I Radiohead hanno deciso di mettere a disposizione il proprio ultimo album, In Rainbows, sull’iTunes Store Plus. L’album della band inglese era balzato agli onori della cronaca per l’innovativo metodo di distribuzione scelto: la raccolta poteva essere scaricata direttamente dal sito dedicato dietro il pagamento di una cifra scelta dall’utente, il quale poteva decidere di scaricare l’album addirittura senza pagare nulla. La decisione dei Radiohead di tentare un nuovo modello di marketing sociale fu dettata dal mancato rinnovo del contratto fra la EMI e il gruppo di Thom Yorke.
All’inizio di dicembre i Radiohead si erano detti disponibili alla distribuzione dell’album su iTunes, ma non erano disposti ad accettare lo smembramento dell’opera in canzoni da vendere singolarmente, come avviene da sempre sullo store di Apple. La contrattazione con Cupertino deve però aver vinto anche le ultime riserve della band inglese e da mercoledì scorso l’album e le canzoni sono disponibili sullo Store Online. Nonostante le grandi case discografiche, EMI in testa, pretendano di bollare l’esperimento dei Radiohead come un insuccesso, i dati rivelano il contrario. Anche se solo la metà degli utenti ha pagato per scaricare l’album dal sito dedicato, In Rainbows ha fruttato ai Radiohead circa due dollari e mezzo a copia, più del doppio se paragonato con il dollaro e spiccioli che sarebbe finito nelle tasche della band seguendo i tradizionali metodi commerciali.
L’album è dunque disponibile nel catalogo di iTunes Plus ad un costo complessivo di 9,99 Euro. Come tutte le canzoni presenti sull’iTunes Store Plus anche i brani dei Radiohead sono codificati AAC a 256 kbit, sono privi di sistemi anticopia DRM e possono essere quindi copiati e riprodotti su qualsiasi lettore musicale portatile.
Secondo me è stata una trovata geniale quella dei radiohead…se tutti facessero così gli farebbero il culo alla case dicografiche! l’articolo si commenta da solo comunque…ringrazio gli autori per il loro impegno e per l’attualità degli argomenti trattati…
Grazie a te! Riguardo all’esperimento dei radiohead: non nego che forse l’esperimento può funzionare per artisti già affermati mentre potrebbe risultare più difficile per gli emergenti. Tuttavia l’idea della banda è stata geniale e quantunque ne dicano le major, anche economicamente remunerativa per i musicisti!
P.s. Ti anticipo che domani ci sarà un nuovo articolo sull’argomento major e musica. Stay Tuned!