Google compra Agnilux, la startup degli ex di PA Semi

Google ha effettuato di recente l’acquisizione di Agnilux, una startup creata da Dan Dobberpuhl e altri ex ingegneri di PA Semi, l’azienda produttrice di chip che Apple ha acquisito nel 2008.
La fondazione di Agnilux, il cui nome è formato dalle parole “agni” – fuoco in sanscrito – e “lux” – luce in latino -, è abbastanza recente e pare che Dobberpuhl ed altri abbiano reinvestito nell’azienda una parte del capitale incassato dalla vendita di PA Semi ad Apple.

Questo è più o meno tutto ciò che si sa su Agnilux, dato che al momento non vi è alcuna informazione pubblica sulla tecnologia che l’azienda sta sviluppando e che avrebbe fatto così tanta gola a Google. Gli ingegneri di PA Semi che ora lavorano per la nuova startup erano abituati ad avere a che fare con aziende del settore della difesa, prima di passare un periodo di almeno un anno alle dipendenze di Apple. E’ facile capire perché fino ad ora siano stati così bravi a mantenere il segreto su ciò a cui sta lavorando Agnilux.

Scoprire che cosa fa davvero la startup sarebbe necessario per capire se questa acquisizione da parte di Big G contribuirà ad aprire un nuovo fronte nella battaglia fra Mountain View e Cupertino. I pochi indizi disponibili sull’attività dell’azienda contribuiscono ad escludere questa possibilità.

Le uniche informazioni che esulano da quanto si poteva reperire sul sito dell’azienda (subito messo offline dopo l’acquisizione) le fornisce un report di Ashlee Vance, pubblicato dal New York Times ad inizio febbraio, quando ancora dell’acquisizione da parte di Google nemmeno si sentiva l’odore.

” Se sei un reporter, c’è solo una cosa più seccante di una startup segreta” scrive Vance sul NYTimes “Ed è una startup segreta diretta da ex-dipendenti Apple”.

L’articolo dettaglia con maggiore precisione i nomi coinvolti nell’impresa Agnilux . Uno dei dipendenti avrebbe rivelato a Vance che l’azienda si occupa “di una certa tipologia di server” e che ha stretto una partnership con Cisco (ma l’articolo è di febbraio, quest’ultima informazione potrebbe anche non essere più vera). Questo particolare escluderebbe che Agnilux possa operare nel settore dei semiconduttori, ovvero lo stesso in cui operavano gli ex-ingegneri Apple/PA Semi.

UPDATE: Il New York Times conferma che Google non ha acquisito Agnilux non per la realizzazione di chip o altri componenti, ma per ottimizzare il porting di Android su altri dispositivi, come Tablet o Set Top Box televisivi. In particolare la startup si occuperà di migliorare integrazione software-hardware e il consumo di batteria, passo fondamentale per l’integrazione del sistema su Tablet o affini.

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