BusinessWeek fa cinque domande a Steve Wozniak

steveBW

Qualche giorno fa, Steve Wozniak è stato ospite di Arik Hesseldahl presso gli uffici newyorkesi di BusinessWeek (e Bloomberg TV) per la registrazione di una puntata del programma  “5 questions for”. Hesseldahl ha girato al cofondatore di Apple cinque domande proposte dai lettori. La prima domanda verte sullo sviluppo di nuove tecnologie di storage NAND, settore in cui Woz è attualmente attivo in quanto “Chief Scientist” della startup Fusion-IO (azienda di cui Woz spiega in dettaglio mission e offerta commerciale). La seconda domanda verte poi sul cloud computing. A tal proposito Hesseldahl chiede a Woz se valga ancora il suo vecchio adagio: “non ti fidare mai di un computer che non puoi tirare fuori dalla finestra”.

Al co-fondatore di Apple viene poi chiesto se pensa che la sua storia personale sarebbe stata differente se egli non fosse nato nella Silicon Valley. La risposta non può che essere affermativa.
Si passa poi a parlare delle tecnologie del futuro (Woz dice di non essere un  esperto di futurologia) e del futuro delle tecnologie di storage (secondo Woz Fusion-IO con i suoi sistemi basati su schede di chip di memoria a stato solido, sta andando nella giusta direzione). Non manca infine una domanda bonus sul Mac Tablet ma Woz riesce a glissare con eleganza.
La visione dell’intervista è consigliata a tutti i fan di Steve Wozniak (come noi di TAL).

Link: l’intervista su BusinessWeek.

1 commento su “BusinessWeek fa cinque domande a Steve Wozniak”

  1. Se Woz non fosse nato nella Silicon Valley non solo la sua vita, ma l’intera storia dell’informatica, e probabilmente del mondo sarebbe diversa.. Solo hackers e gente in camice bianco utilizzerebbe i computer, e in questo momento io non starei scrivendo questo messaggio da un iPhone.. Vengono i brividi a pensare che se la storia di un solo uomo venisse cambiata, cambierebbe quella di un intero pianeta! (e questo vale naturalmente per tanti altri personaggi anche misconosciuti al grande pubblico)

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