Wintek ammette l’intossicazione da esano di 62 operai

Il produttore taiwanese Wintek, che fornisce LCD e altri componenti ad Apple, Nokia e diverse altre aziende delle settore dell’elettronica di consumo, ha ammesso pubblicamente che un gruppo di 62 operai dello stabilimento di Suzhou (15 in più di quanto precedentemente dichiarato)  ha riportato una grave intossicazione da esano, un componente chimico altamente tossico utilizzato per la pulizia di precisione dei display. 41 di essi sarebbero ancora in ospedale, nonostante l’intossicazione sia avvenuta la scorsa estate.
Secondo quanto scrive il Global Post, un portavoce dell’azienda ha reso noto che i nuovi casi sarebbero emersi durante un test sanitario successivo, adducendo il periodo di “incubazione” dei sintomi dell’intossicazione da esano come giustificazione per il ritardo con cui è stata resa pubblica la vicenda.

La risposta ufficiale dell’azienda è seguita ad una serie di reportage della stampa locale che, per quanto strettamente controllata dal governo cinese, ha potuto denunciare gli avvenimenti arrivando a sostenere in un primo momento che secondo alcune fonti gli operai ammalati sarebbero stati almeno 100.

I lavoratori intossicati  dalla sostanza chimica avrebbero riportato danni ai muscoli e al sistema nervoso. La breve esposizione alla sostanza provoca solamente nausea, stati di euforia, e conseguenti emicranie. Un’esposizione prolungata comporta invece danni gravi come appunto la perdita di funzionalità del sistema nervoso periferico e in alcuni casi del sistema nervoso centrale, congiuntamente ad atrofia e indebolimento della muscolatura scheletrica.

Apple, una delle grandi aziende che ha in corso importanti contratti di fornitura con Wintek, non ha risposto alle richieste di commento del Global Post. L’azienda di Cupertino ha pubblicato proprio pochi giorni fa l’annuale report sulla supplier responsibility, che comprende una estesa documentazione sulle ispezioni effettuate presso le fabbriche dei fornitori per verificare l’ottemperanza alla linea di condotta richiesta dall’azienda.

Il report è abbastanza dettagliato anche sulle infrazioni riscontrate ma non si fa alcuna menzione specifica delle aziende ispezionate. Non è dunque possibile sapere se gli ispettori di Apple abbiano visitato o meno lo stabilimento di Wintek a Suzhou nel corso degli ultimi sei mesi.

A gennaio un nutrito gruppo di operai di questa stessa fabbrica aveva scioperato protestando sia per la scarsa trasparenza sui casi di intossicazione (gli scioperanti sostenevano che un loro collega ne fosse addirittura morto) sia per l’abolizione di un bonus di inizio anno che era sempre stato corrisposto ai lavoratori.
Wintek aveva risolto il problema accogliendo le richieste e ripristinando il bonus economico, ma in quell’occasione non vi fu alcun riferimento ai casi di intossicazione, che pure dovevano già essere noti e che secondo molti operai erano il motivo principale dello sciopero.

Il Global Post a novembre 2009 ha pubblicato uno speciale in cinque parti sulla condizione dei lavoratori cinesi nelle fabbriche che producono i gadget tecnologici per il mercato occidentale. La lettura degli articoli, corredati da un intero reportage fotografico Reuters (guardatelo in full-screen), è assolutamente consigliata.

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