Nella classifica delle maggiori aziende U.S.A. per capitalizzazione di mercato, Apple occupa saldamente il secondo posto. In prima posizione c’è il gigante del “vecchio” settore petrolifero Exxon Mobil, che fra le (tante) altre cose è anche proprietario dell’oleodotto che corre da Valdez a Prudhoe Bay attraversando tutta l’Alaska.
Quando l’oleodotto fu costruito, nel 1976, fu istituito un fondo di risparmio permanente che servisse per gestirne i proventi e distribuirne gli utili negli anni a venire a tutti gli abitanti dell’Alaska.
Il Fondo Permanente nei giorni scorsi ha pubblicato i risultati per l’ultimo anno fiscale. Il valore giugno 2011, 40,1 miliardi di dollari, è il più alto mai raggiunto, grazie soprattutto agli investimenti azionari da parte dei gestori del fondo. Il titolo del portfolio che ha “performato” meglio di tutti? AAPL.
E’ il curioso caso, possibile nel Paradise Lost del capitalismo chiamato Stati Uniti d’America, di un fondo di risparmio legato al più vecchio e meno verde degli investimenti possibili, il petrolio, che ha ricavato buona parte dei suoi profitti dalle azioni di un’azienda come Apple votata all’innovazione tecnologia all’insegna del rispetto dell’ambiente. Un’azienda che proprio alla compagnia “madre” da cui deriva la maggior parte della ricchezza del fondo contende il primato in quanto a market cap.
Gli investimenti azzeccati che renderanno un po’ più ricchi i cittadini della gelida propaggine nordica degli United States sono molti e spalmati su tutti i settori e in tutti i mercati del globo, ma nessuno di essi ha ripagato come quelle 617.154 azioni AAPL comprate per 73,5 milioni di dollari e che ora valgono la bellezza di 207 milioni di dollari. Il fondo, grazie al ritorno super, distribuirà a ciascuno dei residenti della gelida propaggine nordica degli United States un dividendo da 1.281$ a testa.