Non hanno nulla a che vedere con chi ha prosciugato il conto in banca di alcuni utenti iTunes nei giorni scorsi, ma le dodici persone arrestate in U.K. dal nucleo telematico della Metropolitan Police hanno utilizzato un metodo ormai abbastanza comune per riciclare denaro da carte di credito grazie ad iTunes Store e ad Amazon MP3 Store.
La combriccola di truffatori utilizzava account falsi per acquistare brani musicali e album “autoprodotti” utilizzando carte di credito rubate o clonate per effettuare il pagamento. La “sporca dozzina” è stata individuata dagli e-poliziotti inglesi grazie alla collaborazione con l’FBI.
Il meccanismo era abbastanza semplice: gli autori delle canzoni comprate con i soldi altrui erano loro stessi. In questo modo la banda riusciva a ripulire senza troppi problemi il denaro delle carte di credito di cui erano riusciti a rubare i dati grazie a vari metodi, non ultimo quello del phishing. Nel giro di circa 4 mesi erano riusciti a guadagnare illecitamente circa 300.000$.
A sentir parlare di “banda” è facile immaginarsi dei brutti ceffi pronti a tutto. In realtà i dodici arrestati sono cittadini insospettabili e ciò che sorprende di più è la totale eterogeneità delle loro professioni e della loro estrazione sociale. Si va dal bibliotecario di Wolverhampton all’insegnante di Derby, dal parrucchiere di Carshalton all’assistente sociale di Birmingham.
Otto degli arrestati dovranno rispondere dell’accusa di associazione per truffa, mentre gli altri 4 sono accusati più propriamente di riciclaggio di denaro. Tutti i fatti sono stati commessi fra il settembre 2008 e il gennaio del 2009, a riprova del fatto che quello delle truffe nei confronti degli utenti iTunes (e di Amazon, in questo caso) non è un problema recente.
[via]