Apple Vs. Psystar, fallisce tentativo di mediazione

Apple e Psystar se la giocheranno di nuovo in tribunale. Secondo quanto riportato da World of Apple, lo scorso 18 febbraio gli avvocati di Cupertino e gli avvocati dell’azienda di cloni con sede in Florida si sono incontrati privatamente per tentare una mediazione extra-giudiziaria. Tale incontro, che era stato imposto dalla corte e faceva parte del’iter previsto, non ha però avuto alcun esito e la situazione non è mutata.

Psystar all’inizio di febbraio aveva ottenuto l’autorizzazione a depositare una nuova denuncia rettificata rispetto alla denuncia originale respinta dal giudice in dicembre. In tale occasione la corte si è così espressa:

“Psystar può avere un interesse legittimo nello stabilire un esercizio erroneo del copyright, indipendentemente dal parere contrario di Apple. Il fine, ad esempio, può essere quello di capire con chiarezza i rischi cui l’azienda va incontro commercializzando i prodotti in esame in questo caso o altri che essa intenda sviluppare”.

Non sono trapelati ulteriori dettagli circa l’incontro di mediazione tenutosi il 18 febbraio scorso, poiché pur trattandosi di un procedimento legale a tutti gli effetti, i contendenti possono decidere di tenere privata la contrattazione. Spesso in questa fase Apple è riuscita a chiudere in anticipo cause scomode, che forse l’azienda avrebbe potuto vincere in tribunale, ma che era più semplice e conveniente “sedare” con un patteggiamento su base economica.

E’ possibile supporre che anche in questo caso Apple possa provare a chiudere la faccenda in questo modo, considerate le implicazioni intrinseche e la portata che potrebbe avere una (recondita) sentenza sfavorevole nei confronti di Cupertino.

Non a caso l’esempio di Psystar è stato raccolto un po’ ovunque in giro per il mondo. L’ultima azienda in ordine di tempo ad aver intrapreso la strada dei cloni è la tedesca PearC. Secondo i rappresentati dell’azienda Apple non potrebbe mai vincere una causa come quella di Psystar se essa venisse giudicata in un tribunale tedesco.

Lascia un commento