Psystar: “ribelle” a spese dell’Open Source

Non molto tempo fa Psystar ha lanciato un nuovo software, noto come Rebel EFI, che al modico prezzo di 50$ permetterebbe di installare in tutta tranquillità Mac OS X su comuni PC.
Secondo quanto scoperto da un noto OSX-hacker russo di nome Netkas e riportato da un sito russo, il nuovo software sarebbe in realtà un furto perpetrato ai danni della comunità hackintosh, in cui è costume consolidato rilasciare ogni tipo di software sotto licenze Open Source.
Insomma, Psystar non solo viola il copyright saltando a piè pari le limitazioni presenti in OS X, ma vende soluzioni software proprietarie defraudando i legittimi creatori del dovuto riconoscimento.
Chiariamo subito: vendere software Open Source è pratica legale e anche abbastanza comune. Il problema sta tutto nel fatto che Psystar non menziona in alcun modo il fatto che il proprio programma Rebel EFI è basato su codice pubblicamente disponibile sotto una licenza detta Apple Public License. Si tratta di una licenza di tipo GPL che formalmente obbliga chiunque utilizzi il codice per realizzare un proprio software, anche a fini commerciali, a rilasciare una versione pubblicamente modificabile e analizzabile del programma.

E’ fatto risaputo che Psystar sfrutta da sempre gli sforzi della comunità hackintosh per i propri fini, dato che per “creare” gli Open PC l’azienda utilizza soluzioni software liberamente disponibili come Boot-123, furbescamente rinominato come DUBL (Darwin Universal Bootloader). No-comment sul fatto che, pubblicamente, Psystar vorrebbe ergersi a paladina della libertà, in rappresentanza proprio di quelle comunità cui ruba senza contegno idee e risorse.

Questi sviluppi raccontano molto sulla vera anima di Psystar. Chi si schiera a favore del produttore di cloni contro una Apple cattiva e liberticida, dovrebbe tenere presente anche questi aspetti. Chi ama gli Hackintosh e la cultura underground che ruota attorno a questa vivace comunità di smanettoni non può fare il tifo per questi truffatorucoli da quattro soldi che han deciso di recitare, fin dall’atto della propria fondazione, il ruolo fin troppo facile delle povere vittime indifese.

[via SetteB.IT]

17 commenti su “Psystar: “ribelle” a spese dell’Open Source”

  1. @ iMario:
    se il mondo va a rotoli, non è perché non do 1000 euro ad apple. Prego anche da parte mia, anch’io ho un ” mac clonato” (in realta ho fatto tutto da solo sul mio portatile)

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  2. @Caustic86
    commento molto maturo…
    il fatto è che loro si spacciano x innovatori quando prendono una cosa fatta da altri e la fanno passare x una propria creazione oltretutto facendola pagare

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  3. ultimamente per moltissima gente (tra i quali Caustic86 e mattias) il concetto di proprietà intellettuale sta diventando sempre più “inconsistente”; probabilemente perché non sanno neanche cosa sia…

    Comunque tutti questi sviluppi riguardo a Psystar dimostrano quanto l’azienda valga meno di zero.
    Spero proprio che in tribunale avranno quello che si meritano…

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  4. @ Skillsfactory:
    per ME hai ragione, la proprietà intellettuale non ha mai avuto inconsistenza nel 99% dei casi. Ma per principio non venderei mai un software opensource. Però sarei in grado di rivendere photoshop magari, canzoni e quello che ti pare.

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  5. banda di filibustieri.
    Solo capaci di sfruttare il lavoro degli altri..
    A salire sempre più in alto il culo fa più male quando si tocca terra e il buco (nel pavimento, cos’avevate pensato?!) diventa sempre più profondo!
    Adieu Psystar!!!!

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  6. Premesso che uso un imac, e che ammiro gli smanettoni alla hackintosh, non capisco che interesse c’è ad avere un clone illegale di un mac quando c’è (k)ubuntu che fa praticamente tutto altrettanto bene se non (spesso) meglio. io uso openoffice da anni e non mi sognerei mai di piratare microsoft office…

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  7. ai ai ai, se prima fregava poco ai non-mac user ora che psystar va a toccare anche l’open source ne vedremo delle belle.

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  8. Mattias dice:

    @ Skillsfactory:
    per ME hai ragione, la proprietà intellettuale non ha mai avuto inconsistenza nel 99% dei casi. Ma per principio non venderei mai un software opensource. Però sarei in grado di rivendere photoshop magari, canzoni e quello che ti pare.

    … La mia voleva essere una critica :)

    io da sviluppatore sono contro chi sfrutta il lavoro degli altri senza permesso, ad esempio, sono anche contro palm che cerca di sfruttare iTunes per la sincronizzazione fregandosene del Vendor ID.

    In ogni caso la situazione di psystar è peggiore, in questa pseudo-azienda mi ricordano quei truffatori che campano fregando gli altri e sfruttando il lavoro altrui

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  9. mattias dice:

    @ iMario:
    se il mondo va a rotoli, non è perché non do 1000 euro ad apple. Prego anche da parte mia, anch’io ho un ” mac clonato” (in realta ho fatto tutto da solo sul mio portatile)

    Il mondo va a rotoli perchè non c’è Etica, se tutti rispettassimo le regole ci sarebbero anche meno regole. fare carriera sulle scarpe degli altri non è inlegale ma non è nemmeno giusto, in questa società invece è giusto, e in itialia è la norma!

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  10. @ fabiuz:

    Infatti per la cosa dei cloni non succede niente ma se è vero che prendono software open source e lo rivendono fanno schifo.

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  11. @ ikern3l:
    non è che non succede niente, la causa è in corso……e avrà un suo corso, e credo che i legali apple faranno presente alla giuria questa piccola furbata

    in ogni caso, se rubi a una plurimilionaria apple, potresti anche passare per il “robin hood” de noiartri, ma se rubi alle comunity opensource sei un poverino veramente, gia non godono spesso di fondi molto grassi, spesso è tutta autoproduzione….è come rubare ai poveri veramente!

    psystar, se prima avevo dubbi, ora dico solo….affonda!

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