L’evento Beatles, una caduta di stile

Sono un amante della buona musica da sempre e in particolare di quella dei Beatles da quando, nello scorso millennio, la mia prima fidanzata mi regalò una cassetta (sì, sono così vecchio) con i più grandi successi dei Fab 4.

Fino ad allora quella sigla non mi diceva molto e mi ricordava solo un tipo di carta da disegno, ma, si sa, il primo amore non si scorda mai e, nonostante la mia love story con quella ragazza fosse finita, non smisi di ascoltare quella musica, così appassionante e coinvolgente che, nella mia personalissima classifica, occupa una posizione eguagliata solo da un altro gruppo britannico, questa volta originario di Londra: i Queen.

Questa premessa per farvi capire la mia posizione in merito all’avvenimento dello scorso martedì, ovvero la commercializzazione in iTunes del catalogo completo del gruppo di Liverpool.

Come avrete già letto nell’articolo di Camillo Miller, la redazione di The Apple Lounge si è spaccata in due quanto a reazioni riguardo la “giornata che non dimenticheremo mai” e nel mio caso i miei sentimenti sono stati di grande delusione.

Amo i Beatles e come fan sono già in possesso di tutta la loro discografia, una collezione fisica che mi sono costruito negli anni e di conseguenza non acquisterò alcun brano di John Lennon e soci: è sufficiente inserire uno alla volta i miei CD nel superdrive del mio iMac e il gioco è fatto.

Quello che non mi è piaciuto è stato l’uso (l’abuso) che Apple ha fatto della buona fede dei propri utenti e appassionati in genere per creare un’aspettativa, come ha già fatto altre volte per far aumentare la tensione prima della presentazione di un prodotto rivoluzionario, per pubblicizzare l’evento.

È una sorta di tradimento nei confronti dell’utente abituato negli anni a vedere nuovi prodotti più o meno magici uscire dalla forgia di Cupertino. Ricordate i manifesti con scritto There’s something in the Air?

Ora Apple ha usato il proprio sito e i propri fan, per pubblicizzare quello che è solamente un accordo commerciale. Già, perché la musica dei Beatles mica l’ha scritta Apple! Perché non ha fatto la stessa cosa con l’acquisizione della PA Semi? Per gli accordi con le case cinematografiche? O per la commercializzazione di Avatar su iTunes? O per Michael Jackson?

In questi ultimi casi è sempre stato sufficiente un banner nella homepage dell’iTunes Store. Deve necessariamente essere così forte il culto della personalità di Steve Jobs per piegarsi al suo volere e dover creare attesa per un evento che interessa prevalentemente lui?

Se Steve fosse stato appassionato delle canzoni di Shirley Temple (o di Elio e le storie tese) avremmo avuto una homepage dedicata a loro?

A mia memoria solo un’altra volta la homepage del sito era stata utilizzata per uno scopo diverso da quello di pubblicizzare o creare attesa per un prodotto Made in Cupertino e, tanto di cappello, era questo:

18 marzo 2010, un omaggio ad un collaboratore venuto a mancare; 16 novembre 2010, un accordo commerciale. Io a distanza di sei mesi ricordo ancora la prima delle due date, non sono pronto a scommettere sulla seconda.

44 commenti su “L’evento Beatles, una caduta di stile”

  1. Finalmente uno che la pensa come me!
    Appena ho letto la notizia del cambio dell’homepage, sono stato preso dall’emozione, come quando si annunciano le date dei Keynote, ma quando mi sono visto comparire i Beatles, non ho provato altro che delusione…
    E poi, a dirla tutta, a me i Beatles neanche piacciono :)

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  2. idem. Ero convintissimo di qualche servizio rivoluzionario…. quando ho letto i rumors sui beatles mi ripetevo che era impossibile che alla Apple usassero cosi tanto hype per una cosa che io considero “di poco valore”. E invece… delusissimo… per me è stato un giorno come gli altri, o magari no, peggiore degli altri.

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  3. Mah, io penso che la Apple abbia semplicemente inserito nella homepage un titolo ispirato a una canzone dei Fab4 che abbia un pò sviato i più. Oggettivamente, l’ingresso dei Beatles in esclusiva per la Apple nell’iTunes store, che come molti hanno detto qui si presenta come IL mercato online di musica, ha un’importanza notevole sia perchè i Beatles sono una band storica e imprescindibile e la loro mancanza nello store era una pecca non da poco, e sia per le traversie legali fra la band e la Apple.

    Se la Apple ha ritenuto importante annunciarlo sulla homepage, non vedo perchè sentirsi “delusi” se non si è trovato quello che si sperava. Non è scritto da nessuna parte che la Apple debba per forza far uscire un dispositivo rivoluzionario ogni volta che annuncia qualcosa… Oltretutto a mio parere il 90% delle persone si è fatto castelli in aria, perchè l’annuncio non prometteva nè faceva riferimento in alcun modo al nuovi servizi, iOS 4.2, streaming, ecc ecc…. Quindi sinceramente trovo che dire “È una sorta di tradimento nei confronti dell’utente abituato negli anni a vedere nuovi prodotti più o meno magici uscire dalla forgia di Cupertino” sia un pò pretestuoso… come prendersela con la moglie se ti dice “domani sera ti faccio una sorpresa” e al posto della lingerie nuova si trova una torta al mirtillo. Che fai, le dici “ma io ti volevo sul letto con l’intimo semitrasparente!”

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  4. Credo che il difetto più grave sia negli occhi di chi guarda, non in Apple.
    Non hanno neanche fatto un comunicato stampa, non hanno pubblicato annunci giorni e giorni prima, non è uscita una news nei feed rss né manifesti negli Apple Store mondiali… soltanto una scritta nel loro sito dove dicevano che il giorno seguente ci sarebbe stata una grande novità su iTunes. Ed è veramente una grande novità per la musica in vendita su iTunes… è innegabile.
    A mio avviso invece sta diventando insopportabile e terribilmente noioso il susseguirsi di rumors e di eccitazione o panico per una funzione aggiunta o rimossa da iOS, dal futuro Lion, etc… Tutti ‘sti articoli con i punti interrogativi… non se ne può più, basta!
    Il mio è un discorso generale, perché in fondo TAL (insieme a setteb.it) sono i posti italiani più seri dove leggere qualcosa, ma il web è pieno di articoli fatti di false notizie, false e-mail di Jobs, etc…

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  5. Sinceramente mi sembrano delle polemiche che lasciano il tempo che trovano.
    Rispetto l’opinione di tutti, compresa quella dell’autore, tuttavia non mi sembra proprio una cosa da poco. Se non altro a livello pubblicitario: iTunes è il più grande shop online di musica e finchè ti manca il catalogo audio di Peppino O’Schifattaro puoi anche fartene una ragione, ma se ti mancano i Beatles forse qualcosa non va. Adesso hanno sistemato tutto, punto.

    Ci sono cose e NOTIZIE ben peggiori per cui arrabbiarsi (o preoccuparsi… seriamente), basta dare uno sguardo a google news, sù…

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  6. concordo pienamente. questa potevano evitarsela. mi spiace solo che la gente si beva tutto, visto il successo che sta avendo la vendita dei brani dei beatles. ad ogni modo, anche noi che ne stiamo parlando qui gli stiamo facendo pubblicità.

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  7. Io credo che la verità sia un’altra.

    Sono convinto che tra le clausole volute dai Beatles (e da chi detiene i diritti sulla loro proprietà intellettuale) per chiudere l’accordo con iTunes store per la messa online del catalogo ci fosse proprio questa strategia di comunicazione. Noi vi diamo la musica ma in cambio facciamo così. E Steve ha accettato.

    In questo modo i baronetti – o mogli e figli e discografici per loro – si sono portati a casa una quantità di vendite spropositata rispetto a un prodotto che ha sulle spalle 50 anni di grandi vendite. E Apple si è portata a casa un bel po’ di royalties e una strada spianata verso un Natale di vendite interessanti.

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  8. @ Dundela:
    mi sembra strano che una redazione come quella di TAL, mostri chiaramente due lati così differenti…
    Tiziano, non prendertela, ma usi parole davvero un po’ troppo grosse:

    l’uso (l’abuso) che Apple ha fatto della buona fede dei propri utenti

    Non credo Apple, abbia in qualche modo leso la buona fede. Gli si può certo contestare una non totale coerenza, pensando alla traduzione nelle differenti lingue, ma nulla di più.

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  9. Pura manovra commerciale… l’hype ha sicuramente aiutato le vendite!
    Quello che mi ha lasciato perplesso è che nelle stesse ora l’ iTunes Store italiano vedeva per la prima volta il noleggio e la vendita di film. Questo si che era da pubblicizzare e da discutere.. finalmente sbarca in Italia un servizio di noleggio digitale di opere cinematografiche, e la notizia non occupa nemmeno una riga sul sito apple! Mah…

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  10. @ LivorneseDoc:
    Mah…a dire il vero il servizio di noleggio e vendita film era già presente da qualche giorno =)

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  11. concordo con l’articolo… fino all’ultimo speravo almeno si trattasse di uno scherzo di Wozniak.. perché sembra uno scherzo.. ;-)

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  12. Io invece concordo con l’altra parte della redazione di TAL, più con i piedi per terra e più realista. Apple per la verità aveva più o meno chiaramente indicato di cosa si trattasse. Tiziano, lo ripeto, c’era scritto FROM. Nel ventunesimo secolo utenti che si sentono “abusare” di loro stessi per un legittimo annuncio da parte di una società che non fa beneficenza. Basta questa frase, meglio non proseguire oltre.

    Camillo fammi sapere quando richiedere la tessera per aderire alla tua corrente :)

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  13. aggiungo solo che, ovviamente, quelli che la pensano come Tiziano, credono che Apple avrebbe dovuto lanciare i Beatles, dopo tutto quello che c’era dietro e gli anni di rumors, con un semplice aggiornamento dello Store come se fosse l’ultima fatica di Biagio Antonacci.

    Perché è questo che state dicendo.

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  14. Se fosse questa la sorpresa di fine anno annunciata da Steve Jobs a settembre in un’intervista….che delusione!! Sinceramente amo i Beatles, ma chi se ne frega dell’accordo commerciale, mica mi cambia la vita, al contrario di tanti altri dispositivi tirati fuori dal cappello magico di Apple.

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  15. è giusto criticare ciò che appare inadeguato e lodare ciò che appare ben fatto.. poi ognuno ha la propria sensibilità e il proprio modo di pensare…

    propongo di mettere fine alla guerra detta “dei Beatles” che tanto sangue sta spargendo tra gli utenti di TAL..

    ..sono del resto sicuro che Jobs sia una persona intelligente e abbia compreso il messaggio che tante persone in modo più o meno civile gli hanno inviato…

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  16. In realtà io lo vedo come un evento che chiude un’epoca, molto più della simbologia insita nel cambio dell’icona di iTunes. Con l’arrivo dei Beatles è ormai colmata l’ultima distanza tra il supporto fisico e la musica liquida. Ormai i cd, che fino al 15 novembre erano l’unico modo per procurarsi la musica dei Beatles, sono alla fine del loro ciclo vitale. Come dire: ci sono i Beatles, ormai c’è tutto.

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  17. Pro:

    sono concorde con chi ha scritto l’articolo dal punto di vista che Apple è sempre vista come “sfornatrice di innovazione”. Quindi tutti si aspettavano l’iTeletrasporto.. sfortunatamente non è stato così.

    Contro:

    sono concorde con Apple. Quello che è successo pochi giorni fa è effettivamente un evento. Nulla di più, nulla di meno. Inoltre, Apple ha persino specificato che si trattava di iTunes. Quindi non poteva sicuramente trattarsi di un iCoso.
    Ora, capisco il punto di vista dell’autore dell’articolo, ma ricordo che il tuo è un pensiero assolutamente soggettivo. Capisco anche l’orgoglio che sempre troneggia nella razza umana e non mi aspetto di leggere “@ iGodness: hai ragione”. Anche perché non potrei avere ragione dato che si tratta proprio di un pensiero soggettivo.
    I Fab Four sono sempre stati assenti da internet (come vendita online). Nel corso degli anni ho notato tantissimi (il vostro stesso sito/Setteb.it) che raccoglievano notizie su un favoloso e fantomatico rilascio dei brani de “The Beatles” su iTunes. Finalmente è successo!

    Ma non è più così importante… Bhè, secondo me dovreste parlare per voi. Io non ho musicassette, né cd. Mi piacciono i Beatles e aspettavo questo momento. Sono molto contento che Apple (azienda) abbia trovato una accordo (commerciale) con Emi/Apple Corps. e che si sia ricordata sia dei fan dei beatles, che di coloro che semplicemente richiedevano i titoli su iTunes Store.

    In alcuni casi, sarebbe bello che Apple smettesse di fare qualsiasi cosa. Sfortunatamente, oltre che ha creare aspettative (più o meno lodate), deve beccarsi quattrini, quindi non smetterà di andare avanti.

    Siate giornalisti: parlate oggettivamente.
    In tutta sincerità, Tiziano, benché apprezzi molto il tuo lavoro, non importa a nessuno del tuo punto di vista soggettivo.

    Apple ha creato iPhone 4: piace a molti, è un prodotto che si vende. Tuttavia, ha seri problemi di call drop
    (può piacere o non piacere, ma l’articolo si basa sui fatti)

    Apple ha messo online i brani dei Beatles: tanta attesa per poi solo questa notizia… che buffonata
    (articolo spazzatura: non si basa su fatti, né su dati. Accumula solamente il parere di alcuni soggetti che la pensano come te).

    Non mi permetto di insegnarti il tuo lavoro. Questo è un feedback negativo: incassa e migliora.

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  18. [email protected] dice:

    Siete divorati dal demone del consumismo.
    Per una volta che Apple non si comporta da multinazionale tritacarne, voi tutti a massacrarla.

    Questo.

    Premetto: il fatto che io sia amante da anni dei Beatles (e hater dei Queen, se è per questo :P) non ha niente a che vedere col mio giudizio sulla questione. Gli utenti Apple non hanno alcun “diritto” sulle politiche di marketing di Cupertino, e francamente sentir parlare di “abuso di buona fede” – mi perdonerai, Tiziano – è spararla grossa. Se domani decidono di dedicare la prima pagina del sito a un documentario sulle coccinelle è un loro sacrosanto diritto.
    Lamentarsi adesso della jobsite di cui la mela soffre almeno dal 1984, con la vacatio imperii NeXT in mezzo, mi sembra fuori luogo dopo che l’ottica tra il visionario e il dittatoriale di Steve è diventata praticamente la costante, in un caso di personalizzazione dell’azienda che altrove non ha pari (anche il look: mica si veste come un pirla col maglioncino nero per caso). Jobs è Apple, Apple è Jobs. Per un fricchettone che si stendeva di canne negli anni ’70 e programmava viaggi spirituali in India avere i Beatles in catalogo è qualcosa di molto simile al sogno di una vita. Deve averci veramente penato per tutti gli anni di dissidi con la EMI e si è tolto lo sfizio di celebrare la cosa per UN giorno. Qui si reagisce come se avesse promesso da sei mesi la rivoluzione copernicana, la cura per il cancro e la scoperta di un paio di nuovi continenti.
    Altra cosa: cerchiamo di imparare dal passato. L’overdose di superlativi e magniloquenza fa parte della strategia comunicativa di Apple in modo ormai smaccato, come dimostrano i ben noti montaggi dei Keynote a base di fantastic, magical, awesome. Già sappiamo che quando uscirà l’iPhone 5 Ive stritolerà uno a caso del pubblico per la contentezza, Forstall farà la fine di Schwarzenegger in Total Recall quando viene sputato sulla superficie di Marte e verrà proposto l’ingresso nel dizionario Webster del termine “iPhontastic”. Ormai bisognerebbe averci fatto un po’ il callo, e prendere le cose cum grano salis.
    Insomma: semmai con questa vicenda Apple ai miei occhi ha acquistato umanità, non perso serietà.

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  19. Giancarlo
    Io ricordo che Jobs disse, nel comunicato relativo ai risultati fiscali del Q410, che ci sarebbero state ancora novità, ed effettivamente poi sono arrivate, con i MacBook Air e il resto. Non ricordo abbia mai parlato di “sorpresa di fine anno”. Però magari mi sfugge, quindi eventualmente mi dai un link e guardo.

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  20. Sono perfettamente d’accordo con l’articolo. Volevo giusto appuntare che a mio avviso tutto è legato ad un accordo commerciale con la casa che detiene i diritti dei Beatles, per cui Apple si sarebbe piegata anche a far sapere dell’avvenuto accordo nei modi che abbiamo visto.

    Rispondi
  21. Emanuele dice:

    Mah, io penso che la Apple abbia semplicemente inserito nella homepage un titolo ispirato a una canzone dei Fab4 che abbia un pò sviato i più. Oggettivamente, l’ingresso dei Beatles in esclusiva per la Apple nell’iTunes store, che come molti hanno detto qui si presenta come IL mercato online di musica, ha un’importanza notevole sia perchè i Beatles sono una band storica e imprescindibile e la loro mancanza nello store era una pecca non da poco, e sia per le traversie legali fra la band e la Apple.
    Se la Apple ha ritenuto importante annunciarlo sulla homepage, non vedo perchè sentirsi “delusi” se non si è trovato quello che si sperava. Non è scritto da nessuna parte che la Apple debba per forza far uscire un dispositivo rivoluzionario ogni volta che annuncia qualcosa… Oltretutto a mio parere il 90% delle persone si è fatto castelli in aria, perchè l’annuncio non prometteva nè faceva riferimento in alcun modo al nuovi servizi, iOS 4.2, streaming, ecc ecc…. Quindi sinceramente trovo che dire “È una sorta di tradimento nei confronti dell’utente abituato negli anni a vedere nuovi prodotti più o meno magici uscire dalla forgia di Cupertino” sia un pò pretestuoso… come prendersela con la moglie se ti dice “domani sera ti faccio una sorpresa” e al posto della lingerie nuova si trova una torta al mirtillo. Che fai, le dici “ma io ti volevo sul letto con l’intimo semitrasparente!”

    Un grande!!!!!!!!!!

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  22. La penso esattamente come te.
    Spero che prima di fare altre uscite di questo genere ci pensino meglio in futuro, altrimenti rischiano di perdere credibilità.

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  23. @ [email protected]:
    Siete divorati dal demone del consumismo.
    Per una volta che Apple non si comporta da multinazionale tritacarne, voi tutti a massacrarla.

    ridicolo. l’unica motivazione per avere i Beatles su iTunes è una. I SOLDI!
    e tutto l’hype creato ha comunque generato dei SOLDI.
    la apple non è una società di beneficenza, non pensa alla tua salute fisica o mentale, ma cerca semplicemente di dominare i mercati.
    ritengo i prodotti apple di qualità e infatti ne compro.
    ma non posso, oggi, pensare che lo facciano per me.
    sono io che permetto loro di farlo.
    se nessuno compra tu non esisti. fatti comprare.
    avere i beatles è una maniera di farsi comprare un po’ di più.

    non parliamo di umanità… parliamo di etichetta e calcolatrice. (e in questo caso di una bella rivincita di steve jobs sui beatles, perché questo è!)

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  24. Secondo me si ingingantiscono troppo le dimensioni di questo famigerato “hype”; in fondo parliamo di sole 24 ore (ma dopo 6 ormai era già noto a livello mondiale di cosa realmente si trattasse). Mai mi sarei aspettato un nuovo prodotto o un servizio rivoluzionario con un preavviso così ridotto, e mi meraviglio sinceramente che qualcuno lo abbia fatto. E mai mi sarei aspettato (in quanto concettualmente assurdo secondo me) l’annuncio dell’uscita di un aggiornamento sw come molti speravano… Forse bisognerebbe vedere qual è stato l’impatto sui media generalisti (e di conseguenza sui fruitori degli stessi) per rendersi conto che in fondo “solo” noi appassionati ne parlavamo davvero. Faccio un esempio: i siti di Repubblica e TgCom (giusto per essere bipartisan) non ne facevano cenno, e si che sappiamo bene quanto amino parlare (spesso sbagliando) delle vicende Apple.
    Insomma, pochissimo preavviso (e quindi tamtam limitato), indizi molto chiari, voci lasciate uscire ad arte, articoli “imbeccati” sui siti di due importantissimi quotidiani USA… Io proprio non riesco a sentirmi preso per i fondelli…

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  25. A me dei Beatles frega niente.
    A me di quello che c’era tra Apple e i Beatles frega niente.
    Mi interessano Apple e i suoi servizi.

    L’idea di pagare per dei pezzi triti e ritriti, poi, mi fa venire i brividi solo a pensarci.
    Invece l’idea che parte dei proventi vadano a Yoko Ono, mi fa venire lo scolo.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/04/come-s’e-ridotta-yoko-ono/56619/

    In definitiva, Steve questo hype se lo poteva risparmiare.
    Sarebbe stato meglio, MOLTO meglio, un annuncio in grande stile. Una sorpresa che non avrebbe deluso chi segue Apple e non i Beatles.

    PS: sarei stato comunque più contento se ci fossero stati gli EELST. XD

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  26. non sono d’accordo.
    è un’azienda commerciale e utilizza i canali pubblicitari che conosce e sa utilizzare. chi non è d’accordo deve valutare che non stanno ingannando nessuno, non ci vendono prodotti ogm per biologici, non sono mozzarelle blu, nemmeno vetri cinesi per vetri di murano.
    hanno creato una certa tensione per far parlare della cosa e ci sono riusciti.
    chi si sente tradito non deve avere molto dalla vita. io ho dedicato più tempo a spiegare che molti di voi stanno esagerando rispetto all’evento vero e proprio.
    insomma, forse acquisterò qualcosa, ma non odierò jobs per così poco.

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  27. Scusate ma si parla dei Beatles, mica dei Cugini di campagna o dei Rokes (con tutto il rispetto). L’avesse fatta Google questa operazione, o Amazon o qualcun altro sarebbe stato un evento eccezionale e ci sarebbe stato chi si sarebbe anche fatto quattro grasse risate pensando allo smacco subìto da Apple, autore dell’articolo in primis. E poi, certo che Apple ci guadagna, e ci mancherebbe: chi accusa Apple di guadagnare su questa operazione forse lavora gratis?. Anch’io come molti ho tutto dei Beatles, anche di più: CD, vinile, musicassette, calendari, porta occhiali, agende, buste e carta da lettera… Sono musicista, nato musicalmente negli anni 60 e garantisco che il contributo dato dai Fab Four alla musica leggera è stato determinate e fondamentale come nessun’altro prima e dopo ha mai saputo fare. Il merito di Jobs è stato quello di portare tutto ciò sul più grande mercato musicale digitale: dove sta lo scandalo?. Io non acquisterò nulla di questo, ma gioisco pensando che qualcuno, specie i giovanissimi, abbiano la possibilità di entrare in contatto con chi la musica e la storia della musica leggera l’ha fatta davvero. Se poi qualcuno i Beatles li detesta… non è colpa sua, ma neanche mia. Poi, la caduta di stile di Apple non vedo proprio dove sia, anzi, credo che sia stata una bellissima notizia: telefonini o altri oggetti informatici più o meno utili nascono e nasceranno tutti i giorni. Di Beatles ci sono stati e ci saranno solo questi, e a tutt’oggi ce ne rimangono solo due… mannaggia!!!

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  28. mi rivolgo all’autore… credo che lei abbiamo mancato un punto… la pubblicità è in larga parte psicologia… Jobs stesso usa dei metodi psicologici, isolamento spaziale e temporale ecc… è noto… io credo, da persona che progetta, che la pagina è stata estremamente pensata… non c’è abuso… quello che è stato fatto è illusione… un gioco di prestigio… e si sa… la disillusione è il peggiore della decapitazione…. da qui la rabbia degli utenti…

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  29. Piu’ che altro il tutto sembra stato fatto per ripianare da subito il costo dei diritti in quasi esclusiva dei dischi del Beatles, se non fosse stato fatto l’Hype dubito che piu di qualche decina di utenti se ne accorgessero e alla lunga l’operazione sarebbe stata in perdita ( come lo sarà alla lunga).
    Se ci sono stati utenti impressionabili per questo ollora suggerirei di tenersi stretto il portafoglio con una catenella….

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  30. Picchiatello dice:

    alla lunga l’operazione sarebbe stata in perdita ( come lo sarà alla lunga).

    Ci credi veramente? Ma dai, in perdita…

    Rispondi
  31. Si, ricordiamoci anche che i siti come Applelounge e compagnia bella vivono di questa fuffa. Quindi ci sta un altro post inutile – ed un commento inutile – a farcire la blogosfera :)

    Rispondi
  32. Comunque Tiziano

    Ne stanno parlando tutti ancora giorni dopo.

    La riprova che questo è un giorno che, piaccia o non piaccia, non dimenticherà nessuno :)

    L’hype lo creano le persone. Non Apple. Al massimo Apple lo fa partire. Le due frasi erano del tutto legittime.

    Il NEVER come facevano a non metterlo? Modificavano il titolo della canzone dei Beatles?

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  33. “Ci credi veramente? Ma dai, in perdita…”

    credi veramente che senza un qualsiasi hype un 15-18-20 enne comprerebbe i dischi dei beatles oggi ? e credi che i legali di Jackson – Sony/music li abbiano lasciati in parte ad itunes per un tozzo di pane ? certo apple era l’unica che poteva farlo perche’ avrà pagato in contanti l’operazione e da qui il motivo per rientrare subito del capitale investito…
    c’e’ da chiedersi se M.J fosse ancora vivo come sarebbero andate le cose ?

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  34. Uhm…
    Le classifiche, al momento, sembrano smentirti.
    Inoltre, la faccenda non funziona esattamente così. Un conto è il “permesso” di vendere un brano. Altro conto l’introito derivante dai diritti.
    Nessuno ha ceduto i diritti dei Beatles in questo momento. Semplicemente iTunes può vendere i Beatles.
    E paga i diritti in base a quello che vende.
    Ma mi rendo conto che anche questa può essere un’illazione, visto che non conosciamo i termini dell’accordo, ma solitamente è così che funziona.

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  35. ma non potrebbero cominciare a vendere musica in un formato decente (tipo apple lossless o FLAC) invece di fare tanto rumore per dei dischi di 40 anni fa?
    mai comprato da iTunes proprio per questo motivo.
    fortunatamente alcune etichette indipendenti vendono già in formati lossless da parecchio tempo…certo non vendono i beatles però (siamo nel 2010!)

    Rispondi
  36. frittula dice:

    Sono perfettamente d’accordo con l’articolo. Volevo giusto appuntare che a mio avviso tutto è legato ad un accordo commerciale con la casa che detiene i diritti dei Beatles, per cui Apple si sarebbe piegata anche a far sapere dell’avvenuto accordo nei modi che abbiamo visto.

    Niente di piu vero…..
    e poi non sarà certo apple a diffondere la musica dei beatles !!!!!
    è arrivata un po tardi !!!! ma ci guadagnerà comunque…..

    “siamo topi in gabbie wifi con manette bluetooth torturati con infrared e ci allietiamo con i megapixel….”(marketing=ossigeno)
    :-(

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