Ogni tanto “i censori” dell’App Store (chiunque essi siano – umani, androidi, cloni di Phil Schiller) rifiutano un’applicazione per motivi che definire idioti è un eufemismo. Non mi sto riferendo a quella discutibile applicazione che viola la privacy di avventori di Walmart particolarmente brutti e messi male su cui Gizmodo ha cercato di montare il solito caso mediatico. Mi riferisco a Mossboard, l’app di Walt Mosspuppett.
Walt Mosspuppet è il pupazzo di pezza parodia di Walt Mossberg (Wall Street Journal), vale a dire il giornalista tecnologico più famoso (e introdotto) del mondo. Mosspuppett è una piccola grande celebrità del Mac Web. Il suo odio per qualunque giornalista tecnologico che non sia lui, esplicitato nei divertenti video della Hoggworks Studio, è noto quasi quanto il suo amore non corrisposto per il suo “very close friend” Steve Jobs.
La Mossboard altro non è che una soundboard con le frasi più famose del pupazzo parodia di Walt Mossberg (video qui sopra). Il motivo per cui Apple l’ha rifiutata? Il riferimento esplicito… “a Walt Mossberg”. A chi dovrebbe fare riferimento l’applicazione ufficiale della parodia di Walt Mossberg? Apple ha dimenticato, nonostante il caso Fiore, che le parodie sono ammesse nell’App Store?
Speriamo solo si sia trattato di un errore cui verrà presto posto rimedio, anche se nel frattempo ci piacerebbe sapere che ne pensa di questa storia il buon Steve Jobspuppet.
dai apple ridi un po’…