Pochi giorni fa abbiamo pubblicato l’ennesimo design concept con il quale un progettista, in quel caso Isamu Sanada, ha tentato di suggerire la propria visione su un un futuro prodotto Apple. Nella storia del design industriale i “concept” sono sempre esistiti. Si tratta di ipotesi grafiche, progetti che non necessariamente dovranno essere realizzati, attraverso le quali i designers focalizzano e mettono nero su bianco la propria visione.
Nel 1991 la rivista giapponese Axis pubblicò un intero articolo dedicato ai concept di prodotti Apple che l’azienda di Cupertino avrebbe potuto produrre di lì a pochi anni. Per fortuna, o sfortuna a seconda dei casi, la maggior parte di tali idee è rimasta nella mente dei designer. Galleria dopo il salto.
Guardando questi concepts è chiaro quanto sia difficile progettare il futuro. Sembra di sfogliare quelle riviste degli anni ’50 in cui futurologi di fama ipotizzavano veicoli a levitazione magnetica e moduli lunari per famiglie entro il 2003.
Il mio concept preferito è il computer/orologio da polso, chiaro retaggio della visione tecnologica degli anni ottanta e figlio della fantascienza a breve termine di quegli anni. Altri concept sono meno pretenziosi e incarnano un futuro possibile. Un concept che non riesco a comprendere è l’Exchange, quella specie di Newton con un lettore di cartamoneta. Davvero il designer pensava che potesse essere utile scansionare le valute per offrire all’utente il valore del cambio?
Fatto salvo il contachilomteri, su cui spunta qualche coraggiosa chiazza di rosso, su tutti i progetti si nota invece un totale appiattimento del colore. Tutto gira intorno ai toni del grigio, ma non c’è da sorprendersi visto che nel 1991 il computer Apple di punta era il Macintosh Classic II. Se in pochi potevano prevedere l’abisso verso cui si muoveva Apple, davvero nessuno poteva prevedere con anni di anticipo il ritorno di Steve Jobs e l’inizio della sua visione a colori.
Apple Concepts by zacislost on Flickr
Pensavo che l’Exchange servisse a fabbricare monete!
Ce ne vuole di fantasia!
Invece il conta kilometri non sarebbe stato male, a parte la Mela rossa (brutta), ma forse voleva più quello che tutta la bicicletta (poi non sia mai cadevi o appoggiavi la bici sul manubrio per la catena o foratura, dovevi smontare tutto)!
Ciao!
! :) !