Fra ieri e oggi la notizia diffusa dal Wall Street Journal sul possibile accordo fra Apple, CBS e Disney su un piano in abbonamento per la diffusione di contenuti televisivi trami Apple TV ha fatto il giro del mondo. Pare che quesi nessuno, soprattutto da noi, nel riportare la notizia abbia ritenuto di dover cogliere la netta differenza fra una news certa e un rumor. E no, non basta l’autorità di una pubblicazione come il Wall Street Journal per trasformare le ipotesi in fatti assodati. Del resto Iwatari Kane e Schechner, gli autori dell’articolo del WSJ hanno onestamente utilizzato le classiche formule del giornalismo americano nell’attribuire la notizia a innominabili “fonti che hanno familiarità con la questione” o “con la discussione” (la trattativa fra Apple e i network) e confezionato un ottimo (e credibilissimo) rumor. Ma c’é di più.
Il fatto ancor più curioso è che la news del Wall Street Journal non ha praticamente nulla dello scoop, come altri hanno inteso, ma si limita semplicemente a precisare una notizia già nota almeno da inizio novembre, quando un altro reporter del Journal, Peter Kafka, aveva già parlato di tutta la questione (compreso l’abbonamento da 30$) nel suo MediaMemo su AllThingsDigital, magazine interno alla pubblicazione di Murdoch, diretto da Kara Swisher e Walt Mossberg. In quel caso anche noi avevamo ripreso la news.
A volerla proprio dire tutta ci sono anche delle strane somiglianze fra le informazioni di Kafka e quelle riportate da Iwatari Kane e Schechner. Si ha insomma l’impressione che la “storia ” di Kafka possa essere stata l’ispirazione su cui poi i suoi colleghi reporter hanno innestato qualche nuovo particolare sulle prime adesioni da parte dei network televisivi.
In molti, comunque, hanno anche dimenticato di menzionare, nel riportare la notizia, che l’attendibilità del Journal sulle questioni Apple non è esattamente al top. Il giornale di Murdoch è spesso meno preciso di AppleInsider, giusto per citare un noto rumor-site del settore.
Un esempio? Verso la fine di luglio una fonte esclusiva del Journal avrebbe confermato, durante una cena con la stampa, la presenza di Apple al CES 2010. Bastarono poche ore a Ryan Block di Engadget per “sputtanare” l’articolo, rivelando che la fonte esclusiva, che altri non era che il CEO di CEA (ente che organizza il CES), non aveva detto nulla di tutto ciò. Poche ore dopo arrivò anche la smentita ufficiale della “fonte”. Il WSJ fu costretto a rettificare il post incassando una gran bella figuraccia.
Ma se il Wall Street Journal non è sempre il massimo dell’autorevolezza per quanto riguarda le news su Apple, il Financial Times non vuole certo essere da meno. In un pezzo che riprende la news della concorrenza d’oltreoceano il Times cerca di aggiungere un po’ di pepe della casa, avanzando altre ipotesi sul Tablet secondo le quali l’annuncio potrebbe avvenire a gennaio in vista di un lancio previsto per marzo.
“Qui è tutto molto bello”, come diceva Pizzul, non fosse che anche questo rumor non pare sia tutta farina del sacco del Financial Times. MacRumors fa notare che l’ipotesi di un annuncio preventivo del Tablet era già stata avanzata in termini molto simili già a settembre da iLounge. Che sia questa la misteriosa fonte del Times?