L’avvento del firmware 2.0 con la sua compatibilità con i server di Exchange, l’App Store con le sue più di 10.000 applicazioni e l’SDK che permette a tutti gli IT di buona volontà di sviluppare i propri software personalizzati, hanno reso l’iPhone sempre più appetibile per le imprese.
In un report di Michele Pelino, analista di Forrester Research, si analizza la tendenza delle imprese a modificare il proprio parco macchine nell’immediato futuro. Chiunque voglia investire la bellezza di 279 dollari, può scaricarlo dal sito della società di analisi.
Nonostante l’iPhone abbia un potenziale enorme, sia uno strumento versatile, sia compatibile con Exchange e le aziende stiano sempre più prendendo in considerazione computer Apple, la scena del mercato business della telefonia mobile è dominata da Research in Motion con il suo BlackBerry.
Negli ambienti più conservativi, non c’è la minima intenzione di iniziare a utilizzare il telefono di Cupertino, anzi, c’è addirittura molta ignoranza tra i responsabili delle telecomunicazioni riguardo le potenzialità di questo device.
Le piccole e medie imprese, dal canto loro, vedranno invece le potenzialità di iPhone, poiché le loro strutture di IT sono meno rigide e sono più aperte a trovare soluzioni alternative per integrare i dispositivi dei loro dipendenti nella rete di telecomunicazioni aziendale. Questa apertura può portare ad un livello di adozione di iPhone nelle piccole e medie imprese pari a circa il 10 percento.
E nelle grandi imprese? Riuscirà l’iPhone a penetrare in queste roccaforti di BlackBerry? Probabilmente no, secondo Michele Pelino. Chi trarrà vantaggio dall’aumento di popolarità di iPhone sarà sempre RIM, con il suo modello touch, lo Storm. Gli utenti vogliono infatti un telefono con le caratteristiche di quello di Apple, e gli IT di contro, nella loro cronica immobilità, preferiscono mantenere lo status quo, e di conseguenza il BlackBerry Storm può accontentare un po’ tutti, anche se non è all’altezza del prodotto di Apple.
Non dobbiamo quindi attenderci un’adozione di massa del telefono di Cupertino nel corso del 2009, anche se ciò non significa che l’iPhone sia definitivamente tagliato fuori dal mercato. Anzi. Storicamente le novità vengono recepite per prime dalle piccole e medie imprese, che hanno maggiormente la flessibilità per farlo. Le imprese che lavorano su una scala più grande hanno più difficoltà e, potremmo dire con un paragone di fisica, un’inerzia maggiore, quindi fanno più fatica a cambiare direzione per seguire le tendenze e le ultime frontiere dell’evoluzione tecnologica.
[Via | The Apple Blog]
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