Il legame di metaforica empatia che unisce Google ed Apple non è un mistero. Si tratta di una condivisione di vedute e, in certi settori, di una condivisione di interessi che si materializza nella persona di Eric Schmidt, CEO di Google e contemporaneamente membro del consiglio di amministrazione dell’azienda di Cupertino.
La posizione di Schmidt è già passata al vaglio della Federal Trade Commission nel corso dei mesi passati. Ora, alla luce delle nuove rivelazioni sull’esistenza del progetto Chrome OS da parte del gigante di Mountain View, Schmidt è pronto a discutere del proprio eventuale conflitto di interessi con il direttivo di Apple.
Secondo quanto riportato da Reuters, Schmidt ha esplicitato ieri la propria intenzione di discuter apertamente della questione con i colleghi che siedono accanto a lui nel consiglio dell’azienda di Cupertino.
Il problema sta tutto nel fatto che Mac OS X e Google Chrome OS, in un prossimo futuro potranno essere diretti concorrenti sul medesimo mercato.
E’ curioso l’hype che è cresciuto attorno a questa notizia, dato che al momento, per ammissione dello stesso Schmidt, il problema non sussiste. Google Chrome OS al momento non è nulla più di un abbozzo e non vedrà la luce almeno fino al 2010.
Un conflitto di interessi, almeno parziale, esiste già ed ha la forma di un robottino verde di nome Android. Sebbene non si configuri una concorrenza diretta fra l’OS di Google e l’iPhone (l’uno è solo un software fornito a produttori terzi, l’altro è un unico pacchetto completo che include anche l’hardware), Schmidt ha ammesso di essersi assentato volontariamente da tutte le riunioni del direttivo di Cupertino ogni volta che la discussione verteva sull’iPhone.
Nessuno mette in dubbio l’onesta dell’uomo, ci mancherebbe, ma è sicuro che in questo caso, qualora Chrome OS dovesse davvero divenire realtà entro i tempi prestabiliti, le assenze volontarie giustificate potrebbero non bastare più a Schmidt per evitare un palese conflitto di interessi e competenze.
Il conflitto di interessi non si configura in quanto Google Chrome OS sarebbe sempre un prodotto di terze parti da abbinare poi ad un hardware non Google mentre Apple predispone il cliente sempre all’acquisto di un “pacchetto completo” cioè OS più hardware che non possono essere venduti singolarmente dato l’esistenza della EULA Apple.
Se il prodotto è diverso, anche gli interessi commerciali sono diversi, dato che Google andrebbe ad attaccare la fascia di mercato dell’utenza Windows alla prime armi che non trova user-friendly le varie distro di Linux. Quindi miei cari, niente conflitto di interessi IMHO ;)