Mac App Store, un mese dopo – App Week

Se fino ad un mesetto fa la rubrica App Week era principalmente “iOS related“, con l’introduzione da parte di Apple del Mac App Store la situazione è cambiata. Proprio per questo motivo l’articolo di oggi è dedicato al negozio di applicazioni per Mac.

Quello introdotto da Apple è un cambiamento definibile come epocale per tutti gli utenti Mac perché introduce quelle dinamiche di mercato, ormai proprie di iOS, che possono fare storcere un po’ il naso agli utenti di vecchia data. La domanda, dopo un mesetto di utilizzo, nasce spontanea: Mac App Store porta un valore aggiunto al proprio Mac o è solo una nuovissima quanto efficace trovata di Apple per fare soldi?

Rispondendo alla domanda, certamente Mac App Store è un geniale metodo scovato da Apple per monetizzare efficacemente anche dalle applicazioni per Mac e, permettetemi, in un certo senso anche per monopolizzarne in prospettiva la distribuzione (anche se non è e non sarà presente il vincolo di esclusiva di App Store). Un piccolo sviluppatore trova sicuramente giovamento nel vendere il frutto del proprio lavoro all’interno del negozio virtuale di Apple perché in questo modo ottiene una visibilità senza eguali oltre che un abbattimento delle spese fisse di gestione del prodotto stesso.

A differenza di quanto avviene in ambiente iOS, poi, il Mac App Store è dunque solo una valida alternativa per vendere e acquistare applicazioni per Mac. A discrezione degli sviluppatori stessi c’è la possibilità di continuare a vendere il proprio prodotto su altri canali.

Si trovano molti esempi di successo (e non) riguardanti il nuovo store ma i più eclatanti sono quelli di Apple stessa, di Pixelmator e Microsoft.

Difficilmente vederemo a breve la famosa suite Office su Mac App Store mentre Apple stessa e Pixelmator hanno colto al volo l’occasione. Quelli di Cupertino, giocando in casa, hanno proposto da subito alcune interessanti offerte che si sono rivelate vincenti in questi primi giorni di Mac App Store. Mi riferisco alla possibilità di acquistare singolarmente i programmi dei pacchetti iWork e iLife oltre al prezzo scontatissimo di Aperture 3 rispetto alla versione retail.

Anche Pixelmator ha seguito una strada che ha consentito al proprio prodotto di trovare il consenso del grande pubblico come mai avvenuto nei primi anni di attività. La presenza sotto i riflettori di Apple del completo programma di fotoritocco può anche convinto moltissimi utenti a cestinare l’eventuale “copia pirata” di Photoshop senza perdere la possibilità di un editing semi-professionale.

Mac App Store, inteso nella sua essenza di negozio di applicazioni per i computer con la meletta, si sta dunque dimostrando come l’ennesimo prodotto azzeccato dalla casa di Cupertino. Anche i giochi per Mac (sezione in forte espansione) stanno ora ottenendo una sorta di rivincita, quasi a voler sottolineare il fatto che un computer Apple non è solo un serioso strumento per professionisti. Siamo solo all’inizio dell’esperienza dato che molti sviluppatori sono attualmente alle prese con nuovi prodotti che presto invaderanno gli scaffali virtuali del negozio di Apple.

Le premesse, dopo un mese di vita, sono positive perché lo strumento offerto da Apple funziona. Ora la palla passa agli sviluppatori di applicazioni e giochi: sapranno popolare di contenuti interessanti questo Mac App Store così come avvenuto con l’App Store per gli iDevices?

La rubrica App Week, pubblicata ogni lunedì, prende in esame una o più App rappresentative che in positivo o in negativo hanno segnato la settimana appena trascorsa.

17 commenti su “Mac App Store, un mese dopo – App Week”

  1. Credo che prima di Lion il Mac App Store non subirà grossi salti, questo perchè attualmente non c’è supporto ai messaggi promozionali, cosa che potrebbe essere una delle caratteristiche della 10.7. Attualmente le potenzialità del nuovo store sono come inibite…

    Rispondi
  2. La trovata è ottima per permettere la diffusione di applicazioni a pagamento risolvendo il problema della pirateria e permettendo lo sviluppo di buone applicazioni. Purtroppo, però, la trovata è già stata surclassata da Google con l’introduzione e la diffusione di applicazioni web-based con Chrome (vedi Chrome Web Store). Se la Apple avesse puntato prima sul Cloud Computing con un Mobile-Me accessibile e ben fatto adesso ci sarebbe una bella competizione. In questo modo, invece, google è molto più avanti. Ha dato quest’ultima una svolta epocale, ben diversa e lungimirante rispetto ad Apple…

    Rispondi
  3. mah io sono scettico in quanto forte utilizzatore di prodotti open source che non possono entrare nello store, inoltre vedendo crescere i giochini questo sancisce definitivamnte il distacco tra apple e il professionale (già da quando è intel based)
    se non altro potranno svilupparsi tutta quella serie di programmini mono funzione di tipico uso in certi lavori e che finora rimanevano relegati a windows

    Rispondi
  4. @ Alessandro: Non sono completamente d’accordo con te. A mio avviso non dobbiamo dimenticare alcune cose: iOS nel 2007 (all’epoca iPhone Os) doveva essere per suggerimento stesso di Apple priva di apps, così come le conosciamo oggi. Se non erro, Steve Jobs stesso suggerì che nel corso del tempo iPhone avrebbe dovuto popolarsi di web applications, idea che poi non ebbe alcun seguito, tant’è che un anno dopo crearono l’App Store. Quindi l’idea della superiorità delle web apps sulle apps native abbiamo visto non essere assolutamente scontata. Questo, secondo me, vale sia per iOS, per Android e anche Mac OS X. Google sta facendo la sua mossa, creando un sistema operativo web centrico, ma non sono così sicuro che gli utenti siano così desiderosi di abbandonare quell’impostazione che ha dominato per anni, ovvero avere applicazioni per svolgere determinati compiti e usare il browser per navigare il web e, in senso più esteso, per compiere tutte quelle attività che richiedano una connessione ad internet. Il Chrome Web Store non ha già surclassato il Mac App Store innanzitutto per mancanza di materia prima, a mio avviso. Molte di quelle che loro chiamano applicazioni non sono altro che semplici bookmarks, link a pagine web normalissime. Prima di surclassare chicchessia ci vorrà del tempo, sostanzialmente quello che servirà agli utenti per decidere quale delle due impostazioni sia preferibile.

    Rispondi
  5. @ Alessandro: Aggiungo solo che sono pienamente d’accordo con te per quanto riguardo il Cloud Computing, ma penso sia una cosa in parte slegata dal problema del Chrome Web Store. Indubbiamente Apple è molto indietro su questo fronte: prima di arrivare ad offrire dei servizi paragonabili a quelli Google, MobilMe dovrà essere migliorato molto, soprattutto in termini di affidabilità.

    Rispondi
  6. @ Sforza: Ciao Sforza, mi potresti dire dove posso trovare questi servizi di cui stai parlando?

    Giusto per capire dove sta questa differenziazione storica di Google e farmene n’idea mia.

    Grazie.
    Big Up

    Rispondi
  7. @ Sforza: Ciao Sforza, mi potresti dire dove posso trovare questi servizi di cui stai parlando?

    Giusto per capire dove sta questa differenziazione storica di Google e farmene n’idea mia.

    Grazie.
    Big Up

    Rispondi
  8. @ Langota: Ciao, se ho capito bene cosa mi stai chiedendo, io mi riferivo a tutti quei servizi legati all’account Google: GMail, Google Documents, Picasa Web Album, Google Books.

    Rispondi
  9. sforza ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha!!!!
    1 Gmail > una casella di posta nel browser (cosa piuttosto datata e di certo non inventata da google) in cosa è superiore a una applicazione per mail (..tipo usare Mail a me par un po’ meglio di guardar la posta online no?).
    2 google docs > e a cosa serve? chi lo usa? devi proprio andarti male per trovarti ad usare un pc o mac senza un suite office installata, se proprio non vuoi spender un euro Open office è senza dubbio ad un livello enormemente più alto di google docs.
    3 Picasa > spera non ti salti la connessione internet proprio quella sera in cui vuoi mostrar le foto delle vacanze agli amici.. oppure ti togli il pensiero e usi semplicemente iphoto..
    4 Google books > preview di milioni di libri.. a me sembra più una pagina internet (a sfondo pubblicitario) che una web app…

    Dai siamo onesti con noi stessi, le web sono maxturbaxioni mentali e crome OS, se mai vedrà la luce e se mai funzionerà, sarà al più un sistema operativo che senza connessione non va.. e ma me sembra una cosa totalmente assurda (l’unico pregio sono 10 secondi di boot in meno…) preferisco quando google fa app vere.. tipo sketchup..

    Rispondi
  10. @ al: Veramente non avevo confrontato le web apps di Google con quelle di iOS o Mac OS X dicendo che sono migliori quelle di Big G. Anzi avevo sottolineato proprio il fatto che secondo me le web apps non sono superiori, ma che rispondono ad esigenze diverse; ho detto, invece, che Mobile Me è ben lontano dai servizi cloud di Google: Mobile Me Gallery = Picasa Web Album; G Docs = iDisk; Gmail = Mobile Me Mail (su Browser). Questo è il confronto da fare. Io uso entrambi i servizi, peraltro. L’utilità è un fattore soggettivo.

    Rispondi
  11. @ Sforza:
    in effetti è vero, diciamo che ho sommato i tuoi interventi a quello di Alessandro, (il secondo) che parla di addirittura “surclassamento” da parte delle web apps rispetto ai prodotti di app store..
    Mobile me devo dire è deludente, ma anche li di web app non è che ci sia molto.. alla fine l’unica cosa che dovrebbe fare bene è sincronizzare i dispositivi automaticamente e permettere l’accesso a dischi remoti o cloud.

    Rispondi
  12. Ok allora non m’ero perso niente di nuovo o meglio, conoscevo già quello di cui parlavi…

    Ti dirò,
    io non mi trovo molto bene con le Web Apps di Google… e sinceramente non capisco dove stia tutta questa differenza tale da portarti a dire che Google è avanti un sacco rispetto a MobileMe!

    … che poi attenzione, MobileMe era .Mac già dagli anni ’90 e l’account @mac.com che si usava all’epoca (non che @me.com adesso) ti permette e permetteva d’usare al meglio tutte le applicazioni del tuo Mac piuttosto che Mobile Device.

    Google Books vi dirò che come idea è fantastica peccato che sia praticamente inutilizzabile! Ogni volta che ci cerco un libro non lo trovo MAI completo! Poi vabbè se cerchi una fiaba magari la trovi, testi seri per studiare che veramente potrebbero servire sono un po’ na paccata.

    Beh… se l’OS Google non funzionasse in assenza di rete sarebbe si abbastanza stupido ma nemmeno così drastico in quanto Internet DOVREBBE essere in ogni singolo angolo del Mondo “civilizzato”, nel senso, non condannerei OS di G. solo perchè è basato s’una connessione; condanno il fatto che non ci sia connessione similGRATIS per tutti e sempre.
    Ma questo discorso è un po’ subdolo perchè non siamo ancora pronti a questo e quindi Google dovrebbe (secondo logica) soddisfare l’utente a cui mira dando un OS misurato sulle sue necessità… se vuole fare strada, se no che continui con le Web Apps!

    Rispondi
  13. Diciamo che ognuno di noi ha analizzato vantaggi e svantaggi dell’Apple Store (vedi applicazioni Open Source) e del confronto con Chrome Web Store.
    Io, per esigenza di lavoro, essendo continuamente fuori casa, ho l”esigenza” quanto la comodità soggettiva di raccogliere e riutilizzare dati e applicazioni svincolandomi dal sistema operativo e dove mi trovo.
    Trovo che l’idea di Google sia molto più lungimirante dell’Apple Store ma non meno efficiente, anche perchè semplicemente sfogliando la vetrina del Chrome Web Store, si trovano sempre più web application, che magari paghi su Apple Store, e che non hanno nulla da invidiare a quest’ultimi e quindi magari diverranno sempre più che semplici link a siti già esistenti.
    Per quanto riguarda la connessione a Internet è sì necessaria per far girare ChromeOs, ma vedo poco efficente un pc senza. Un iPhone senza connessione dati non è altro che un telefono “prezioso” quanto costoso.
    Perciò valuto la mossa di Google andando oltre il futuro più presente, mossa d’altronde, come ben detto, immaginata da Apple e magari in studio da Cupertino, ma in pratica poco seguita (vedi MobileMe poco evoluto attualmente).
    In conclusione, prima di andare a cercare un’applicazione su Apple Store vado a vedere su Chrome Store se c’è qualcosa di simile e altrettanto ben fatta. Oltretutto è anche vero che applicazioni professionali quali MsOffice o OpenOffice o magari PhotoShop e tante altre siano realizzabili con Cloud Computing.
    Il tutto è un vantaggio di noi utenti che non dovremmo più preoccuparci di hardware all’avanguardia nè tanto meno della piattaforma sulla quale stiamo lavorando, che sia un Mac o un Winzoz da casa nostra o da amici o in qualche luogo di vacanza con connesione a banda larga… ;-)
    Quindi chi ci guadagna in tutto questo sono gli sviluppatori che potranno lavorare recependo ricavi dai propri sforzi e noi utilizzatori non più vittime delle politiche di mercato dei grandi produttori di hardware. Se la vedranno quelli che dovranno gestire le applicazioni web-based a dover gestire queste scelte…

    Rispondi
  14. @ Alessandro:
    Mi pare che il tuo discorso sia un po’ utopico.. l’app tradizionale è al momento insostituibile.. e poi scusate la ripetitività, ma io tutti questi vantaggi dati dal “cloud” non li vedo.. Mi pare folle voler creare una dipendenza così forte alla connessione internet, cosa tutt’altro che stabile..
    Il mondo professionale non potrebbe mai affidarsi ad app cloud.. e quelle 4 app “domestiche” non sono poi così difficili da contenere nel proprio hd.. tanto meno hanno bisogno di un gran che di hw..
    I servizi cloud continueranno ad esistere, ma per usi molto limitati.. e poi ragazzi mi vien la claustrofobia a pensare al mio “mondo digitale” strozzato dentro un browser internet..

    Rispondi
  15. A me sembra che questo App Store sia una gran cag@t@. Si è già riempito di monnezza come l’applicazione del caminetto ecc ecc. Tantovale usare Google per cercare i software che mi interessano, piuttosto che stare a spulciare tra software cloni e inutility a pagamento.

    Rispondi
  16. Secondo me questo rinnovamento epocale di Apple sta andando troppo verso una semplificazione di Mac, come a dire che anche la nonnina di 80 anni potrà usarlo al meglio alla pari del manager 40enne…finora Mac ha rappresentato la filosofia “very professional use”, ma evidentemente mangiare troppe mele ha causato effetti indesiderati all’impero Apple!
    Mac Appstore per quanto mi riguarda rimarrà in un angolo a prendere la polvere…non mi piace l’idea di fondo, volere monopolizzare il modo di fruire di applicativi e software su un computer lasciando poca alternativa all’utente.

    Almeno Linux lascia molta più libertà…

    Rispondi

Lascia un commento