A nemmeno una settimana dall’annunciato evento del 27 gennaio, Amazon ha deciso di apportare sostanziali modifiche al proprio sistema di retribuzione degli editori che pubblicano ebook per Kindle e Kindle 2, gli e-reader dell’azienda di Jeff Bezos.
La nuova modalità di compenso, che partirà dal prossimo 30 giugno, prevede che all’editore vada il 70% del prezzo di vendita, mentre Amazon terrà per se il restante 30%.
Si tratta di un sensibile cambiamento: allo stato attuale Amazon si prende il 65% della torta, e lascia agli editori solo il 35%. Potranno usufruire di questa nuova modalità solo gli ebook che risponderanno a determinati requisiti relativi a prezzo e caratteristiche speciali supportate.
Non può essere un caso che questa novità sia stata introdotta alla vigilia della presentazione del fantomatico tablet di Apple. Amazon ha messo insieme qualche indizio, ha fatto i dovuti collegamenti, e ha provato ad attaccare preventivamente.
John Gruber ha commentato la notizia con la sua solita dose di ironia:
Shh. Lo sentite? In lontananza. Sembra il rumore di un treno merci che viene giù lungo i binari da Cupertino. Amazon riesce a sentirlo.
Curiosamente il nuovo rapporto di condivisione delle revenue scelto da Amazon ricalca proprio quello di App Store. Apple concede il 70% agli sviluppatori e incassa un obolo del 30% sulle vendite.
Accettare come possibilità reale il fatto che questa mossa di Amazon sia una mossa preventiva per combattere Apple nel campo dell’editoria digitale, significa anche accettare che effettivamente il coso, tanto per non chiamarlo Tablet, sarà davvero un concorrente del Kindle. Il problema è che delle prove concrete a favore di questa possibilità ancora non ce ne sono. L’idea di un iTunes Book Store è allettante, ma non saprei dire quanto reale.
Ha ragione Mantellini a dire che molto probabilmente se il Tablet avrà qualcosa a che fare con l’editoria, sarà principalmente quella dei magazines e delle riviste. E’ noto come il meccanismo iTunes faccia gola ai grandi nomi della carta stampata, che tuttavia sono allettati dal risultato – un sistema online che ha convinto milioni di persone a comprare legalmente la musica rimpinguando le casse delle major che piangevano miseria – più che dall’effettiva comprensione del funzionamento di un ecosistema complesso come quello di iTunes.
Ma allora perché Bezos e soci paiono aver paura di essere investiti da quel treno merci proveniente da Cupertino che ancora non si sa cosa trasporti?
Amazon teme la natura “multi-purpose” di un dispositivo come il Tablet. Se Apple è riuscita a creare un device che costando “solo il doppio” di un Kindle o poco più riuscirà ad offrire la stessa qualità di lettura del device di Bezos e allo stesso tempo mille altre funzioni in più, compreso uno Store rifornito come e più di quello di Amazon, un sistema di input innovativo ed altro ancora, beh, ci sta che Kindle e co. possano davvero essere sopraffatti in tempo breve dal successo del Tablet.
Depone a favore di questa ipotesi la seconda novità annunciata da Amazon in questi giorni, ovvero l’introduzione di un SDK che permetterà di sviluppare applicazioni per il Kindle e che sarà disponibile il prossimo mese come beta privata per un ristretto gruppo di sviluppatori. Un dispositivo nato per fare bene una sola cosa (la lettura di libri e giornali) sembra adesso potrebbe allargare il proprio raggio d’azione oltre la sfera dell’editoria.
Mercoledì prossimo la matassa verrà, almeno in parte, sbrogliata, e allora sapremo se le mosse preventive di Amazon hanno un fondamento o se Bezos e compagnia si sono lasciati andare alla paranoia che può legittimamente colpire quando i media che si occupano di tecnologia non parlano d’altro che di un rivoluzionario prodotto di un tuo concorrente e dei mille modi in cui ti farà le scarpe.
Alle volte è impossibile capire queste idee strampalate! il kindle è un buon prodotto e personalmente l’ho preso perchè non ti “ammazza” gli occhi, non consuma batteria, è leggero e fa tutto quello che gli si chiede: poter leggere un libro come se avessi in mano la versioen cartacea.
Apple farà la sua strada ma trasformare un ottimo prodotto, il kindle, in una copia di quello made in cupertino significherà rovinarlo in modo definitivo.
Non capisco come si possano comparare i 2 prodotti pero’..
La cosa bella del Kindle è la tecnologia E-ink che permette una lettura senza stancare troppo la vista quindi o Apple ha fatto il suo tablet dupleface (LCD davanti E-ink dietro) oppure la vedo dure leggere un libro per piu’ di 10minuti con una lampada sotto che ti spara la luce :)
Potrebbe anche essere una mossa in relazione alla guerra di prezzi che sta attraversando il mercato on-line americano tra amazon e wall-mart…. magari ce ne fossero da noi di queste “guerre” al ribasso.
santiddio che simmetria di occhi il tizio in foto
menestrello
l’e-ink è utile se ti leggi libri ma per quotidiani e magazine basta un buon LCD su cui poi puoi fare più cose. Avrebbe anzi molto poco senso mettere un e-ink sul tablet Apple. Sarebbe una limitazione assurda per l’uso cui è indirizzato.
Vogliamo dire le cose come stanno? Amazon si è resa conto che poteva prendersi una fetta di mercato in molti più settori più economicamente produttivi. Se ci pensate alla fine come concetto era quella che aveva anticipato veramente tutti. Purtroppo si è limitata a fare un kindle esclusivamente con e-ink senza diversificare (magari un kindle a colori lcd per uso sporadico) e sfruttare la scia di iPhone.
Ora ha capito che Apple potrebbe prendersi tutto ciò che lei per due anni non ha preso e tenta di correre ai ripari. Mettere uno store sul kindle non so quanto sia esaltante..con lo schermo e-ink…senza colori…limiti enormi.
e diciamola che per uno interessato alla lettura ce ne sono una cinquantina a cui interassano foto, video e quant’altro portatile…. certo bisognerà vedere se verra fuori questo fantomatico tablet…