Foxconn, ancora un suicidio

Qualche giorno fa, nel commentare le foto dei dormitori di Shenzen pubblicate da Gizmodo, scrivevamo che le tristi e umilianti reti di protezione installate all’altezza del primo piano di molti edifici del complesso industriale avevano sortito l’effetto voluto e assieme ad altre misure erano servite ad interrompere la scia di suicidi di dipendenti dell’azienda.

Purtroppo tale considerazione viene smentita dalla notizia più triste: ieri un altro dipendente Foxconn si è ucciso lanciandosi dal tetto di uno dei dormitori della iPod City di Shenzhen. Le famigerate reti nulla hanno potuto per impedire il peggio. Si tratta del 14° suicidio del 2010.

Non è facile capire le reali motivazioni che avrebbero spinto il dipendente, il cui nome non è noto, a togliersi la vita. Le autorità locali, secondo quanto riportato dalla fonte ufficiale, l’agenzia giornalistica di stato Xinhua, hanno confermato l’accaduto ma non hanno aggiunto ulteriori commenti. Ne vi sono dichiarazioni da parte dei piani alti del gruppo Hon Hai Precision Industries.

Se il suicidio è effettivamente legato a motivi professionali, ed è ingenuo pensare che le ragioni del gesto siano da cercare altrove, non sono solamente le reti “salvavita” ad aver fallito, ma anche e soprattutto le politiche di miglioramento delle condizioni degli operai che Foxconn ha provato a mettere in opera dopo i numerosi casi della scorsa primavera. Misure probabilmente insufficienti e forse in qualche caso anche semplici specchietti per le allodole che sono serviti solamente a sviare l’attenzione dei media occidentali.

Se è vero che ci sono stati aumenti di stipendi per alcuni operai con tanto di aumento dei costi per i grandi clienti, è anche vero che per far tornare i conti la Foxconn ha aumentato l’intensità dei trasferimenti di operai verso zone in cui il costo della vita e dunque del lavoro è ancora più basso che a Shenzhen.

15 commenti su “Foxconn, ancora un suicidio”

  1. Ovviamente sono argomenti delicati, però il fatto che questo operaio si sia suicidato non credo significhi automaticamente che Foxconn abbia fallito o stia fallendo nella sua operazione. Nel senso che può essere, cosa ovviamente che non potremmo mai sapere, che senza gli interventi degli ultimi mesi i suicidi sarebbero stati più di uno e questo operaio non sarebbe stato il solo. Non vuole essere una difesa, ma è solo per dire che è difficile emettere un giudizio sull’operato dell’azienda in situazioni del genere. Sicuramente non lavorano con gli standard di sicurezza medi europei, questo è poco ma sicuro.

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  2. HGW dice:

    Ovviamente sono argomenti delicati, però il fatto che questo operaio si sia suicidato non credo significhi automaticamente che Foxconn abbia fallito o stia fallendo nella sua operazione. Nel senso che può essere, cosa ovviamente che non potremmo mai sapere, che senza gli interventi degli ultimi mesi i suicidi sarebbero stati più di uno e questo operaio non sarebbe stato il solo. Non vuole essere una difesa, ma è solo per dire che è difficile emettere un giudizio sull’operato dell’azienda in situazioni del genere. Sicuramente non lavorano con gli standard di sicurezza medi europei, questo è poco ma sicuro.

    Stai scherzando vero? Hai la vista così offuscata da non renderti conto che già un solo singolo caso di suicidio dovrebbe far cadere l’azienda in un baratro senza fine. Se fosse in Europa, tutte le aziende che lavorano con essa dovrebbero subito cessare di lavorare con questa se la stessa non garantisce una certa etica con i propri dipendenti. Perchè se non è così che si deve pensare al lavoro e al business, allora si che dovremmo rivalutare il senso della nostra stessa vita.

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  3. andrea dice:

    Bisognerebbe avere anche dei dati sul numero di suicidi medi in ambiti lavorativi cinesi simili.

    Vale lo stesso discorso per te. Leggi sopra.

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  4. @ Binary.Coded.Brain:
    Capisco benissimo il tuo discorso però lì è così che si lavora. Non dico che sia giusto però potrebbe (POTREBBE!) essere che i metodi adottati da Foxconn funzionino e che rispetto alle altre grandi aziende cinesi la media di suicidi sia molto inferiore e le condizioni di lavoro migliori.

    Il problema è che tutte le volte che noi compriamo prodotti Made in china ci rendiamo complici di questo modo di produrre. Purtroppo per l’elettronica di consumo è difficile evitarlo ma per tutti gli altri prodotti io cerco di stare il più lontano possibile dal Made in China.

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  5. Binary.Coded.Brain, hai ragione, anche un solo caso dovrebbe essere sufficiente per far allarmare tutti… ma IMHO queste condizioni non possono migliorare in poco tempo. Penso sia proprio una mentalità, e per cambiare quella ce ne vuole!
    Non credo che ora ai padroni della fabbrica importi molto di come vivono gli operai (altrimenti sarebbero inorriditi dopo tutte queste tragedie). Ma almeno qualcosa si muove, e speriamo in fretta :(

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  6. Binary.Coded.Brain
    E su cosa dovrei scherzare? A quel che avevo letto tempo fa il tasso di suicidi alla foxconn era più basso della media cinese (13 su 1000). Ovviamente non ho mai scritto né detto che siccome è uno solo non sia importante. Ho semplicemente detto che è difficile dire che per via di questo singolo suicidio, dopo mesi senza suicidi, le strategie di Foxconn abbiano fallito.
    La palla di vetro non l’abbiamo ma il mio discorso era che magari si potrebbe anche dire che se Foxconn non avesse fatto nulla magari di suicidi ce ne sarebbero stati 3,4,5. Magari anche no, ma magari si. Non si può dare un giudizio netto. Tu puoi dire con certezza che se Foxconn non avesse fatto nulla, ci sarebbe stato solo questo suicidio? Io no.

    Per quanto riguarda soldi e business vs vita, io non ho parlato di quello. Ho parlato riferendomi a quello che diceva Camillo nell’articolo riguardo alle strategie fallite o meno di foxconn.

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  7. C’è poi da dire che quelle persone vivono lì 6 giorni su 7 e lì hanno la loro casa sostanzialmente, lì passano anche il loro tempo libero, quella è la loro città, e sono in 400mila abbondanti. Quindi è ovvio che se uno si suicida ci sono molte più probabilità che lo faccia in quel posto e non certo quelle rare volte che torna a casa. Sottolineo ancora una volta che qua non parliamo di 1000 dipendenti ma di 400.000.

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  8. Sono d’accordo con HGW. Il suo è una considerazione razionale. È ovvio che un azienda andrebbe condannata anche solo per un suicidio però qui dobbiamo anche giardare al contesto. Siamo in Cina, in un paese dove il lavoro è difficile e non solo nella Foxconn, purtroppo quest’ultimo suicidio non è per niente positivo ma non bisogna subito dire che il lavoro della Foxconn non stia funzionando. Purtroppo come dice HGW non lo possiamo sapere e proprio per questo non possiamo giudicare dall’articolo. I suicidi senza questi provvedimenti (che si dica che la Foxconn faccia) potevano essere di più, come potevano anche essere meno.
    Purtroppo da qui, non possiamo giudicare.

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  9. Quoto HGW e iLeW, evidentemente ora c’è un campagna in atto che “conta” i suicidi nelle fabbriche cinesi (in particolare questa della foxconn).

    Se guardiamo alle statistiche:
    http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_suicide_rate

    su un campione di 400000 persone per anno in Italia contiamo 21 suicidi, nei “civilissimi” Stati Uniti 44 ed in Cina circa 26, 14 suicidi sono un numero inferiore alla media dei paesi “industrializzati”.

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  10. @ Paolo:
    se il valore medio è 26 suicidi, 14 è un numero elevatissimo per una sola azienda. A mio avviso mette in evidenza che le condizioni di lavoro alla foxconn sono davvero pessime.

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  11. burt0n dice:

    @ Paolo:
    se il valore medio è 26 suicidi, 14 è un numero elevatissimo per una sola azienda. A mio avviso mette in evidenza che le condizioni di lavoro alla foxconn sono davvero pessime.

    Si parla di numero di suicidi per persone. Parlando di 400000 mila dipendenti si è fatto il calcolo. Non è il totale dei sucidi cinesi.

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  12. burt0n
    credo che andrea intendesse dire che in China ci sono ogni anno e ogni 400mila persone 26 suicidi.

    Mentre lì alla foxconn, che sono appunto 400mila persone e sono in cina, ce ne sono stati 14 al momento nel 2010 e quindi 12 al di sotto della media cinese.

    Le cifre al link prendono a riferimento un capione di 100mila abitanti e in cina ogni anno ogni 100mila abitanti se ne suicidano 6,6. Alla foxconn quest’anno 14/4 = 3,5 che è quasi la metà di 6,6.

    Quindi la foxconn ha un tasso di suicidi che è quasi la metà rispetto a quello cinese globale. Questi ovviamente sono numeri freddissimi e non vuol dire che va tutto bene e che figo che è lavorare alla foxconn. Solo sottolineare come le cose vadano viste sotto tutti i profili, basandosi sul solo clamore giornalistico dato alla faccenda, amplificato dal fatto che, tra le moltissime aziende che si fanno assemblare lì i prodotti, c’è anche (e per alcuni “solo”) Apple.

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