Stamani stavo vagando sul Mac App Store alla ricerca di qualche gioco interessante e cosa vedono i miei occhi? Aspyr ha pubblicato Prey, sparatutto uscito nel 2006 su PC ed Xbox 360 del quale è in arrivo il sequel nel 2012.
Prey vi mette nei panni di Tommy, nativo americano che per sbarcare il lunario lavora come meccanico. Un bel giorno il nostro eroe viene rapito dagli alieni e si troverà catapultato in una nuova dimensione popolata da mostri e strane creature biotecnologiche.
La trama non è particolarmente originale e a dirla tutta neanche il gameplay è così rivoluzionario. Ci troviamo di fronte ad uno sparatutto di stampo classico, un mix tra Turok e Quake che piacerà agli amanti dei giochi vecchio stile. Prey era stato annunciato originariamente nel 1996, il team di sviluppo aveva poi sospeso i lavori per dedicarsi a Duke Nukem Forever (che, miracolo, uscirà a giugno dopo 14 anni di lavorazione), nel 2004 i lavori su Prey sono ripresi ed il gioco è finalmente uscito nell’estate del 2006.
La conversione per Mac OS X è fedelissima all’originale e non contiene miglioramenti di alcun genere, si tratta di un porting diretto e questo è un vero peccato perchè Prey avrebbre avuto bisogno almeno di un restyling grafico per risultare appetibile. Oltretutto Aspyr continua a praticare una politica decisamente poco aggressiva per quanto riguarda i giochi pubblicati su Mac App Store.
Prey viene venduto a 23.99 euro, un prezzo davvero fuori mercato e sinceramente eccessivo, se consideriamo che la versione scatolata per PC ed Xbox 360 si può trovare usata a 5 euro in qualsiasi negozio. Quello del prezzo elevato è un problema comune a tanti giochi pubblicati da Aspyr, il publisher ad esempio ha rilasciato Call Of Duty 4 a 39.99 euro e Call Of Duty 2 a 23.99 euro, in entrambi i casi si tratta di titoli davvero vecchi, usciti rispettivamente nel 2007 e nel 2005.
Una notizia fresca di giornata, Prey per Mac è disponibile dal gennaio 2007. Domani una bella segnalazione su Pac-Man?
Se continuano a pubblicare i giochi a prezzi così alti vuol dire che di fessi che ne acquistano ce ne sono in abbondanza.