La FTC (Federal Trade Commission, l’associazione americana che si occupa, tra le altre cose, di garantire la libera concorrenza) non allenta la presa su Apple. Secondo quanto riportato dalla sempre ben informata Yukari Iwatani Kane del Wall Street Journal, la casa di Cupertino è ancora sotto indagine da parte della commissione, nonostante le recenti modifiche apportate ai T.o.S. dell’iOS developer program e la pubblicazione delle linee guida per lo sviluppo e la pubblicazione di applicazioni su App Store.
La storia è nota, anche confermata solo indirettamente dal riserbo che la FTC ha mantenuto sui documenti relativi a questa indagine. Apple è finita sotto inchiesta per le sue rigide regole sullo sviluppo delle app. Nello specifico il vecchio agreement poneva seri limiti alla pubblicazione di applicazioni sviluppate con tool diversi da Xcode.
I recenti cambiamenti sono stati ben accolti da Adobe, che subito ha annunciato di aver ripreso lo sviluppo di Packager per iPhone, tool di sviluppo integrato in Flash CS5. Non solo, la modifica al paragrafo 3.3.9 del contratto per iOS developer apre anche alla concorrenza in campo pubblicitario, eliminando i limiti alla presenza di concorrenti diretti di iAd come AdMob di Google.
Il Wall Street Journal dunque conferma che le investigazioni della FTC sul conto di Apple non sono terminate. Ma per cosa Apple sia ancora sotto indagine non è dato saperlo, visto che l’azienda pare aver fatto tutto quello che era stato richiesto dall’organo federale americano.
E’ vero, su iPhone ed iPad manca ancora il supporto alla tecnologia Flash, ma molto probabilmente non è questo il motivo per il quale Apple rimane “attenzionata” dalla FTC, per usare un termine del gergo delle questure recentemente in voga dalle nostre parti.
Non è chiaro che Apple sia ancora sotto indagine per App Store o per altre attività dell’azienda. Ne sapremo di più, probabilmente, nei giorni e nelle settimane a venire, anche se difficilmente sia la FTC che Apple rilasceranno commenti ufficiali a riguardo prima che sul tavolo vi sia qualcosa di definitivo.