La Cina indaga sugli Apple Store non autorizzati [Update]

Come vi avevamo riportato qualche giorno fa, la fama di infallibili clonatori associata ai cinesi non smette mai di stupirci. Non contenti nel limitarsi a clonare tutti i dispositivi mobili prodotti da Apple, sembrerebbe che un imprenditore locale abbia deciso di aprire un vero e proprio Apple Store, clonando lo stile dei veri punti vendita al dettaglio dell’azienda di Cupertino.

In seguito all’evidente curiosità innescata dall’incredibile scoperta, secondo quanto riportato da Reuters, il governo orientale ha aperto un fascicolo per indagare meglio sull’accaduto, mentre diversi clienti (giustamente) adirati sono tornati nello store per chiedere una prova della legittimità dei loro acquisti.

L’indagine dovrebbe coinvolgere le autorità commerciali e industriali che analizzeranno tutti i negozi di elettronica sparsi nella città collocata nella provincia di Yunnan, nella zona sud-occidentale del Paese, dove è nato il “fake” Apple Store.

I controlli consisteranno nella verifica delle licenze commerciali per la vendita, dei permessi sull’utilizzo dei marchi (e qui la vedo davvero dura) e i canali di acquisto utilizzati per ottenere la merce da rivendere. La “qualità” del clone realizzato in Cina sarebbe talmente elevata che alcuni dipendenti, i quali indossano (ovviamente) le stesse t-shirt dei veri dipendenti dell’azienda di Cupertino, avrebbero addirittura dichiarato di lavorare per Apple.

Per quanto riguarda la clientela, alcuni non condividono la non ufficialità dello store e si lamentano di non aver mai ottenuto la ricevuta dei loro acquisti mentre altri sono indifferenti; “Se i prodotti che compri sono veri, a chi importa se lo store è una copia?”, sostiene il giovane cliente Hu Junkai.

Alcuni giornalisti hanno stretto contatti telefonici con lo store e sostengono che diversi membri dello staff hanno ammesso che lo store non è ufficiale, giustificandosi dicendo che “Non esiste nessuna legge cinese che dice che non posso allestire il mio negozio nel modo in cui voglio”. Chissà cosa ne pensa Steve Jobs a proposito.

Update: le autorità cinesi hanno disposto la chiusura immediata di due store illegali nella provincia di Kunming poiché operavano senza licenza commerciale.

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