Lo strano caso del developer eliminato da App Store

All’interno App Store, il negozio virtuale di applicazioni in cui tutto è ovattato, avvengono strane cose. Non mi riferisco ad eventi paranormali ma piuttosto a decisioni, talvolta anche impopolari, che hanno come scopo quello di salvaguardare gli interessi di Apple e anche “la sensibilità del cliente”. Talvolta tali decisioni sembrano, a noi acquirenti, un tantino forzate e incomprensibili.

Khalid Shaikh e il suo team di sviluppo composto da ben 26 dipendenti (Perfect Agumen) sono stati eliminati da App Store perché alcune App, a detta di Cupertino, violerebbero palesemente i diritti d’autore altrui. Il gruppo capeggiato da Khalid Shaikh era il terzo sviluppatore più prolifico di App Store con più di 900 Apps all’attivo.

Scelta giusta o sbagliata quella di Apple? Cosa si nasconde dietro questo ennesimo atto censorio?

Le più di 900 Apps di Khalid Shaikh (facendo un rapido conto, ne è stata creata una ongi 5 giorni) fanno parte della schiera delle “inutility” in quanto presentano contenuti web (ad esempio “US Army News”, “Skin Care Updates”, “Economical Crisis Updates”, “Top Sexy Ladies” e “Top Sexy Men”) sotto forma di applicazione.

Chiara è la manovra commerciale: ognuna di queste applicazioni era proposta al prezzo di 4,99 dollari generando così un incasso in grado di stipendiare ben 27 persone. Tali Apps, che non miravano sicuramente ad alzare il livello dei contenuti in App Store, possono avere infastidito Apple proprio per la bassa qualità e per il fatto di proporre contenuti altrui a 5 dollari. Bisogna però ricordare che tutte e 900 le applicazioni di Khalid Shaikh avevano passato i regolari controlli.

Forse proprio per questa decisione presa a distanza di mesi, nel web si sono create due posizioni contrastanti: c’è chi sostiene che “quelli di Cupertino” abbiano fatto un buon lavoro cacciando tutte le App di Khalid Shaikh in quanto qualitativamente deplorevoli e c’è invece chi sostiene che dovrebbe essere il libero mercato ad animare il microcosmo di App Store così come avviene nella vita reale.

Se le App di Khalid Shaikh violassero realmente il copyright altrui, la mossa di Apple apparirebbe più che giustificata così come potrebbe anche esserlo, secondo alcuni punti di vista, se Apple avesse fatto tutto ciò per togliere un po’ di “applicazioni spam” da App Store. In quest’ultimo caso, allora, dovremmo aspettarci anche il ritiro delle App che riproducono i “rumori del corpo” ma credo che così non sarà.

Tali applicazioni hanno però superato il controllo di Apple, controllo tramite cui una App è giudicata idonea ad apparire sullo Store. Se in questo meccanismo un errore ogni tanto può capitare, è difficile credere che si possa verificare per ben 900 volte. Si torna dunque al solito problema, ovvero quello dei controlli da parte di Apple sulle applicazioni.

Sicuramente questa operazione non è altro che la prima tappa del nuovo trend che vuole che le applicazioni presenti nello store non siano palesi copie di contenuti altrui. Se così non fosse, e Apple avesse tolto le App di Khalid Shaikh solo per la scarsa qualità e l’alto prezzo, si tratterebbe di un autogol clamoroso: lasciamo che sia il mercato a premiare con l’acquisto i contenuti migliori e controlliamo meglio il prodotto prima di metterlo in vendita.

7 commenti su “Lo strano caso del developer eliminato da App Store”

  1. e invece siamo sicuri che nel contratto non sia specificata la possibile eliminazione delle applicazioni in qualche caso particolare, o riferimenti simili? perché magari questi non hanno neanche letto il contratto…

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  2. lasciamo che sia il mercato a premiare con l’acquisto i contenuti migliori

    Lo ammetto: a questa frase ho riso parecchio.

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  3. @ Matteo:
    concordo con te, vedi le app dai rumori vari citati nell’articolo e il loro successo!
    comunque le cose sono due:
    1) Apple ha fatto bene a bannare a vita questo sviluppatore!!!
    2) cosa non ha funzionato nel sistema delle approvazioni se sono passate ben 900 applicazioni del genere?

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  4. Atto censorio?
    Mah…
    Lasciamo che sia il mercato, etc…
    Anche i boccaloni che si comprano iDoom pensando che sia l’applicazione originale, quando sono solo i suoni?
    Di quel mercato si parla?
    Più che di censura parlerei di tutela.
    Tardiva, sicuramente ma, come si dice, meglio tardi che mai…

    Inoltre… A quanto pare Apple aveva già notificato svariate volte al signore in questione il fatto che violasse apertamente il copyright e aveva chiesto di porre rimedio alla situazione.

    Atto censorio?
    Mah…

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  5. l’App Store come e’ adesso e’ un casino ingestibile e inconsultabile: se uno non sa gia’ cosa cercare, per averlo visto recensito da qualche parte, non trovera’ mai nulla!

    E ultimamente, anche in Apple, credo diano i numeri. Per esempio (solo uno) ci sono due versioni della stessa applicazione Kompass Pro e Compass Pro, una a 0,79 e l’altra a 1,59 :-0
    Per non parlare di tutte quelle in coreano, indi, cinese o giapponese (ma non era “localizzato”, l’App Store?)

    I casi come quello riportato nell’articolo, sono decine (mappe/fotocopia per ogni singola citta’ del pianeta, farts in tutte le varianti possibili etc etc): cominciassero a fare pulizia davvero (… dopo essersi presi una bella vacanza e stilato, nonche’ reso pubblico, un decalogo dei “do and don’t” ;-)

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