per chi fosse curioso di capire come sia stato possibile tirare un cavo sospeso sopra il confine, MIC gadget ha la risposta:

“Il cavo era stato sparato da una parte all’altra utilizzando una balestra e i prodotti Apple ‘volavano’ di notte, chiusi in borse di nylon nere”.

Pare di capire che il contrabbando avvenisse da Hong Kong verso la Cina. Le tasse d’importazione dall’estero dell’ex protettorato britannico sono tutt’ora più convenienti rispetto a quelle imposte dal governo cinese e in tanti cercano di importare di soppiatto la merce in territorio cinese, dove riescono a rivenderla con un buon profitto.
Ai più attenti non sarà sfuggita l’ironia: i contrabbandieri fanno di tutto per riportare iPad e iPhone proprio a Shenzen, vale a dire nel posto in cui con ogni probabilità sono stati prodotti. Sono le assurdità di un sistema di produzione come quello cui tutti i brand dell’elettronica di consumo occidentale ormai si affidano.

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