Nella puntata precedente abbiamo visto come il nostro BW sia stato tentato da altri network che desideravamo usufruire delle sue competenze e conoscenze e anche come il network, che per così dire lo ha creato, ha saputo trattenerlo in maniera intelligente offrendogli ancora più spazio all’interno della amministrazione e un posto di rilievo anche al di fuori del network stesso. Il tormentone che sempre ci accompagna e che ha sempre accompagnato BW è sempre lo stesso: da dove provenivano quei files pirata che “per hobby” girava ai distributori del server?
Oggi, più che mai, ogni riferimento a persone, cose e avvenimenti è puramente casuale: la storia trattata è romanzata e frutto di fantasia ed è basata sui racconti di una persona che ha raccontato le sue vicissitudini.
Successe all’improvviso, come succedono le cose che non ti aspetti, come succedono le cose che ti ricorderai per sempre, come succedono le cose che non potrai mai dimenticare, come succedono le cose che ti lasciano senza parole.
Un giorno come tanti, BW appena si svegliò non potè credere ai suoi occhi: una notizia sconvolgente era replicata su almeno duecento E-mail che mano a mano che passava il tempo aumentavano di numero a dismisura. Cosa successe la notte del 30-05-05?
BW ha posto come base della sua confessione un breve ricordo di ciò che successe quella nottata. Noi di TAL abbiamo voluto dare spazio anche a questa vicenda che è un’altra sfaccettatura del mondo del P2P italiano: non vogliamo dare una interpretazione a ciò che è avvenuto e tutto quello che scriviamo qui, e anche negli altri articoli di questa fortunata rubrica estiva, è frutto dei racconti di BW. Noi di TAL siamo fermamente dalla parte della legge: riteniamo però giusto riportare una esperienza personale anche se totalmente diversa dalla nostra.
Quel giorno il mondo italiano di Winmx ebbe un forte scossone e la notizia girò frenetica nelle caselle E-mail delle persone più coinvolte con questa realtà: i giornali e l’ansa avrebbero riportato la notizia alcuni giorni dopo.
Durante quella notte, la polizia postale e la guardia di finanza fecero irruzione nelle abitazioni private degli Elite del network Cucciolandia e sequestrarono i computer che fungevano da server e altro materiale informatico oltre a tutti i CD contenenti files che violavano le leggi italiane sul P2P. I network italiani più importanti per qualche giorno non permisero lo scambio dei files adducendo “motivazioni tecniche”, quasi a voler purgare in pochi giorni i reati di mesi e mesi.
BW non sapeva cosa pensare: conosceva i ragazzi di Cucciolandia e sapeva che sul loro server non si scaricavano files, ma, era pià un luogo di ritrovo di tutti gli internauti appassionati di P2P. Nel corso del tempo e soprattutto i primi giorni girarono voci disparate sul perché Cucciolandia chiuse in questa maniera forzata: BW dice di saperlo, ma, come già successo, anche questa volta non ha voluto raccontarci il perché. Sostiene che quanto scritto sui giornali sia stata una pura invenzione giornalistica: qualche grossa violazione, secondo noi, ci doveva però essere.
Tutto questo fermò per qualche giorno l‘attività di BW e tutti i network P2P italiani si fecero più cupi e attenti: molti chiusero definitivamente le porte agli utenti registrati prima di una certa data, altri andarono avanti come se nulla fosse successo. È evidente che questa operazione mirava a fare più immagine che a fermare il traffico dei files pirata in Italia: avrebbero potuto fare la stessa cosa anche agli altri network, ma, da quella volta non accaddero più situazioni simili.
BW si sognava spesso di svegliarsi all’alba mentre la Guardia di Finanza suonava il suo campanello: per fortuna sua non successe mai nulla di tutto questo. Qualche settimana dopo la vita riprese normalmente, ma, BW si chiedeva come continuare questa sua passione in una maniera un po’ meno alla luce del sole: quando gli capitò l’occasione, la colse al volo. Questa però è un’altra storia che presto vi racconteremo.
…CONTINUA…
Resta inteso che tutto questo non è e non sarà un incitamento alla pirateria informatica in nessuna delle sue forme. Riteniamo però corretto, a scopo meramente informativo, rendere partecipi i nostri lettori a un mondo tanto particolare quanto illegale come quello del p2p nelle sue varie espressioni
ahahah
e anche stavolta non ci dite i files da dove vengono.
siete degli IN-FA-MI , ve lo scandisco per bene cosi lo capite a modo XD
continuerete???
ehm….
è un p2 ? montato su una p2b asus?
perchè se così, posseggo anche io:
lo stesso alimentatore, la stessa scheda, stesso processore, probabilmente la stessa ram, l’hd sembra simile ma non posso dirlo perchè il mio si ruppe e lo buttai, scheda madre…uhm…matrox g200 millenium come la mia?, scheda rete ark soho 10/100?, stessa tastiera, beh, forse non è un p2, il dissipatore sembra diverso… di sicuro quella stessa ciabatta per prese, le stesse batterie (2 sono di una sony cybershot,vero?), lo stesso caricabatterie ^___^
@eRRiCo e Antonio: ehheeh tranquilli che questa storia finirà con delle belle soprese, ma, capite anche voi, che è giusto tenere un po’ di suspance… si, sono cattivo!
@Piscart: ma anche tu avevi il PC aperto? non ci posso credere….
@Michele Baratelli
quindi avevamo la stessa configurazione!? =) incredibile!
si, avevo anche io il pc aperto…o meglio, lo diventò quando me ne appropriai:riuscii a farlo entrare in stanza da me invece che nello studio dei miei genitori…assieme al 486 ^^
e così, mentre uno effettuava il suo dovere nel p2p, con l’altro giocavo a doom2 o a commander keen buahahah mitici!
ps: il mio primo modem fu un 33.6 esterno con tanto di cassa acustica, poi riuscii a convincere i miei per l’isdn… e credetemi, si scaricava a manetta…per i tempi!! =)
Vi ricordate il rumore che faceva il modem quando veniva acceso?!
infernale!
e dopo che eri riuscito a collegarti…
qualcuno alzava puntualmente il telefono :P
nono..a me dicevano..
“Spegni quel coso,che devo chiamare alla zia che le devo dire due cose”..quelle due cose duravano ore intere..poi arrivò isdn..una scatola grande una stampante di medie dimensioni che almeno eliminava il problema