Nella giornata odierna, l’azienda taiwanese Foxconn ha confermato i recenti rumor a proposito di un eventuale aumento dei costi di produzione. Come aveva riportato Reuters, a questo punto in maniera corretta, l’azienda del gruppo Hon Hai stava valutando di proporre un aumento dei prezzi a clienti del calibro di Nokia, Microsoft, Sony Ericsson ed Apple (come anticipato in questo post).
La conferma ufficiale arriva proprio da un portavoce dell’azienda che ha sottolineato come “molti clienti abbiano già accettano le nuove condizioni” e che le trattative andranno comunque avanti con le aziende che non sono ancora d’accordo.
Secondo quanto apprendiamo dal Digitimes, inoltre, alcuni diretti concorrenti di Foxconn come BYD e Compal Communication avrebbero già offerto prezzi inferiori per cercare di strappare alcuni clienti importanti all’azienda taiwanese. Questo ulteriore dettaglio è stato fermamente respinto dal portavoce di Foxconn.
Come si può leggere nell’articolo citato, “Fonti appartenenti al mercato della telefonia mobile hanno sottolineato che Foxconn sta tutt’ora affrontando l’aumento dei costi di manodopera e dei componenti e pertanto spera che i suoi clienti l’aiutino ad alleggerire la situazione”.
Tuttavia, sembra che alcuni clienti come Nokia, Motorola e Sony Ericsson, che si appoggiano a diversi produttori, non abbiano accolto in maniera del tutto felice il nuovo “listino” di Foxconn.
E’ possibile che in una situazione di questo genere vengano meno alcuni solidi equilibri all’interno del mercato. Da un lato, i consumatori potrebbero beneficiare della situazione se le aziende dovessero abbandonare Foxconn per collaborare con fornitori più competitivi (in termini di prezzi). Dall’altro, rimanere con Foxconn (come sembra farà Apple) potrebbe ripercuotersi in un ulteriore aumento del prezzo di vendita.
Inutile fare previsioni, avremo tutte le risposte confrontando i prezzi dei prossimi prodotti.
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Questa potrebbe essere una buona notizia SE di pari passo con l’aumento dei costi saranno aumentati gli stipendi e le condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi (ma ci credo poco).
È anche una pessima notizia, così Apple avrà una scusa per un nuovo aumento dei prezzi… già ha dei margini di profitto al limite dello scandaloso, ci mancherebbe giusto il rincarino.