Torniamo ancora una volta sulla questione OpenMac di cui abbiamo già parlato ieri e lunedì, perché la storia si sta facendo interessante. Per chi non avesse seguito le puntate precedenti ricordiamo che OpenMac è un PC preassemblato compatibile con Mac OS X offerto dalla statunitense –e semisconosciuta– Psystar che monta componenti degni di un Mac di fascia medio alta pur costando meno di un Mac Mini. Nel giro di 24 ore, da lunedì a martedì, la società ha già provveduto a cambiare nome al proprio prodotto di punta, divenuto adesso Open Computer. A quanto pare ha provveduto pure a cambiare indirizzo e non si riesce a capire se l’azienda e il prodotto esistono realmente o si tratta solo di una bufala costruita ad arte per montare volontariamente un caso. Charles Arthur del Guardian ha condotto una personale indagine sulla Psystar e ha scoperto dei particolari interessanti.
Il sito e la presenza online. Il sito della ditta è attivo dal 2000, ma una ricerca condotta su Google e Live.com non produce nessun risultato più vecchio di una settimana. Gli unici risultati che saltano fuori su Psystar sono da attribuire alla recente copertura mediatica sulla questione OpenMac. Sul sito vengono offerte soluzioni informatiche per le piccole e medie imprese ma su internet non si trova nessun riferimento a Psystar da parte di alcuna azienda. Nemmeno un minuscolo Powered by Psystar sul footer di uno sperduto ufficetto di pratiche automobilistiche di Nonsodove, Michigan.
Quello che risponde al telefono. Per saperne di più Arthur ha fatto la cosa più semplice: ha chiamato la camera di commercio di Miami, dove nessuno ha saputo dare informazioni su un’azienda di nome Psystar, dopodiché ha chiamato la Psystar stessa. Dopo un primo tentativo andato a vuoto – selezionando Human Resources fra le opzioni offerte dal risponditore automatico non c’è stata risposta – il giornalista è riuscito a parlare con un dipendente. Dapprima ha chiesto informazioni sulla scarsa presenza di Psystar sul web e l’anonimo dipendente ha risposto che deve attribuirsi al fatto che la società lavora molto a livello locale; successivamente alle domande incalzanti sui servizi offerti dall’azienda il dipendente ha risposto con una formuletta mandata a memoria per poi ammettere di essere soltanto “quello che risponde al telefono” quando gli è stato chiesto se lui fosse uno degli addetti al supporto clienti.
L’indirizzo. L’aspetto più strano di tutta faccenda riguarda l’indirizzo. Lunedì, quando la notizia ha iniziato a girare per tutto il Mac Web la pagina di contatto della Psystar riportava un indirizzo residenziale. Oggi sulla pagina di contatto è possibile leggere un indirizzo riconducibile ad un distretto industriale. Non è dato sapere il motivo di questo cambiamento e nemmeno se la Psystar abbia sede presso uno di questi due indirizzi.
Nel complesso la faccenda puzza parecchio ed anche il fatto che Apple non si sia ancora mossa ufficialmente né espressa in maniera ufficiosa sulla questione è parecchio strano. Probabilmente a Cupertino hanno avuto modo di capire da subito che si tratta di una montatura bella e buona oppure i legali della mela stanno aspettando di capire che cosa hanno realmente davanti. Un’azienda vera e propria che vuole sfidare Apple e le sue licenze o soltanto qualche burlone in cerca dei suoi quindici minuti di celebrità?
15 minuti di celebrità…magari alla Apple sanno tutto quello che ora sappiamo noi perchè hanno sguinzagliato un fior fiore di investigatore già lunedì scorso :D
che pezzenti! 15 minuti e fare un casino del genere. se è una bufala se la potevano risparmiarsela… a mio parere
Giovanni prima impara a scrivere!
scusa se ho scritto di fretta, magari impara tu l’educazione
Sta di fatto che agli indirizzi forniti non risulta nessuna Psystar…